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Luca Rossi (Lenovo) e la nuova era dei computer

luca rossi lenovo

Luca Rossi è presidente dell’Intelligent Devices Group di Lenovo, l’azienda di tecnologia fondata in Cina nel 1984, data orwelliana per la cultura occidentale. Nello stesso anno sono nati marchi come Atari, Amiga, che appartengono alla preistoria dei portatili, forse oggi sconosciuti ai più giovani, ma che hanno avvicinato al computer generazioni ancora analogiche. Per Rossi la pandemia è stata una “macchina del tempo”. L’intervista integrale, parte del ciclo ‘The Conversation’ di Fortune Italia e a firma di Emanuele Bevilacqua, è disponibile sul numero di Fortune Italia di maggio 2022.

Con la pandemia, molte attività svolte in presenza abbiamo imparato a farle in remoto. Il nostro Pc è così diventato di nuovo più importante, o quasi, dei nostri cellulari.

Io ho paragonato la pandemia a una ‘macchina del tempo’, perché ha accelerato la trasformazione digitale di almeno 5 o 10 anni. Nonostante la tecnologia fosse già disponibile, il nostro modello di impresa è sempre stato di tipo conservativo. C’è stato un anno di forte sviluppo software e hardware per adattare alla trasformazione digitale i devices e i tools. Sì, il mercato dei personal computer ha riconquistato una posizione centrale nella nostra vita digitale. Il Pc si è ritrovato a essere la piattaforma dove la killer application di questa decade – la remote collaboration – funziona meglio. Gli investimenti per l’innovazione sono tornati a crescere in questo mercato. Per esempio la qualità delle riprese video. Prima di questa accelerazione, la camera frontale sullo schermo non suscitava alcun interesse. Aveva infatti una capacità di 0.3 Megapixel e quasi nessuno la usava. Ora la camera frontale è ad alta risoluzione, con una serie di evoluzioni tecnologiche, come dimostrano anche l’audio, il display e tutte quelle aree che rendono l’esperienza di connessione remota molto più vivida ed entusiasmante. E questo vale sia per il mondo professionale che per il mondo privato. Oggi chiunque vuole avere i casa un setup da ufficio. Come sappiamo la trasformazione digitale rende necessario avere dipendenti ‘ibridi’. Dopo la pandemia, i dipendenti non torneranno in ufficio come prima.

Che tipo di organizzazione ha adottato Lenovo?

Lenovo ha adottato una policy ‘3+2’, che prevede il lavoro in sede 3 giorni a settimana e il lavoro da casa 2 giorni alla settimana. Esiste oggi una grande flessibilità. Io credo che il ritorno definitivo in ufficio per i cosiddetti ‘knowledge workers’ appartenga al passato o a imprese che non sanno evolversi. Noi abbiamo fatto una ricerca secondo cui più del 70% delle persone non vuole tornare in ufficio l’intera settimana. Più o meno la stessa percentuale afferma di sentirsi più produttivo con un modello ibrido piuttosto che con un modello full office. Nel mondo privato, grazie alla remote collaboration, siamo passati a una policy dove ci sono anche 3 o 4 computer per famiglia. L’industria dei Pc ha infatti incrementato il giro d’affari, arrivando a un valore totale di circa 250 mld di dollari.

C’è un divario che aumenta tra chi ha facilità a usare la tecnologia e chi invece non ha sufficiente accesso a questi strumenti. Cosa potete fare per contribuire a ridurre questo divario?

È chiaro che se vogliamo ridurre il digital divide dobbiamo fare in modo che a Cosenza il 5G vada come a Milano. Occorre dare a tutti le stesse opportunità. Abbiamo di fronte a noi un tema di ecosistema. Lenovo può democratizzare le tecnologie e i device rendendoli più accessibili per tutti. Non a caso il nostro motto è “smarter technologies for all”. Noi pensiamo che gradualmente un buon numero di Pc non sarà più venduto, ma sarà acquisito “as a service”. A questo proposito abbiamo lanciato un nostro brand di questo servizio che si chiama TruScale. Pensiamo a quanto è importante il tema della security, in un mondo che vede i devices dappertutto e non più chiusi dentro una realtà aziendale. Molti utenti non hanno il know-how per gestire questa dinamica. È per questo che con il TruScale facciamo pagare un fee mensile, nel quale è inclusa la protezione per la security e un nuovo device dopo 3 anni. È un nuovo filone su cui stiamo investendo.

L’intervista integrale, parte del ciclo ‘The Conversation’ di Fortune Italia e a firma di Emanuele Bevilacqua, è disponibile sul numero di Fortune Italia di maggio 2022.

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