Libia, immigrazione, rapporti bilaterali. Temi rilevanti e di cui si discute a lungo. Ma alla fine il calcio fa sempre capolino. Soprattutto se sullo stesso podio ci sono i presidenti del Consiglio di due Paesi in cui questo sport è una sorta di religione laica.
E così, durante l’incontro tra Mario Draghi e Angela Merkel a Berlino, si finisce per parlare degli Europei e anche della rivalità calcistica. “L’Italia è un’ottima squadra ma tengo per la Germania”, dice la Cancelliera, spiegando che però “una cosa su cui concordiamo è che Robin Gosens dell’Atalanta è un eccellente giocatore”. Il premier italiano risponde rimanendo sullo stesso registro. “Nella discussione abbiamo avuto pochissime divergenze di opinione” ma “sulle nazionali di calcio abbiamo posizioni diverse, siamo entrambi leali”.
Ma non di solo tifo ha parlato il presidente del Consiglio. Perché la variante delta fa paura e in Inghilterra la velocità del contagio preoccupa, tanto che in Italia è stata disposta la quarantena di cinque giorni per chi arriva dagli Uk. Il punto, però, è che la finale dovrebbe essere ospitata proprio nello stadio di Wembley di Londra.
E, dunque, deve vincere il principio dello ‘show must go on’ o invece le regole per combattere la pandemia devono essere più forti di tutto, persino del dio calcio? Ecco, Mario Draghi pensa che la risposta giusta sia la seconda. “Ho intenzione di adoperarmi perché la finale non si faccia in un Paese dove i contagi stanno crescendo rapidamente”, dice. Senza svelare se l’idea sia proprio quella di ‘offrire’ lo stadio Olimpico, sognando la finale a Roma.
