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Google multata, fuori legge la pubblicità al casinò

La multa a Google è pari al doppio del minimo, 100.000 euro, per avere dato spazio ad una pubblicità che rinviava al sito SublimeCasino, una piattaforma di giochi e scommesse on line in lingua francese. Una pubblicità oggi vietata dalla legge fortemente voluta e ottenuta due anni fa dall’allora ministro dello Sviluppo economico, Luigi di Maio, ora agli Esteri, e che nei giorni scorsi hanno trovato la prima applicazione con la decisione dell’Autorità per le garanzie delle comunicazioni.

 

La denuncia contro il colosso americano riguarda il reindirizzamento a siti di gioco on line che avviene attraverso le pagine del motore di ricerca di Google. La società di Mountain View non ha accolto bene la decisione dell’Autorità: “siamo rispettosamente in disaccordo con questa decisione. Il rapporto completo deve ancora essere pubblicato e lo analizzeremo nel dettaglio quando sarà disponibile”, dicono alla sede italiana del gigante tech, senza anticipare nulla su di un possibile ricorso contro la multa. Un penalty, sopportabile per i bilanci della società, replicabile per ogni singola violazione e quindi foriero di provvedimenti a mitraglia e moltiplicazione dei costi.

 

Google, nel corso del procedimento, ha cercato di chiamarsi fuori obiettando di fornire un semplice servizio di ospitalità sulle proprie apparecchiature per conto terzi, ovvero la società che gestisce il casinò online. Ma l’autorità “ha rilevato che Google Ireland, titolare del servizio Google Ads (servizio di indicizzazione e promozione di siti web), ha consentito, attraverso il servizio di posizionamento pubblicitario online, la diffusione, dietro pagamento, di link che indirizzano verso determinati siti, in violazione delle norme di contrasto al disturbo da gioco di azzardo”. In buona sostanza, è la società pubblicitaria del colosso americano ad aver diffuso l’annuncio a pagamento del sito sublimecasino.com che svolge attività di gioco e scommessa con vincite in denaro. Entrando nel merito dei rapporti fra Google e Sublimecasino, l’Agcom ha “ritenuto che, in questo caso specifico, l’attività posta in essere da Google Ads, al di là dell’onerosità della prestazione resa, non sia in alcun caso qualificabile come servizio di hosting, atteso che l’elemento caratterizzante la prestazione non consiste nell’ospitare il messaggio pubblicitario, ma piuttosto nel permetterne la diffusione attraverso diversi siti internet destinatari del messaggio”.

 

La lotta al gioco e alle ludopatie, come viene chiamata la dipendenza dalle scommesse, è un cavallo di battaglia di Di Maio che in altre occasioni si è spinto anche più in là, ipotizzando di introdurre limitazioni alle estrazioni delle tombole elettroniche, Bingo e lotto, per cercare di combattere la dipendenza dal gioco, che in Italia colpisce circa 2.000.000 di persone incapaci a resistere al fascino della scommessa. Ogni anno si scommettono oltre 110 miliardi di euro, con un monte vincite di circa 80. La differenza va ai concessionari e allo Stato, che nel 2019 ha introitato 11,4 miliardi in tasse.

 

Il divieto, che per le sigarette è in vigore dal 1965, è stato introdotto con l’articolo 9 del decreto legge dignità, convertito nell’estate del 2018. Prevede, facendo salve le restrizioni già vigenti, il divieto di “qualsiasi forma di pubblicità, anche indiretta, relativa a giochi o scommesse, nonché al gioco d’azzardo, comunque effettuata e su qualunque mezzo” e introduce, per le eventuali violazioni, una “ sanzione amministrativa pecuniaria pari al 20% del valore della sponsorizzazione o della pubblicità e, in ogni caso, non inferiore a 50 mila euro per ogni violazione”.

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