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Enel, in 9 mesi 3 mld di utile (+15%). Ricavi a 55 mld (+2%)

I primi nove mesi dell’anno sorridono a Enel, che ha registrato ricavi in crescita del 2% a 55,24 miliardi di euro e un risultato netto in crescita del 15,1% a 3,01 miliardi di euro. Tra i dati diffusi dal gruppo elettrico dopo il cda anche l’utile netto ordinario, valore sul quale si calcola il dividendo, che è in crescita dell’11,8% a 2,88 miliardi. Il cda ha anche deliberato un acconto sul dividendo 2018 pari a 0,14 euro per azione, in crescita del 33% sull’acconto distribuito a gennaio 2018.

I dati sono stati commentati da Francesco Starace: Enel, secondo l’amministratore delegato, “ha continuato a registrare solidi risultati, con un incremento a due cifre dell’utile netto rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente”. Alla base dei numeri, le strategie all’estero e le rinnovabili, che “sono state ancora una volta alla base della positiva performance di gruppo, mentre la diversificazione geografica è stata determinante per affrontare l’evoluzione negativa di alcuni tassi di cambio”. Oltre alla forte crescita delle rinnovabili, secondo Starace, “i migliori margini registrati nelle attività di distribuzione e vendita in Italia e Spagna, l’acquisizione di Eletropaulo, società di distribuzione di San Paolo in Brasile, e l’espansione di Enel X in Nord America hanno contribuito all’incremento dei risultati. Durante il periodo, è stata inoltre perfezionata la vendita della partecipazione di maggioranza per 1,8 GW di capacità rinnovabile in Messico per 1,4 miliardi di dollari USA, mantenendo la gestione operativa degli impianti in linea con il modello ‘Build, Sell and Operate’. Nel gennaio del 2019 distribuiremo un acconto sul dividendo di un terzo più remunerativo rispetto all’acconto pagato quest’anno sui risultati del 2017”.

“La performance di gruppo registrata nei primi nove mesi del 2018 ci permette di confermare i nostri target di Ebitda e risultato netto di fine anno”, ha detto Starace, nonostante l’impatto negativo, sottolineato dalla stessa Enel, “dovuto principalmente all’evoluzione dei cambi”. Aumenta, però, la previsione sul debito. “L’indebitamento finanziario netto di fine anno – si legge nella nota del gruppo – è stimato tra i 41 e i 42 miliardi di euro, da 1 a 2 miliardi di euro superiore rispetto al target del Piano Strategico 2018-2020. Rispetto alle iniziali attese l’evoluzione del debito beneficerà di un miglioramento dei flussi di cassa, a parziale compensazione dell’accelerazione prevista nella crescita organica, dell’impatto negativo dei cambi e del differente profilo della gestione attiva del portafoglio, che è stata caratterizzata da un’accelerazione delle acquisizioni”. L’indebitamento al 30 settembre è a quota 43,1 miliardi, contro i 37,4 di fine 2017 anche a causa dell’acquisizione di Eletropaulo, dell’opa sulle azioni di Enel Generación Chile detenute da soci di minoranza e del pagamento dei dividendi.

L’aumento dei ricavi, spiega la nota di Enel, è sostanzialmente dovuto alle variazioni di perimetro per l’ingresso a giugno 2018 di Eletropaulo in Brasile (+1.270 milioni di euro) e ad agosto 2017 di EnerNOC, oggi Enel X North America, negli Stati Uniti, cui si aggiungono, tra l’altro, i maggiori ricavi relativi ai proventi di e-distribuzione per la liquidazione dell’indennizzo connesso alla vendita nel 2009 della partecipazione detenuta dalla stessa in Enel Rete Gas, alla cessione attraverso il modello Build, Sell and Operate dell’80% del capitale di otto società-progetto in Messico (192 milioni) e alle attività di distribuzione di energia elettrica in Spagna per effetto dell’applicazione delle nuove tariffe (64 milioni). Si tratta di fattori che hanno più che compensato i minori ricavi connessi alla riduzione dei volumi delle attività di trading su commodities dovuti ad una maggiore volatilità dei prezzi di mercato (819 milioni di euro) e l’effetto negativo dei tassi di cambio, in particolare in Sud America ed in Russia.

Il margine operativo lordo si attesta invece a 12.134 milioni di euro, in aumento del 6% principalmente grazie alla crescita delle rinnovabili, ai proventi derivanti dalla cessione dell’80% del capitale di otto società-progetto in Messico, all’aumento dei margini realizzati in Brasile dopo l’acquisizione di Eletropaulo e negli USA dopo l’acquisizione di EnerNOC, nonché nella distribuzione in Italia e Spagna e nei mercati finali in Italia, Spagna e Romania. Per quanto riguarda invece i dati operativi, le vendite di energia elettrica sono state pari a 219,7 TWh e registrano rispetto all’esercizio precedente un incremento di 6,6 TWh (+3,1%). In particolare si rilevano maggiori quantità vendute in Italia, in Sud America ed in Romania, ma minori vendite realizzate in Spagna. Le vendite di gas naturale sono pari a 8,0 miliardi di metri cubi, in lieve miglioramento rispetto al 2017.

L’energia netta prodotta dal Gruppo Enel nei primi nove mesi 2018 è pari a 187,8 TWh, con un incremento di 3,3 TWh rispetto al valore registrato nei primi nove mesi del 2017 (+1,8%) da attribuire principalmente ad una maggiore produzione realizzata in Brasile, Perù ed in Nord e Centro America, che ha più che compensato un decremento della produzione, in particolare in Spagna. In particolare, si rileva una maggiore produzione da fonti rinnovabili (+14,8 TWh), principalmente per incremento della capacità installata rinnovabile e per maggiore disponibilità della risorsa idrica; un minore apporto della fonte termoelettrica, per minore produzione da impianti a carbone e a ciclo combinato e minore produzione da fonte nucleare. Quanto al dividendo, per il 2018 è confermata una cedola complessiva pari all’importo più elevato tra 0,28 euro per azione e il 70% dell’utile netto ordinario del gruppo.

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