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Smart working e benessere: la ricetta di Attitude per il ‘field marketing’

attitude smart working

Un fatturato in crescita (dai 15 mln di euro del 2018 ai 27 del 2019), 5 sedi (Torino, Milano, Verona, Firenze, Napoli) e un nuovo quartier generale a Roma. I numeri sono quelli di Attitude, società di marketing che fonda il proprio business sulla costruzione e gestione di reti di vendita. Un successo quindi basato sul ‘field marketing’, la gestione dell’ultimo miglio nel rapporto tra aziende e clienti, effettuata attraverso 10 differenti reti di vendita. Il successo di Attitude, racconta il fondatore, Gennaro Tella, è dovuto anche alla sua organizzazione interna, improntata al benessere dei dipendenti e allo smart working: una filosofia che si sta rivelando particolarmente importante ora che l’emergenza Coronavirus ha colpito l’Italia e le sue imprese.

Con l’emergenza coronavirus, lo smart working sta guadagnando sempre più importanza.

Credo che in questo campo possiamo affermare di essere dei pionieri. Per migliorare la qualità della vita dei dipendenti abbiamo rimesso in discussione anche la classica gestione del tempo: non c’è nessun badge per rilevare la loro presenza, ma un patto con l’azienda basato sulla fiducia reciproca. Ad oggi, abbiamo 450 agenti in tutta Italia.

Che impatto sta avendo l’epidemia di coronavirus su un lavoro come il vostro? Lo smart working implementato dall’azienda si è rivelato un vantaggio? Che tipo di indicazioni avete dato ai vostri venditori?

Da molto tempo il lavoro dell’agente commerciale richiede una dettagliata analisi preliminare dei clienti e una pianificazione accurata degli incontri. Questo ci sta permettendo di continuare a lavorare in collaborazione con i nostri partner. Da subito abbiamo attuato tutte le misure di prevenzione comunicate dal Ministero della Salute. La nostra forza vendita è ancora attiva, con grande impegno, sul territorio ma indossando le mascherine protettive, dopo avere informato preventivamente i clienti. Nei nostri uffici abbiamo ulteriormente potenziato lo smart working, con un sistema molto dettagliato di call per fare circolare al meglio l’informazione e mantenere l’intera azienda perfettamente allineata.

Cosa ha permesso a Attitude di affermarsi sul mercato? C’è stato un episodio in particolare che le ha fatto capire che il percorso scelto era quello giusto?

Alla base di tutto c’è un atteggiamento nuovo che mette al centro del modello di business gli aspetti emozionali di ognuno, gli atteggiamenti, o meglio, come dice il nostro nome, l’attitudine. Siamo orgogliosi di aver sviluppato un modello aziendale veramente innovativo, dove i dipendenti sono al centro. Questo significa innanzitutto aver riscritto le dinamiche del “field marketing”, quell’ultimo miglio della vendita dove azienda e cliente si incontrano. Noi abbiamo completamente rivoluzionato la figura del venditore e, con lui, di tutta la rete vendita, all’insegna della qualità e della professionalità, affrancandola dall’immaginario del porta a porta e dei classici call center.

Attorno alla figura di questo “venditore 4.0” ci sono i recruiter che per ogni rete vendita in outsourcing che viene creata selezionano il personale in base a diversi standard; ci sono poi le strategie di personal branding (ad esempio: attivazione profilo Linkedin, attenzione all’abbigliamento e, in generale, a tutto il “marketing della persona”) per essere più efficaci sul mercato. Gli strategist sono infine i vari “capicanale” delle singole reti vendita che si occupano di costruire progetti complessi per ampliare le vendite.

Tra 2018 e 2019 il fatturato è quasi raddoppiato. Per quale motivo? La crescita è sempre stata sostenuta o negli ultimi anni il trend è stato particolarmente positivo?

L’innovazione rappresentata da Attitude, col suo metodo data driven che ha anche reinventato di fatto la figura del venditore, ha fatto sì che un’impresa fondata solo nel 2007 divenisse in breve tempo un punto di riferimento del settore, ridefinendo nuovi standard di qualità, professionalità e sostenibilità. Abbiamo all’attivo partnership con brand di spicco come American Express, di cui siamo concessionari unici per le carte di credito per piccole e medie imprese, Telepass, Adr e Fintrax Group. Oggi abbiamo dieci diverse reti vendita e, da quando siamo nati, abbiamo creato 220mila nuovi business per i nostri partner.

Quali sono i progetti futuri dell’azienda?

Abbiamo rilevato una certa fumosità nell’ambito delle web agency. Spesso, infatti, non offrono pacchetti di prodotti, ma variabili di prezzo che non tengono conto delle singole aziende. In ogni caso, non esprimono al meglio un potenziale fatto di prodotti e servizi di alta qualità che perdono così grandi opportunità legate all’innovazione. Per questo noi abbiamo creato Dgthall: una piattaforma costituita da innovativi strumenti digitali e impostata secondo un’offerta tailor made unica sul mercato. Le piccole e medie imprese che producono e offrono servizi di alta qualità trovano così finalmente la “giusta” vetrina sul web. Le attività proposte per ora si concentrano su Instagram, il social più “visivo” e flessibile e, per questo, più efficace nel comunicare messaggi commerciali e di brand.

Che tipo di filosofia viene seguita all’interno dell’azienda? L’allestimento della sede di Roma (o altre) rispecchia questa filosofia? Che investimento ha comportato?

Noi valorizziamo i rapporti umani e le esigenze dei dipendenti, da qui derivano alcune scelte di welfare aziendale in cui abbiamo creduto molto. Mi riferisco, innanzitutto, al grandissimo investimento in formazione e alla decisione di collocare la nuova sede di Roma – un gioiello di design incastonato nel caos della Capitale e caratterizzato da innovativi ambienti emotional-friendly – nell’area totalmente riqualificata di Città del Sole, vicino la Stazione Tiburtina, per favorire i dipendenti pendolari. Gli ambienti dell’azienda sono concepiti per creare un’atmosfera di serenità e condivisione: nell’Attitude Caffè tutte le mattine dalle 8 alle 10 viene offerto a tutti il “caffè del buongiorno” ed è qui che i dipendenti coltivano le proprie piantine. Neanche le postazioni sono state lasciate al caso: gli uffici sono dotati anche di poltrone multifunzione porta-computer che possono essere usate sia come postazione di lavoro che come seduta rilassante. Dall’area hospitality, dove i colori tenui si sposano con le trasparenze del vetro, alle piccole zone meeting in giallo acceso, l’intera struttura si pone come contenitore che vuole favorire la circolazione di idee e creatività. Passando ad alcuni aspetti specifici di welfare, sono stati previsti dei parcheggi gratuiti per le donne manager. Considerando che in una città come Roma la ricerca di un parcheggio può richiedere anche un’ora, con questa scelta si è regalato loro circa un mese e mezzo di tempo libero, che possono restituire in entusiasmo, serenità e produttività. Tutte queste scelte comportano oggi un turnover vicino allo 0. L’età dei dipendenti va dai 18 ai 65 anni circa.

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