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La carenza di birra minaccia i pub e i ristoranti targati UK

L’estate dovrebbe essere la stagione ideale per i pub e ristoranti nel Regno Unito, ma l’impennata dell’inflazione e l’incremento dei costi energetici potrebbero presto contribuire a tagliare la fornitura della birra, cuore pulsante di tutti i locali britannici.

L’industria dell’ospitalità britannica – che comprende pub e ristoranti – sta subendo un duro colpo, considerato il più alto tasso di inflazione annuale da 40 anni a questa parte.

La British Beer & Pub Association, un’associazione di categoria che rappresenta i birrai e i pub del Regno Unito, ha lanciato l’allarme: una pausa nella produzione di fertilizzanti nel Regno Unito a causa dell’aumento dei costi energetici sta tagliando la fornitura di anidride carbonica, un ingrediente essenziale per la produzione di bevande gassate tra cui la birra.

Carenza di anidride carbonica

CF Fertilizers – uno dei maggiori produttori di fertilizzanti nel Regno Unito – ha rilasciato una dichiarazione drastica per le birrerie e i pub britannici.

La società sospenderà temporaneamente la produzione di ammoniaca in uno dei suoi più grandi impianti, ritenendo insostenibile l’aumento dei costi per il gas naturale e il carbonio, che porta a condizioni di mercato “anti-economiche”.

L’ammoniaca è un ingrediente chiave utilizzato nei fertilizzanti, ma il processo di produzione dietro di esso crea anche un sottoprodotto molto utile: l’anidride carbonica. I produttori come CF Fertilizers vendono la CO2 ai produttori di birra, che la usano per dare alla birra la sua caratteristica effervescenza.

Ma lo stop alla produzione di ammoniaca significa che i produttori di birra e gli amanti della birra non potranno fare affidamento sulla CO2 di CF per un po’.

Aumento dei costi energetici

Il caso di CF Fertilizer non è l’unico. Esistono anche altri produttori di fertilizzanti, tra cui la tedesca BASF e la norvegese Yara, che hanno recentemente interrotto la produzione di ammoniaca a causa dell’aumento dei costi energetici.

Il prezzo del gas naturale ha provocato una crisi sempre più grave in tutto il mondo da quando Vladimir Putin ha iniziato a tagliare i flussi di gas verso l’Europa mentre finanziava la sua guerra in Ucraina.

Oltre il 70% dei produttori di ammoniaca in tutto il mondo si basa su processi che coinvolgono l’uso di gas naturale. E uno studio del 2018 ha persino rilevato che fino al 5% del gas naturale prodotto a livello globale viene utilizzato esclusivamente per la produzione di ammoniaca.

Ma i produttori di birra britannici sono ben lungi dall’essere le prime imprese ad essere colpiti dalla carenza di CO2.

Il mese scorso, la società italiana di acqua minerale San Pellegrino ha annunciato che avrebbe adeguato il suo programma di produzione di acqua gassata a causa della minore fornitura di CO2, mentre i produttori di birra in Nuova Zelanda hanno risposto alle carenze rallentando la produzione.

La minaccia ai pub britannici

Per i pub britannici, il deficit di CO2 non avrebbe potuto arrivare in un momento peggiore. “La tempistica di questa notizia non potrebbe essere peggiore in quanto i nostri pub e birrai stanno già affrontando forti venti contrari e pressioni sulle loro catene di approvvigionamento”, ha detto McClarkin.

“Questa decisione solleva serie preoccupazioni per la fornitura sostenibile di CO2 all’industria della birra e potrebbe portare a carenze di birra in tutto il paese”, ha aggiunto.

L’inflazione annuale nel Regno Unito ha recentemente raggiunto il 10.1%, il tasso più alto tra i paesi del G7. Si tratta di una cifra che si spiega principalmente attraverso l’aumento dei costi di cibo e carburante.

Il settore dell’ospitalità (che include pub e ristoranti) è stato probabilmente il più colpito dall’inflazione. Un recente sondaggio ha rilevato che solo il 37% delle imprese di ospitalità nel Regno Unito stanno attualmente realizzando un profitto, ma solo perchè hanno aumentato i loro prezzi.

A differenza dell’inflazione negli Stati Uniti, – che potrebbe aver già raggiunto il picco – l’inflazione britannica è destinata a continuare a salire a causa della crisi energetica in corso in Europa. