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Sette sorelle per il cloud italiano: Microsoft lancia la sua alleanza

Accenture, Avanade, Cluster Reply, Engineering, Kyndryl, TeamSystem, Var Group. Sette aziende riunite sotto la bandiera Microsoft, si preparano a sfruttare una delle grandi opportunità del tech, soprattutto nell’Italia di una transizione digitale a base di Pnrr. La grande opportunità è quella del cloud (un settore che solo in Italia vale già quasi 4 mld di euro), e il nome completo dell’iniziativa Microsoft è Ambizione Italia Cloud Region Partner Alliance.

Questa occasione Microsoft l’aveva già individuata nel suo piano di investimenti ‘Ambizione Italia’, annunciato nel 2020 (1,5 mld di dollari di investimento in tecnologia e formazione, in totale). Al centro di quella strategia c’è la Cloud region di Milano, parte del network globale di data center Azure che conta oltre 60 regioni e 200 data center. La regione in questo momento è in sviluppo, e secondo Microsoft avrà un impatto da circa 9 mld di dollari di indotto diretto e indiretto e 10.000 opportunità di lavoro, entro la fine del 2024.

La ‘Partner alliance’ annunciata il 29 marzo serve ad amplificare la portata della ‘Region’: le 7 sorelle (“l’iniziativa accoglierà il contributo di molti altri player” dice Fabio Santini, direttore Global partner solutions di Microsoft) migreranno le proprie operazioni sul cloud Microsoft, portandosi dietro clienti e partner, amplificando l’adozione di una tecnologia che nell’era dello smart working è diventata fondamentale, se non necessaria.

“Il potenziale è ancora più significativo se si pensa che il PNRR mette a disposizione 191,5 miliardi di Euro di fondi, di cui oltre la metà potenzialmente collegati a soluzioni Cloud. Ecco allora l’importanza dell’Ambizione Italia Cloud Region Alliance che, attraverso piani congiunti con i primi partner dell’Alleanza e con quelli che si aggiungeranno nei prossimi mesi, si propone di guidare le aziende pubbliche e private nel proprio percorso di trasformazione digitale, semplificando l’accesso a servizi cloud locali e sicuri e accelerando scenari d’innovazione a supporto della competitività dei settori chiave del Paese”, ha dichiarato Silvia Candiani, amministratore delegato di Microsoft Italia.

Secondo Microsoft, i partner stessi migreranno le proprie attività e i propri servizi sul Microsoft Cloud della Region, supportando il “percorso di crescita delle organizzazioni italiane” attraverso alcuni vantaggi principali: i dati rimangono in territorio italiano (la data sovereignity sta diventando un fattore competitivo fondamentale, per le aziende tech alle prese con il mercato europeo), i servizi cloud sono conformi al GDPR, e alla sicurezza informatica ci pensa la stessa Microsoft, che ricorda di investire “oltre un miliardo di dollari all’anno in cybersecurity”.

Accenture, Avanade, Cluster Reply, Engineering, Kyndryl, TeamSystem e Var Group faranno anche parte di un piano condiviso di formazione e risorse dedicate per le aziende. I dipendenti dei Partner dell’alleanza verranno coinvolti in un programma di training e certificazioni per trasformarli in consulenti, in grado di guidare le scelte d’innovazione delle imprese italiane verso il Cloud, dice Microsoft. La rete di partner del colosso co-fondato da Bill Gates è cresciuta del 30% negli ultimi 3 anni e conta oggi “più di 14.000 Partner con oltre 400.000 professionisti.

Courtesy Osservatori.net

Il cloud vale già quasi 4 mld

Secondo l’osservatorio Cloud transformation del Polimi il 2021 è stato l’anno delle grandi occasioni per il cloud, in Italia. Il mercato italiano del Cloud nel 2021 vale 3,84 miliardi di euro (+16% rispetto al 2020). Il Public & Hybrid Cloud, ovvero l’insieme dei servizi forniti da provider esterni e l’interconnessione tra Cloud pubblici e privati, si conferma la componente principale con una spesa di 2,39 miliardi (+19% sul 2020).

La spesa Cloud continua a crescere, ma c’è ancora margine per migliorare. L’adozione del Cloud nelle grandi imprese italiane è un dato di fatto: il 44% del parco applicativo è oggi gestito in Cloud pubblico o privato, numeri ormai vicini a sorpassare la quota gestita on-premises.

Eppure, complessivamente il 34% delle imprese dichiara di non aver ancora accompagnato questo percorso tecnologico con azioni di cambiamento organizzativo rivolte alla Direzione IT, come l’arricchimento delle competenze del personale esistente, il potenziamento della struttura organizzativa con specialisti nelle tecnologie Cloud, o la revisione dei processi aziendali coinvolti, scrive l’osservatorio.

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