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Tav, Toninelli blocca Ponti: niente audizione alla Camera

Come previsto dall’iter annunciato nei mesi scorsi dall’esecutivo italiano, il Governo francese verrà a conoscenza dei risultati dell’analisi costi benefici sulla Tav prima del Parlamento italiano. Venerdì primo febbraio, nelle stesse ore in cui il vicepremier Matteo Salvini è annunciato al cantiere Tav di Chiomonte, in Valle di Susa, la ministra dei Trasporti francese Elisabeth Borne visiterà il cantiere di Saint-Martin-la-Porte, nella regione della Maurienne. Lo rende noto il quotidiano francese Le Dauphine Liberè, secondo cui per quella data la ministra francese avrà a disposizione l’analisi costi-benefici sull’opera voluta dal governo italiano. Quest’ultima indiscrezione è stata però smentita da alcune fonti del Mit.

Intanto, la richiesta di informazioni della Commissione Trasporti della Camera viene bloccata dal Ministero dei trasporti: il ministro Danilo Toninelli ha detto no all’audizione del professor Marco Ponti, presidente della commissione che sta analizzando i costi e i benefici della Tav, in Commissione Trasporti, che aveva chiesto di ascoltarlo. Lo stop è arrivato in una lettera indirizzata al presidente della Commissione, Alessandro Morelli (Lega), che l’Ansa ha potuto visionare.

“Il Mit, per conto di tutto il Governo italiano, si è impegnato a condividere con Parigi e Bruxelles, i nostri interlocutori direttamente interessati, gli esiti dell’analisi costi-benefici sul Tav elaborata dal gruppo di lavoro del professor Marco Ponti, prima della sua pubblicazione”. Così il Ministero delle infrastrutture in una nota, precisando che “a valle di questo confronto, è massima la disponibilità a condividere con il Parlamento e a rendere pubblica” l’analisi e “sarà utile in tal senso anche lo svolgimento dell’audizione di Ponti”.

“Dal governo e in particolare dal ministro dei Trasporti Toninelli arriva l’ennesimo schiaffo nei confronti del Parlamento”, ha detto la parlamentare del Pd Raffaella Paita, capogruppo dem in commissione Trasporti. “Da mesi chiediamo un’audizione in Commissione con il professor Ponti – ricorda Paita – incaricato dal governo di elaborare l’analisi costi benefici che dovrebbe decidere il destino della Tav. Oggi è arrivata la risposta: prima deve confrontarsi con gli interlocutori internazionali. Una posizione inaccettabile, che dimostra, una volta di più, come la volontà di questo governo sia, in primo luogo, quella di calpestare regolarmente le prerogative del Parlamento”.

“Venerdì dunque la Francia, Paese tanto odiato dal M5s, conoscerà la valutazione costi-benefici sulla Tav attraverso il ministro delle Infrastrutture, Elisabeth Borne, quello stesso giorno in visita al cantiere di Saint-Martin-La-Porte. L’indiscrezione riferita da un quotidiano del Midi, Le Dauphine Liberé, è abbastanza clamorosa e restiamo tutti in attesa di una netta smentita da parte del ministro Danilo Toninelli. Secondo questa notizia, un ministro del governo francese verrebbe a conoscenza del dossier Tav prima del Parlamento italiano”. Lo afferma Osvaldo Napoli, deputato piemontese di Forza Italia. “Va a finire che l’Assemblea nazionale francese conoscerà prima del Parlamento italiano la pretestuosa e fantasiosa analisi costi-benefici”, conclude Napoli.

L’esame nell’Aula della Camera delle mozioni sulla Tav slitta inoltre alla seconda settimana di febbraio, in coda al decreto legge Carige e alla proposta di legge costituzionale in materia di referendum. Lo ha deciso la Conferenza dei Capigruppo con una decisione contestata dal Pd. “Se va bene va a fine mese”, spiega il capogruppo Graziano Delrio sostenendo che “la maggioranza si nasconde e Salvini preferisce le passerelle invece di confrontarsi e dire la verità”.

 

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