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Governo, Conte supera (male) lo scoglio Senato

Giuseppe Conte supera (male) anche lo scoglio del Senato. A Palazzo Madama ottiene la fiducia con 156 sì, 140 no e 16 astenuti. L’analisi dei numeri restituisce tutta la tensione di questi giorni e l’equilibrio precario su cui si tiene una maggioranza faticosamente assemblata dopo lo strappo di Italia Viva. Non è una maggioranza assoluta in un ramo del Parlamento e non è neanche una maggioranza sostenuta da un’alleanza politica strutturata. È piuttosto una maggioranza da costruire, nelle ambizioni del premier intorno a un patto di fine legislatura e intorno a una squadra di governo rafforzata. Nella realtà, per ora, è una maggioranza relativa e molto fragile.

 

Il rischio che questo governo sia costretto a navigare a vista, a inseguire compromessi continui per sopravvivere, soprattutto nelle commissioni parlamentari, è piuttosto concreto. Per scongiurarlo sarebbe necessaria non solo la costituzione di un nuovo gruppo parlamentare in grado di sostituire in maniera strutturale, e non episodica, Italia Viva, ma anche un allargamento numerico e politico, su una base programmatica condivisa, della maggioranza. Forza Italia si è spaccata, con due senatori a favore del governo, e altri potrebbero seguirli. Anche il rientro dei renziani, o almeno di una parte, è un’ipotesi che non è da scartare.

 

Servirebbe la stabilità sufficiente a sostenere le decisioni cruciali che attendono il Governo. Servirebbe una politica capace di dare risposte diverse, rispetto a quanto fatto finora, rispetto alle sfide poste dall’emergenza sanitaria legata al Covid e dal Recovery Plan, un’opportunità irripetibile. I prossimi giorni saranno decisivi per capire se l’ostinazione a tenere in vita il Governo Conte sarà servita solo a prolungare un’agonia o se, al contrario, sarà possibile creare le condizioni per un cambio di marcia.

 

Finora il Quirinale ha gestito il difficile passaggio rispettando fino in fondo le prerogative di una Repubblica parlamentare, lasciando che il premier Conte portasse a termine il suo legittimo tentativo. Ora, è presumibile che il Capo dello Stato Sergio Mattarella pretenda rapidità e trasparenza nella definizione di un assetto più solido possibile, sia nella composizione del Governo sia nella definizione di un patto di legislatura.

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