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Ridurre tempi e costi di gestione con l’AI

Ridurre i tempi e i costi di gestione grazie all’intelligenza artificiale. E’ l’obiettivo di MenuNFC, un team di ingegneri software e marketer che creano nuove soluzioni per razionalizzare la gestione delle imprese con servizi innovativi. La loro mission è facilitare l’attività degli imprenditori del settore HORECA, grazie razie alla piattaforma informatica a loro dedicata. Ne parla Riccardo Tonon, cofondatore.

Cos’è e come funziona la app menùnfc?

Menùnfc è un menù digitale multimediale e multilingua che unisce le esigenze dei ristoratori di rispettare gli obblighi normativi europei e nazionali in materia di allergeni e quelli dei consumatori di veder tutelata la propria salute. È un servizio innovativo multilingua e multimediale, attraverso il quale qualsiasi esercente HO.RE.CA. potrà creare un’esperienza d’utilizzo semplice, coinvolgente, utile ed emozionante per il cliente. Grazie alle tecnologie NFC e QR, il cliente avrà a disposizione un menù digitale con un semplice gesto: basterà avvicinare il proprio smartphone ad un tag NFC e/o inquadrare un QRcode, affinché compaia l’elenco dei prodotti offerti, senza la necessità di installare alcuna AppLe immagini e la traduzione istantanea consentono a chiunque di leggere nella propria lingua e cogliere ogni sfumatura del piatto o bevanda proposti. Il menù consente una visualizzazione immediata dei piatti e delle bevande corredati di foto e video e ne descrive, a norma del regolamento UE 1169/11, anche le caratteristiche allergeniche e quelle inerenti gli stili alimentari (vegani, vegetariani, etc.). I contenuti multimediali possono essere condivisi in tempo reale sui social network, generando un motore pubblicitario per il locale alimentato dagli stessi clienti. Il servizio inoltre offre la possibilità di gestire gli ordini e i relativi pagamenti direttamente dallo smartphone, senza necessità di un POS fisico.

Quali sviluppi prevedete per l’intelligenza artificiale (AI)?

Il sistema è già dotato di Intelligenza Artificiale, o meglio, le traduzioni che la webapp mostra al pubblico sono il frutto di un sistema intelligente che sfrutta il reinforcement learning, che è un’area della machine learning, una branca della AI. Il sistema impara man mano che riceve nuovi dati, che nel nostro caso sono i piatti e le bevande inserite dai ristoratori nel sistema. Il rinforzarmento del modello viene fatto quindi giorno dopo giorno migliorando le traduzioni che sono completamente automatizzate in oltre 60 lingue. Il prossimo sviluppo, sempre legato ad algoritmi di machine learning, permetterà al ristoratore di avere sempre a disposizione un sommelier virtuale. In base ai piatti scelti dal commensale, il sistema proporrà il vino, tra quelli disponibili nel locale, adatto al piatto scelto. Il sistema è stato addestrato con gli abbinamenti scelti da sommelier professionisti.

Quanti usano già Menùnfc e quali sono i vostri numeri?

La nostra azienda opera sia a Londra, dove si trova la nostra sede, sia in Italia, dove abbiamo da poco aperto la prima filiale. I locali in Italia sono un centinaio, ma entro l’anno diventeranno nell’ordine delle migliaia grazie ad un accordo fatto con partner della distribuzione. Ogni nostro menù digitale è assolutamente personalizzabile, è creato ad immagine e somiglianza del locale o catena che decide di affidarsi al nostro servizio. I nostri designer in poche ore riescono a catturare l’essenza grafica e cromatica delle location e consegnano un sistema nel quale l’esercente si riconosce fedelmente.

Quando l’intelligenza artificiale sarà di uso comune per la vita quotidiana?

