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Generali, Donnet: già al lavoro su business plan 2022-2024

Un gruppo “forte e solido”, capace di affrontare meglio dei concorrenti la crisi legata alla pandemia, di centrare tutti i target del piano Generali 2021, e che già sta lavorando al nuovo business plan 2022-2024, che “sarà in continuità” con il precedente. Nel suo discorso all’assemblea degli azionisti, che oggi ha approvato a maggioranza il bilancio 2020 e la relativa cedola, il Ceo Philippe Donnet ha sintetizzato così la situazione attuale e gli obiettivi futuri della compagnia triestina. Una risposta, neanche tanto implicita, alla ridda di voci sulla continuità del management, in scadenza il prossimo anno, scatenata dalla decisione di Francesco Gaetano Caltagirone (titolare del 5,63% del capitale) di non partecipare all’assemblea.

La pandemia, ha ricordato il numero uno di Generali, collegato in videoconferenza da Palazzo Berlam, “ha inflitto un costo drammatico in termini di vite umane, ha generato effetti sociali molto pesanti per ampie fasce di popolazione e ha prodotto la più grande crisi economica globale dal dopoguerra. Uno scenario senza precedenti, che tutti come individui e organizzazioni siamo chiamati a contrastare facendo del nostro meglio”. La compagnia triestina, ha sottolineato Donnet, si trova ad affrontare “questa situazione senza precedenti in una posizione di forza e grande solidità, e i risultati 2020 confermano la validità e la resilienza del nostro modello di business con un risultato operativo da 5,2 miliardi di euro per il secondo anno consecutivo, un record nella generazione di capitale a 4 miliardi e una solvency ratio al 224%, migliore dei nostri concorrenti”. Rispetto ai quali, ha aggiunto, Trieste “ha minimizzato più efficacemente l’impatto della pandemia” grazie alla “propria leadership, con un modello di business diversificato, e alla comprovata abilità nella selezione dei rischi”.

Uno sguardo sul futuro, quindi, con il Ceo che ha confermato gli obiettivi per il 2021 e annunciato le nuove direttrici del triennio successivo. “Quando mancano poco più di sei mesi alla sua conclusione siamo convinti di raggiungere tutti gli obiettivi di Generali 2021, dopo avere conseguito lo scorso anno importanti risultati in tutti e tre i pilastri della strategia”. Nel 2020, ha spiegato, “Generali ha dimostrato di sapere fare crescita profittevole“, rafforzando la leadership in Europa, rilevando le attività di Axa in Grecia e completando in nove mesi l’integrazione degli asset in Portogallo. “Abbiamo mostrato la nostra capacità di perseguire la crescita anche per linee esterne in un modo disciplinato e coerente con la nostra strategia di M&A”. Risultati “eccellenti sono stati raggiunti anche nella strategia di ottimizzazione finanziaria, con il superamento degli obiettivi di riduzione del debito e del costo del debito”. Riguardo al terzo pilastro, “abbiamo continuato a portare avanti i nostri piani di innovazione e di trasformazione digitale”. Senza trascurare i target di sostenibilità. “Con un anno di anticipo abbiamo ampiamente superato l’obiettivo di 4,5 miliardi di euro di nuovi investimenti green e sostenibili al 2021”.

Donnet ha quindi annunciato di essere già al lavoro sul nuovo piano 2022-2024. “Partiamo da basi molto solide, perché Generali 2021 si è dimostrato un piano lungimirante fondato su quattro condizioni che alla luce della pandemia saranno ancora più valide e importanti: l’attrattività sempre maggiore dei mercati assicurativi europei, l’importanza di sviluppare un’offerta innovativa e personalizzata per i clienti retail e le pmi, l’integrazione sempre più forte tra i settori assicurativo e del risparmio gestito, il valore fondamentale che deriva dall’avere una rete fisica di agenti senza eguali e dalla necessità di renderla ancora più forte grazie alle tecnologie e agli strumenti digitali”.

