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Bankitalia, Visco: serve riforma fiscale. Rischi per l’economia

Anziché estemporanei 80 euro o l’abbassamento delle tasse sotto un certo reddito, è tempo, per l’Italia, di una riforma fiscale strutturale. A dirlo è il governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco, secondo il quale “sono passati oltre 40 anni dall’ultima riforma tributaria complessiva”, e deve “essere effettuata una valutazione molto più attenta e strutturale da parte degli esperti”. Alla presentazione del volume di Pier Carlo Padoan ‘Il sentiero stretto ed oltre’, il Governatore ha parlato anche dei “rischi concreti che la nostra economia oggi corre”, di fronte ai quali “forse la politica di bilancio attuata avrebbe potuto essere più prudente soprattutto per quanto riguarda la composizione del bilancio”.

Parlando degli anni del governo Renzi, Visco ha comunque aggiunto di credere che “i margini di manovra siano stati sempre utilizzati al meglio”. Ha poi continuato il suo resoconto sul rapporto tra Bankitalia e gli ultimi governi: “ci possono essere differenze di opinioni, ma il rispetto dell’autonomia c’è sempre. Non ho dubbi, né sui governi passati né su questo”. La Banca d’Italia comunque “è al servizio del Paese e collabora con il ministro dell’Economia del momento al 100%, come sicuramente Pier Carlo Padoan ricorda”.

Visco ha anche parlato degli anni della crisi. “Il sistema del credito ha retto” nel suo complesso “di fronte a sfide straordinarie, tecnologiche” e alla crisi straordinaria dell’economia italiana “molto meglio di quanto si poteva attendere”. Per Visco “noi della Banca d’Italia ci siamo riuniti su temi di vigilanza come mai nella storia di questo paese”. Il governatore di Bankitalia ha definito “difficilissima la gestione delle crisi” a causa anche dell’interpretazione di alcune regole da parte Ue.

Visco ha anche commentato le parole del ministro dell’economia Giovanni Tria, che pochi giorni fa ha dichiarato che sul bail in l’ex ministro Fabrizio Saccomanni fu ricattato dalla Germania: “c’è un dibattito se abbiamo fatto bene o male, se siamo stati ricattati o non ricattati, a sottoscrivere l’accordo bail in. Il problema grosso lì è stato l’anticipo al 2016 anziché 2018” che ha costretto ad “una corsa per le 4 banche, che ha colpito sicuramente gli obbligazionisti subordinati”.

Le banche del territorio, poi, sono importanti “ma bisogna stare anche attenti” alle relazioni fra gli stessi istituti di credito e la società civile. Il leader di Bankitalia ha avuto “moltissime banche ‘garantite’ dai governatori delle regioni, bisogna stare molto attenti”. Visco ha poi ricordato come ad esempio in Mps “abbiamo avuto problemi serissimi aggravati dalla necessita di ricostruire la fiducia in un ambiente dominato dalla relazione locali e territoriali”.

Nel caso della crisi del Monte dei Paschi, “i governi Renzi e Gentiloni forse hanno portato a termine con difficoltà ed eccessiva lentezza la soluzione della crisi”. Mps per Visco “è una grande banca che ha avuto problemi gravi per la conduzione che c’è stata nella banca”, problemi “serissimi, aggravati dalla necessità di ricostruire la fiducia in un ambiente dominato dalle relazioni locali e territoriali tra la banca e la società civile”, ha aggiunto.

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