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Roma, nuovo accordo sui canoni concordati

Roma ha un nuovo accordo per la determinazione del canone concordato, dopo 15 anni dall’ultimo. Uno strumento fondamentale sia per rispecchiare i cambiamenti che hanno trasformato la città dal 2004, sia per fare fronte all’emergenza abitativa, e che consente di calmierare il prezzo degli affitti. L’accordo è stato firmato con la partecipazione dell’Assessore alle Politiche Abitative del Comune di Roma, Rosalia Alba Castiglione, dalle organizzazioni sindacali degli inquilini – Sunia Sicet, Uniat Aps, Unione inquilini, Feder.casa Confsal – e le associazioni della proprietà immobiliare Confedilizia, Uppi, Arpe, Asppi e Appc. Di quest’ultima (l’Associazione dei Piccoli Proprietari di Case) è Vicepresidente nazionale e responsabile della sede romana Fabio Coglitore, che racconta l’accordo raggiunto.

“L’ultimo accordo territoriale risaliva al 2004, e naturalmente la città negli ultimi 15 anni è cambiata radicalmente: sono state individuate tutte le nuove zone – quartieri periferici che si sono avvicinati a quartieri più vivibili”, ha detto Coglitore. Inoltre “è stata disciplinata tutta la superficie convenzionale su cui poi calcolare i metri quadri per calcolare i canoni effettivi – che si basano su tre fasce di oscillazione – tenendo in considerazione le aree di pregio, quindi non più solo mura aureliane ma aree come i Parioli o Trieste, zone che non erano considerate al pari delle zone delimitate dalle mura aureliane nella stesura precedente”.

Sono stati inseriti poi “interventi in tema aumenti di canone in funzione di ecobonus e sismabonus per arrivare a una classe energetica E”, con l’obiettivo, ha detto Coglitore, di avere “appartamenti dove gli sprechi siano sempre inferiori, premiando i piccoli proprietari che hanno investito sui propri immobili, anche destinati all’affitto. Sono stati firmati anche i contratti transitori, quindi adesso sono agevolati fiscalmente con un’aliquota del 10% di cedolare secca, molto conveniente per chi deve fare un trasferimento temporaneo, chi rientra dall’estero, chi ha un lavoro a termine, chi acquista una casa e la vuole ristrutturare”.

All’accordo si è arrivati dopo “mesi di lavoro”, ha sottolineato Coglitore, “con una mediazione punto per punto, abbiamo iniziato da dopo l’estate con riunioni sempre più fitte fino ad arrivare all’ultima stesura condivisa con la totalità delle rappresentative di proprietari e inquilini”. “Riteniamo quindi di aver fatto un ottimo lavoro per Roma”, ha detto il Vicepresidente Appc, “ma adesso mancherebbe maggiore impegno da parte dell’amministrazione sulle politiche abitative, ad esempio l’ agevolazione ulteriore sull’Imu per questi contratti, un aiuto fondamentale per i piccoli proprietari e per risolvere l’emergenza abitativa”.

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