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Il boom del comfort food made in Usa

In cima alla lista dei ‘best seller’ c’è il biscotto ‘Happy Hippo’ della Kinder, che nella versione alla nocciola è stato ritirato dal mercato italiano nel 2013. Ma anche gli ‘M&M’s Bite Size Cookies’ e le ‘Patriots Onion Rings’, i famosissimi anelli di cipolla così popolari negli States. E che il pubblico italiano, nell’anno della pandemia, ha dimostrato di aver particolarmente apprezzato: le vendite del cosiddetto comfort food hanno avuto una crescita del 60 per cento di utenti e ordini rispetto all’anno precedente. L’identikit dell’amante di snack che arrivano dagli Stati Uniti è solitamente un ragazzo di età compresa tra i 18 e i 35 anni, residente in città del Nord Italia, appassionato di videogiochi.

Ma come si comprano questi prodotti in Italia? A dare una risposta ci ha pensato, ormai a partire dal 2017, un’azienda tutta italiana, American Uncle, che ha creato un ecommerce in cui mette in vendita queste rarità. “Da piccolo guardavo cartoni e film e mi soffermavo sempre su cosa mangiassero. Mi sono sempre rimasti in testa i litri di ‘Dr Pepper che ingurgitava Forrest Gump o i ‘Cheetos’ di Justin Bieber. E così, di ritorno da un viaggio in Austria dove avevo visto un negozio che vendeva cibo per expat, ho fatto un’analisi di mercato per capire se questi prodotti potessero avere un futuro in Italia. E ho scoperto di sì”, racconta Alessandro Odierna, classe 1995, fondatore e amministratore delegato di American Uncle.

Pur consapevole delle difficoltà che ne sarebbero derivate, ha deciso di lasciare l’azienda nel suo territorio di origine: al Sud, in provincia di Salerno. Proprio a pochi chilometri da quelle terre in cui, ormai decenni fa, lo studioso americano Ancel Kies – scopritore della dieta mediterranea – andò a vivere (si stabilì a Pioppi, nel Cilento). “A casa mia ci sono due nutrizionisti, quindi so bene l’importanza dell’avere un’alimentazione sana”, scherza Odierna, che aggiunge: “Ma è pur vero che il comfort food non lo estirpi. Al cinema, ad esempio, mica mangi le gallette di riso! Mangi i popcorn o le caramelle gommose. Ecco, la nostra filosofia è che di snack vanno prese piccole porzioni per grandi gioie”.

Oggi American Uncle punta ad un fatturato di 3 mln di euro e sta pian piano allargando il proprio organico: circa una dozzina le persone che attualmente vi lavorano, “di cui la maggior parte sono donne e siamo tutti sui 30 anni”, tiene a precisare l’amministratore delegato. E pur avendo sempre una predilezione per tutto ciò che arriva dall’America – va molto forte anche il canadese sciroppo d’acero, che loro rivendono con il marchio ‘My Cousin’ proprio per evidenziare il forte legame con gli Usa – Odierna rivela che sta lavorando con il suo team per portare in Italia anche food di altre culture. “Per esempio, siamo molto attenti verso tutto ciò che propone l’Oriente e in particolare il Giappone, non solo per il tipo di prodotto ma anche per l’esperienza che offrono quei tipi di snack”. Ad attirare l’attenzione dei ragazzi di American Uncle è infatti la soda giapponese. “Si tratta di una bevanda che si beve dopo aver fatto ‘esplodere’ il tappo. Un’esperienza del tutto nuova e che risponde alla nostra esigenza primaria, ovvero offrire ai nostri clienti qualcosa di completamente diverso dal solito”.

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