Le tensioni tra Italia e Ue sono come benzina sul fuoco che alimenta lo spread. E lo stivale è un esempio non virtuoso di come sia fondamentale che le regole vengano rispettate. Così Luis De Guindos, vicepresidente della Banca centrale europea, nota che ogni volta che le tensioni fra Roma e Bruxelles aumentano “gli spread salgono”. Guindos ha aggiunto che il problema dell’Italia è la bassa crescita.
“Penso che il messaggio sia molto, molto chiaro: quando le tensioni fra il governo italiano e la Commissione scendono, gli spread scendono”, ha detto de Guindos durante una conferenza stampa a Francoforte. “Se aumentano le tensioni, immediatamente c’è un allargamento dello spread“. Per il vicepresidente della Bce “la lezione è abbastanza evidente: è molto importante rispettare le regole di bilancio”. Anche perché un rialzo dello spread si traduce immediatamente in un costo maggiore per lo Stato, che a sua volta erode qualsiasi beneficio dato dalla spesa più alta”.
In generale, le incertezze politiche in Italia pesano sulla crescita di tutta l’Eurozona, scrive la Banca centrale europea nel Rapporto sulla stabilità finanziaria. “Il rallentamento della crescita dell’Eurozona può essere attribuito alla spinta più debole della domanda estera, così come ad alcuni fattori specifici di Paesi e di settori economici, come alcune discontinuità nel settore automobilistico tedesco e l’impatto sulla fiducia delle incertezze politiche, e di policy, in Italia”.
Inoltre, “se i rischi al ribasso sulle prospettive di crescita dovessero realizzarsi, i rischi per la stabilità finanziaria potrebbero aumentare”, aggiunge De Guindos nel Rapporto, avvertendo della possibilità di una “maggiore volatilità de mercati” nel caso in cui la crescita peggiori. “Una crescita più debole di quanto atteso e una possibile escalation delle tensioni commerciali potrebbero innescare un ulteriore calo dei prezzi delle attività finanziarie”.
