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Imprenditori e manager under 40 la vedono così

Fiducia nella ripresa, nelle capacità individuali e collettive degli imprenditori e dei manager. Però ostacolati dal peso della burocrazia, degli adempimenti, dalla crisi economica dettata dalla pandemia. È la sintesi emersa dalla presentazione del survey “Focus IMPatto Giovani”, progetto che riunisce 13 sigle giovanili che, insieme, rappresentano oltre 100 mila associati: Giovani Imprenditori Confindustria, Federmanager Giovani, Gruppo Giovani Imprenditori Confapi, Confartigianato Giovani, Giovani di Confagricoltura–ANGA, Giovani Imprenditori SMI – Sistema Moda Italia, Confartigianato Giovani Imprenditori, Giovani ANCE – Associazione Nazionale Costruttori Edili, AIGA–Associazione Italiana Giovani Avvocati, Unione Nazionale Giovani Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili, Gruppo Giovani – FederlegnoArredo, AIOP Giovani – Associazione Italiana Ospedalità Privata, Associazione Classi Dirigenti delle Pubbliche Amministrazioni.

La ricerca è stato dedicata alla percezione sull’esito del 2021 di imprenditori, manager e professionisti under 40 sull’economia, sul lavoro e sul tessuto produttivo, realizzata con il supporto dell’Osservatorio 4.Manager. La fotografia dello stato dell’imprenditoria giovanile in Italia, tra punti di forza e punti deboli. Per la maggioranza degli intervistati, nonostante la grave crisi dettata dalla pandemia, la percezione del futuro resta positiva: per il 74,4% è addirittura molto positiva e per il 16,5% è abbastanza positiva. Il dato sul sentiment positivo è confermato da due fattori: il 40% degli imprenditori prevede di assumere e per il 46,6% c’è il programma di investire nel corso dell’anno. Nel 44,4% dei casi, nel corso del 2021, le imprese prevedono di accedere alla misura che azzera i contributi per chi assume le donne mentre una percentuale più alta, il 62%, utilizzerà lo sgravio per l’assunzione dei giovani under 35.

“C’è forte fiducia in se stessi, sul mondo dell’imprenditoria giovanile, sulle competenze e le motivazioni – spiega Renato Fontana, coordinatore Gruppo Giovani Federmanager – ma esiste la dicotomia con l’ambiente esterno, il sistema paese, che dovrebbe creare le condizioni per lo sviluppo”. Dunque, fiducia verso il futuro, ma condizionata da fattori esterni e interni: la risoluzione dell’attuale pandemia incide per il 48,7% degli intervistati, mentre per il 40,4% è l’alleanza strategica tra imprenditori, professionisti e manager a fare la differenza. Ma purtroppo esiste l’altro lato della luna, i fattori che rallentano il percorso degli imprenditori in Italia, partendo dal peso della burocrazia (prima causa, 62,8%): “E’ un fattore che incide sia sul lavoro, sugli investimenti delle multinazionali, che delle piccole-medie imprese, chiediamoci perché Tesla costruisce in Germania e non in Italia – prosegue il coordinatore Gruppo Giovani Federmanager -, la burocrazia pesa troppo sul sistema imprese, è un qualcosa che negli altri paesi è praticamente assente, dai russi agli americani non comprendono perché i nostri processi siano così lenti. Il governo deve agire a livello normativo, poi snellendo gli adempimenti, accorpando le scadenze e facendo in modo che gli enti comunichino tra di loro per lo scambio di informazioni”.

Secondo il survey Focus IMPatto Giovani, tra i fattori che determinano la sfiducia degli imprenditori c’è anche, ovviamente, la crisi economica (57,9%) e le conseguenze della pandemia sul tessuto sociale (46,9%), mentre per il 45,8% l’instabilità e la conflittualità politica è in cima agli ostacoli da superare. Sullo sfondo, resta la preoccupazione degli under 40 sulle condizioni del sistema Italia: il 71,9% degli intervistati prevede che il 2021 sarà un anno difficile per l’Italia. Secondo gli under 40, le priorità delle aziende per il rilancio del sistema produttivo italiano sono formazione, digitalizzazione e innovazione. Ma saranno necessari interventi a tutto campo come la riduzione fiscale (55,1%), lo snellimento della burocrazia (45,8%) e un’azione decisa sull’istruzione e la formazione (37,4%). Per quanto riguarda il Programma Next Generation EU, sono state individuate principalmente tre aree d’intervento su cui concentrare le risorse europee: la riduzione del costo del lavoro per il 53,8%, la sanità per il 37,9%, l’efficienza energetica e il digitale per il 37%.

Sulla survey di IMPatto Giovani è intervenuto anche Enrico Giovannini, Ministro delle Infrastrutture e della Mobilità sostenibili: “La crisi pandemica oltre a farci realizzare l’interconnessione tra i fenomeni ha reso evidente la necessità di accelerare verso un nuovo modello di sviluppo, che sia sostenibile dal punto di vista economico, sociale e ambientale – ha spiegato il ministro Giovannini – le imprese che hanno avviato politiche di sviluppo sostenibile, oltre ad averne guadagnato in termini di produttività, come ha evidenziato l’Istat, sono state le più resilienti, hanno resistito e reagito meglio allo shock e sapranno sfruttare le opportunità di ripresa. I giovani imprenditori hanno nelle mani il futuro del Paese, la responsabilità di cambiare verso il nuovo paradigma, quello che l’Europa ci chiede per sfruttare al meglio le risorse che mette a disposizione. Il Ministero che guido sostiene con convinzione questa nuova visione, verso la quale orienterà le risorse del Next Generation Eu, così come gli altri fondi europei e nazionali, in linea con il cambio del nome del dicastero”.

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