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2021, un anno che non deve finire

quirinale fortune italia

Dicembre è tradizionalmente il mese dei bilanci. E quasi sempre, sospesi nel dubbio se sia meglio guardare indietro o guardare avanti, si scioglie l’esitazione rifugiandosi nei buoni propositi e nelle aspettative confortanti. Quest’anno, il 2021, ha una caratteristica insolita: è un anno che non deve finire. 

DA TANTI PUNTI DI VISTA. Sul piano economico, non si deve fermare la crescita che si è innescata, non si deve sprecare il lavoro fatto per costruire le basi di una ripresa duratura, non si deve disperdere la spinta alla trasformazione che sta interessando quasi tutti i settori, dal pubblico al privato. Sul piano politico, con il delicato passaggio del voto per il Quirinale sempre più vicino, vanno capitalizzati i mesi di lavoro di un governo che, al netto di qualche passo falso, ha il merito di aver rimesso al centro le cose da fare. Sul piano sociale, ancora strettamente legato a quello sanitario, non vanno vanificati i risultati ottenuti attraverso la vaccinazione di massa anti-Covid. Possibilmente, ridimensionando la resistenza no vax fino a renderla marginale.

TENTANDO UNA SINTESI ESTREMA: è necessario costruire su quello che è stato fatto finora, facendo molta attenzione a non smontare, ad aggiungere e non a togliere, a valorizzare e a non compromettere.

DICEMBRE È ANCHE IL MESE della nostra selezione Businessperson of the year. L’abbiamo costruita guardando ai risultati, al merito e anche alla parità di genere. Abbiamo scelto dieci manager in otto settori diversi – finanza, industria, energia, food, tech, pharma, moda, startup – e tra loro abbiamo individuato quello che, secondo la nostra valutazione, ha inciso di più alla guida del suo gruppo: è l’amministratore delegato di Poste Italiane, Matteo Del Fante. Spieghiamo perché, e con quali strategie, nell’intervista che ci ha concesso.

UNO DEI TREND più sorprendenti nella seconda parte di quest’anno è legato alla decisione di un numero consistente di persone di lasciare il proprio posto di lavoro per intraprendere una strada diversa. Negli Stati Uniti, dove il mercato è tradizionalmente ultra-flessibile, ha assunto proporzioni mai viste prima, tanto da guadagnarsi il nome di ‘Great resignation’ o ‘Big quit’. Le traduzioni in italiano, ‘La grande dimissione’ o ‘Il grande abbandono’, non rendono allo stesso modo. Ma l’inchiesta di Barbara Acquaviti, con gli ultimi dati disponibili forniti dal ministero del Lavoro, aiuta a comprendere cosa sta realmente succedendo in Italia.

L’ALTRA IMPRONTA FORTE del 2021 è lasciata dal cambiamento climatico, con fenomeni sempre più estremi anche in Italia. Il Paese è da sempre esposto a un alto rischio idrogeologico e, da sempre, mostra difficoltà nell’investire per ridurlo. Alberto Sisto, partendo dal monitoraggio della Corte dei conti, fa una ricognizione sugli sprechi legati alla montagna di soldi pubblici stanziati e non utilizzati.

DELLA REDAZIONE AMERICANA pubblichiamo, tra l’altro, un’analisi che ci riporta a ragionare intorno alla parità di genere. Quali conseguenze ha determinato sulle donne la pandemia Covid? Negli Stati Uniti a essere in crisi sono soprattutto le lavoratrici, prevalentemente quelle con bambini o con salari bassi. E anche la progressione di carriera potrebbe complicarsi, favorendo la creazione di un nuovo soffitto di cristallo ai vertici delle grandi aziende.

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