L’intelligenza artificiale fa già parte della nostra vita quotidiana. Per ora è limitata a dei task ed a ambiti ben definiti. Basti pensare ai sistemi di raccomandazione, ad esempio i film proposti dai vari servizi di streaming o la playlist della settimana. Siri, Alexa e Google Now invece sono gli esempi più popolari di assistenti virtuali. Come il nome suggerisce, ci assistono dando informazioni che vengo richieste dalla nostra voce. La Machine Learning è una parte importante di questi assistenti personali perché collezionano e affinano le informazioni in base a quello che abbiamo detto loro in precedenza. Gli attuali assistenti vocali sono in grado per ora di rispondere solo a domande dirette e semplici senza però capire il contesto e l’eventuale sarcasmo. Ma siamo solo all’inizio. Ray Kurzweil, pioniere nei campi del riconoscimento ottico dei caratteri, nel text-to-speech, nelle tecnologie sul riconoscimento del parlato ed esperto di intelligenza artificiale, ha affermato che entro il 2029 i computer avranno raggiunto un’intelligenza di livello umano. È d’obbligo citare il Test di Turing, un criterio per determinare se una macchina è in grado di pensare, o meglio se è in grado di imitare un umano. Nato dal famoso matematico inglese, il test nella sua versione più semplificata avviene attraverso un dialogo. L’intervistatore umano dialoga attraverso un terminale con un altro soggetto posto in un’altra stanza. Potrebbe trattarsi di una persona oppure di una macchina. La macchina deve convincere l’intervistatore che anche essa è umana. Tutto ciò può entusiasmare, oppure preoccuparci…

Quali sono le problematiche che comporterà un uso massiccio della AI?

Abbiamo dei casi eclatanti dove l’AI non ha funzionato come si avrebbe voluto. Basta pensare al caso di Microsoft con il suo chatbot Tay. Il bot, dotato di intelligenza artificiale, aveva l’obiettivo di avviare e sostenere delle conversazioni con i millenials su piattaforme social come Twitter. Il bot era programmato per imparare da quello che la gente gli scriveva. L’esperimento non funzionò, ed incominciò a esprimersi con contenuti razzisti e xenofobi.

Quanto impatto la AI ha già e avrà in futuro sul business e i mercati?

Come dicevamo in precedenza l’intelligenza artificiale prenderà sempre più piede. Viene e verrà utilizzata sempre di più per ottimizzare i processi e per analizzare grandi moli di dati. Nel mondo business l’intelligenza artificiale va ad analizzare quello che sono i data assets raccolti per tirar fuori delle metriche e KPI utili al business.I dati sono il nuovo oro nero. Società come Amazon devono il loro successo alla buona gestione dei dati, riuscendo a gestire ad esempio la logistica dei propri magazzini in modo efficace. Modelli di intelligenza artificiale coadiuveranno il nostro lavoro. C’è chi dice che milioni di posti di lavoro sono a rischio a causa di macchine intelligenti, tuttavia la ritengo una lettura non completamente corretta perché altrettanti posti, se non di più, verranno creati. Nuovi lavori e nuovi lavoratori. Quello che mi auguro è di arrivare tutti preparati.

Quali altre applicazioni avete in cantiere e come si potrà evolvere menùnfc?

Abbiamo già integrato il sistema menùnfc all’interno di un robot umanoide chiamato Pepper. Pepper è in grado di interagire con le persone, capire le loro emozioni utilizzando un mix di Computer Vision ed intelligenza artificiale. Pepper veste i panni di concierge, accoglie i clienti e propone loro il menù grazie al tablet che ha sul petto. Inoltre è in grado di rispondere alle domande che gli vengono fatte, catturando le varie sfumature, ed imparando conversazione dopo conversazione, come farebbe un umano. Robot di questo tipo, adatti alle conversazioni saranno sempre più usati nell’industria dell’ospitalità. Robot dotati di una intelligenza meno sofisticata, saranno impiegati per lavori più fisici.

Sarà possibile un uso intensivo della AI per il trading e la Borsa?

AI e finanza sono fatti l’uno per l’altro. L’apprendimento automatico e altre tecniche facilitano l’identificazione di modelli che altrimenti non potrebbero essere rilevati facilmente da un umano, e la finanza è quantitativa e quindi le due cose vanno a braccetto. Le società finanziarie hanno già investito molto nell’intelligenza artficiale in passato, e altre stanno iniziando a sfruttare le applicazioni finanziarie dell’apprendimento automatico (Machine Learning) e del Deep Learning. L’intelligenza artificiale nel trading di azioni non è certamente un fenomeno nuovo, storicamente l’accesso alle sue capacità è stato limitato alle grandi imprese. Ai giorni nostri abbiamo a disposizione diversi servizi che permettono anche a piccoli traders di analizzare trend o pattern.

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