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Google Italia: consumatori più avanti delle aziende sul web

I consumatori sono più avanti delle aziende nello sfruttare le potenzialità del web. Anche per questo il digitale è il più efficace strumento per risolvere il problema della crescita. Fabio Vaccarono è Managing director di Google Italia e parla delle prospettive che legano lo sviluppo dell’ecosistema a quello del gigante di Mountain View.

Che anno è stato il 2018 per Google Italia?

È stato scritto molto autorevolmente che il digitale è la “terza rivoluzione industriale”. E’ una forza che porta innovazione nel funzionamento delle nostre aziende, nel modo in cui comunichiamo, vendiamo, ci interfacciamo con fornitori e clienti. Se un grave problema strutturale per l’Italia negli ultimi vent’anni è la crescita, noi di Google siamo convinti che il digitale sia oggi il più potente strumento per risolverlo. In questa nuova epoca le eccellenze italiane, cavallo di battaglia del Made in Italy nel mondo, hanno modo di trovare nuovi spazi, di diventare micro-multinazionali, e competere insieme alle aziende più grandi sul piano globale, trovando nicchie da decine di migliaia di consumatori. E se l’ecosistema dei partner cresce, cresce anche Google.

L’Italia è solo 27esima nell’utilizzo dei social media. Prima, la Svezia con il 73%. Il motivo è culturale o tecnico?

Se è vero che scontiamo un ritardo rispetto a paesi più avanzati, la crescente diffusione di dispositivi mobili ci sta aiutando a correggere questo divario. Non solo, se cambiamo prospettiva, per la prima volta nella storia del business, viviamo in un’epoca in cui i consumatori nel loro complesso hanno comportamenti più avanzati rispetto ai modelli di business delle aziende che dovrebbero servirli. La percentuale di aziende che utilizza il web attivamente è ancora troppo bassa. Lato nostro cerchiamo di far sì che la diffusione di tecnologia sia accompagnata da una adeguata diffusione di competenze digitali, perché l’opportunità sia davvero alla portata di tutti.

Google continua a investire. In Europa, dal 2007, oltre 4,3 miliardi di euro in cinque data center. Cosa prevedete per il 2019?

Google fa da anni significativi investimenti in Europa come pure Italia in diverse aree, scelte identificando tra quelle prioritarie per il Paese. Ci concentriamo sugli investimenti dove siamo in grado di portare il maggior valore aggiunto: la promozione della cultura, ad esempio con i nostri progetti di Google Arts and Culture, le attività di promozione e formazione all’utilizzo del web in maniera responsabile, penso a ‘Vivi Internet, al meglio’, la recente campagna di sensibilizzazione con Telefono Azzurro e Altroconsumo, o ancora lo sviluppo della cultura digitale tra i giovani in cerca di lavoro e nelle pmi, soprattutto quelle attive nel Made in Italy. In questa direzione proprio di recente abbiamo raggiunto un’intesa con Confindustria per supportare le imprese italiane nel processo di trasformazione digitale lavorando su: supporto all’internazionalizzazione delle imprese; formazione sulle competenze digitali; presenza online delle imprese; machine learning e intelligenza artificiale per le pmi. Proprio Export e intelligenza artificiale sono alla base di questa trasformazione per il futuro e insieme a Confindustria siamo pronti a unire le nostre forze e competenze.

Può anticiparci qualcosa del Google I/O, l’annuale conferenza degli sviluppatori di Google in maggio a San Francisco?

Il prossimo 7 maggio lo Shoreline Amphitheatre di Mountain View riaprirà le porte all’undicesima edizione di Google I/O. Lo scorso anno state oltre 100 le novità che abbiamo presentato, davanti a oltre 7mila sviluppatori: dagli ultimi progressi fatti in tema di machine learning e intelligenza artificiale alle novità di Android P alle innovazioni introdotte da Duplex. Nel complesso avere accesso a informazioni utili è un bisogno avvertito oggi, come lo era due decenni fa, quando Google è stata fondata. Ciò che è cambiato in questi anni è la nostra capacità di organizzare queste informazioni e risolvere problemi complessi del mondo reale grazie ai progressi nell’intelligenza artificiale. Sono certo che l’edizione di I/O quest’anno proseguirà nella tradizione degli scorsi, mantenendo una forte attenzione su tutte le aree su cui ormai da alcuni anni ci stiamo concentrando, AI in primis.

Google sta lavorando affinché diventi più stringente l’obbligo di trasparenza della natura del messaggio politico. Ce ne parli.

A maggio 350 milioni di persone in Europa si recheranno alle urne per eleggere 705 deputati al Parlamento Europeo.
Faremo la nostra parte agendo su più livelli: fornendo alle persone informazioni utili ad esercitare il diritto di voto (ad esempio indicando dove si trova il seggio più vicino), aiutando gli elettori a capire chi ha finanziato gli annunci pubblicitari con finalità politiche che appaiono sul network pubblicitario di Google. Renderemo disponibile un report sulla trasparenza e offriremo formazione ai candidati e ai partiti per proteggere le campagne da eventuali attacchi, ad esempio con Project Shield.

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