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A sangue freddo: la Gigafactory di Tesla e le lucertole tedesche

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Serpenti e lucertole in via d’estinzione non sembrano intralciare i piani per la Gigafactory tedesca (e per il dominio europeo) della Tesla di Elon Musk. La versione completa di questo articolo, a firma di Vivienne Walt, è disponibile sul numero di Fortune Italia di aprile 2021.

A fine 2019, a Berlino, c’erano voci di un accordo multi-miliardario così segreto da meritarsi un nome in codice tutto suo, che evocava il passato spionistico dell’epoca comunista della città: il progetto Anushka. “Tutti pensavano che avesse qualcosa a che fare con la Russia”, dice Axel Vogel, ministro dell’Ambiente dello stato di Brandeburgo, casa della capitale tedesca. Alla fine, non c’erano russi coinvolti. Invece, nel novembre di quell’anno, i tedeschi hanno finalmente scoperto chi si nascondeva dietro il più grande investimento della storia recente del Paese: niente meno che Elon Musk. “Ci vedremo più spesso a Berlino”, ha detto Musk quella sera di novembre, dopo essere salito sul palco per accettare un premio imprenditoriale, per poi stupire il pubblico con l’annuncio di una gigantesca nuova fabbrica in città. “Adoro Berlino. È fantastica!”.

Il progetto Anushka è un riferimento al vecchio biplano sovietico in cui i tedeschi hanno fatto accomodare il Ceo di Tesla per un giro panoramico sul sito proposto all’azienda per la sua Gigafactory. Il volo è stato un gesto audace, organizzato con il fine di convincere un imprenditore famoso per essere altrettanto audace. “Giga Berlin”, come la chiama Musk, sarà una fabbrica che rappresenterà appieno quel tipo di personalità. “Sarà fico e divertente”, ha detto a Fortune in un’intervista a fine gennaio, dove ha descritto i suoi progetti per l’Europa. “Voglio che sia una vera gemma”.

I funzionari tedeschi avevano dei buoni motivi per cercare di stupire Musk: il suo piano è epico. In un’area a lungo dimenticata dell’ex Germania dell’Est, a circa 30 km dalla capitale, Musk si sta affrettando a terminare la costruzione di un sito enorme, capace di sfornare, forse già a partire da questa estate, delle Tesla di fabbricazione europea, a un ritmo che si aspetta possa raggiungere le 500mila vetture all’anno entro il 2023. Musk pianifica anche di aggiungere una fabbrica di batterie che sarà “di gran lunga la più grande d’Europa, e una delle più grandi al mondo”, dice.

Non meno importante è l’ondata di nuovi posti di lavoro che la fabbrica porterà nella regione, cominciando con “almeno 20mila persone”, dice, che potrebbero diventare col tempo 50mila.

Ma, come Musk ha imparato con l’esperienza, il più piccolo dettaglio può complicare il più gigantesco degli accordi, e intralciare anche un uomo abituato a spedire razzi (e titoli azionari) nella stratosfera. Quando sono iniziati i lavori di costruzione, lo scorso giugno, molti degli abitanti dell’area hanno espresso felicità all’idea che una delle aziende con il maggior valore di mercato al mondo avesse scelto casa loro per lanciare la propria strategia europea. Eppure non tutti erano contenti. In alcune audizioni pubbliche, lo scorso ottobre, si sono fatte sentire voci molto arrabbiate, testimoniate da 1.233 pagine di trascrizioni. La quarta fabbrica di Tesla, dopo quelle in California, Nevada e a Shanghai, poggia su 300 ettari di terra a Grünheide, un agglomerato fuori Berlino con una popolazione di 9.000 persone, tra i pini piantati negli anni 40 dalle autorità locali, che volevano venderne il legno. Vogel dice che adesso l’area è la casa di “persone che vogliono passare una vecchiaia tranquilla o crescere i figli in un ambiente naturale”, e molte di queste persone sentono che il loro stile di vita è ora “minacciato” dall’arrivo di Tesla.

Ma la minaccia più pericolosa è quella che incombe su creature molto meno visibili: due specie in via d’estinzione, la lucertola degli arbusti e il serpente coronella austriaca.

La versione completa di questo articolo è disponibile sul numero di Fortune Italia di aprile 2021. Ci si può abbonare al magazine mensile di Fortune Italia a questo link: potrete scegliere tra la versione cartacea, quella digitale oppure entrambe. Qui invece si possono acquistare i singoli numeri della rivista in versione digitale.

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