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Come crescere con i corporate bond

(Luxury&Finance.it) – Crescere facendo leva sui Corporate Bond. Un’opzione che potrebbero valutare 661 imprese mid-cap non quotate che, in questo senso, sommerebbero un potenziale di 158 miliardi di euro di nuove emissioni. Cerved, che le giudica “investment grade”, evidenzia come le società potrebbero fare ricorso al mercato dei capitali per sostenere gli investimenti necessari alla crescita organica e finanziarie le operazioni di M&A. Inoltre, potrebbero ottimizzare la propria struttura finanziaria sostituendo parte del debito bancario a breve termine con debito obbligazionario a medio/lungo termine per circa 15 miliardi di euro. Queste le considerazioni che emergono dalla ricerca ‘Il potenziale di emissioni obbligazionarie per le Mid Cap non quotate’ presentata da Cerved Rating Agency ed Equita.

Il mercato italiano dei corporate bond è in crescita: nel 2020, secondo l’analisi di Cerved ed Equita, ha raggiunto i 31 miliardi di euro con un tasso di crescita Cagr del 32,9%. La dimensione è tuttavia ancora ridotta: rappresenta solo il 2% del Pil nazionale contro una media del 3,8% in Europa, per un valore complessivo di circa 500 miliardi. La spinta alla crescita dei corporate bond è data anche dalle migliori condizioni di finanziamento e dal significativo calo del costo medio del debito emesso negli ultimi 3 anni (-100 bps) che ha toccato l’1,8%. Un dato raggiunto grazie a una maggiore liquidità nei depositi bancari e al miglioramento del profilo di rischio dell’Italia. La crescita dei corporate bond è poi stata incentivata dal Governo italiano che ha stimolato l’impiego del risparmio delle famiglie verso le aziende italiane introducendo importanti benefici fiscali (come l’azzeramento delle imposte sul capital gain e delle imposte di successione) per strumenti come Pir e Pir Alternativi che prevedono soglie minime di investimento in pmi.

A supporto delle nuove emissioni di bond, esiste anche un’altra opzione strategica per le imprese, ovvero la crescita per linee esterne (M&A). Nel primo semestre del 2021 il controvalore dei deal è stato pari a 42 miliardi di euro (+88% rispetto al primo semestre 2020) e, secondo le stime di Kpmg, dovrebbe superare i 90 miliardi di euro per l’intero anno (+109% rispetto al 2020). Per le 661 mid-cap eccellenti individuate da Cerved, il potenziale di emissioni derivante da un’eventuale conversione del debito bancario ammonterebbe a 15 miliardi di euro. Se invece si valuta il potenziale aumento del debito, considerando quanto sarebbe sostenibile data la struttura finanziaria delle mid-cap, il potenziale di emissione di debito aggiuntivo salirebbe a 158 miliardi di euro. Secondo l’elaborazione di Cerved Rating Agency, i maggiori beneficiari dei 158 miliardi di emissioni obbligazionarie sono nel settore manifatturiero con un importo superiore ai 115 miliardi, e nei servizi con 21 miliardi. Di questa opportunità i maggiori beneficiari sono le imprese con fatturato compreso fra 100 e 250 milioni (33,83%), fra 250 e 500 milioni (22,83%) e tra 500 milioni e 1 miliardo (16,03%). La ricaduta a livello geografico è concentrata nel nord-ovest con 297 imprese e 68,8 miliardi di euro, nel nord-est con 220 imprese e 48,7 miliardi, nel centro con 102 imprese e 32,6 miliardi, nel sud con 38 imprese e 6,2 miliardi di euro e nelle isole con 4 imprese e 1,3 miliardi di euro.

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