Nel prossimo piano triennale, ha aggiunto, “la sostenibilità diventerà un ombrello che abbraccia la nostra intera strategia, insieme al brand e a una forza lavoro qualificata e al passo con i tempi ulteriormente rafforzata dalla diversità e dall’inclusione: sono gli elementi centrali in tutto ciò che siamo oggi e che continueranno a giocare un ruolo fondamentale nelle Generali degli anni a venire”. Nel nuovo piano “la continuità rispetto al piano attuale sarà un aspetto fondamentale del ciclo strategico che intraprenderemo tra pochi mesi e contribuirà a continuare a creare valore sostenibile nel lungo periodo”, con l’obiettivo di “definire obiettivi ambiziosi di crescita e di rafforzare la capacità del gruppo di generare valore e produrre risultati sostenibili nel tempo”. Una prima riunione tra il Ceo e tutti gli Ad del gruppo per delineare un primo assetto del nuovo piano strategico sarebbe già in programma a maggio.

Il bilancio 2020 e la distribuzione del dividendo è stata approvata quasi all’unanimità dall’assemblea degli azionisti, riunita in streaming. A favore della prima delibera ha votato il 99,85% dei presenti all’assemblea, sì alla cedola da parte del 98,72%. L’assemblea ha approvato la distribuzione di un dividendo di 1,47 euro a titolo, da pagare in due parti: la prima, relativa al bilancio 2020, sarà di 1,01 euro, da liquidare a maggio, mentre la seconda, da 0,46 euro, rappresenta il recupero della seconda tranche del 2019, a suo tempo bloccata dalla Vigilanza, e sarà erogata a ottobre, previa verifica da parte del Cda dell’insussistenza di disposizioni o raccomandazioni di vigilanza ostative. Nel corso dell’assemblea, tra i soci con partecipazioni rilevanti, il presidente di Generali Gabriele Galateri di Genola ha ricordato Mediobanca con il 12,82% del capitale, la Delfin di Leonardo Del Vecchio (4,82%), la famiglia Benetton (3,97%) e il grande assente, Francesco Gaetano Caltagirone (5,63%). Gli investitori istituzionali presenti rappresentavano invece il 23,68% del capitale sociale.

Ad aprire i lavori, proprio Galateri di Genola. “ll diffondersi del virus è in calo – ha detto – la campagna vaccinale sta ponendo le basi per la ripresa economica” e anche “in Italia il governo sta prendendo tutte le misure necessarie per il successo della campagna”, mentre “l’Europa ha dato un segnale di forte unità, anche se il coordinamento tra gli Stati va rafforzato”. Da questo punto di vista, “la dimensione dei fondi” che l’Europa ha messo in campo con il Recovery Plan “è eccezionale, è fondamentale spenderli bene”. Guardando al futuro, ha aggiunto Galateri, “con una convergenza di sforzi tra pubblico e privato si può far ripartire l’economia e i consumi e costruire un sistema più resiliente. Le Generali sono, come sempre nella loro storia, pronte a fare la loro parte”.

Al riguardo, Donnet ha ricordato il lancio da parte di Generali, un anno fa, “di un fondo internazionale da 100 milioni di euro per contrastare le emergenze sanitaria e sociale, a cui si sono aggiunte numerose altre iniziative a livello locale da parte delle business unit” della compagnia e il programma Fenice 190, “volto a supportare il rilancio dell’economia europea in un’ottica di sostenibilità attraverso un investimento complessivo da 3,5 mld euro in 5 anni”. Il Leone, ha concluso il Ceo, “sta anche giocando un ruolo di leadership nello studio di soluzioni strutturali alla crisi, facendosi promotore presso le sedi istituzionali nazionali ed europee di una serie di proposte innovative” per contrastare futuri rischi pandemici e favorire una ripresa economica all’insegna della sostenibilità, tra cui “la creazione di un fondo anti-pandemia di natura pubblico privata con il coinvolgimento di partner strategico come il settore assicurativo e riassicurativo, le istituzioni Ue e gli Stati membri e l’idea di attribuire un trattamento specifico ai green bond nell’ambito della revisione di Solvency II, in modo da favorire sempre più gli investimenti delle compagnie assicurative in questa classe di attivi”.

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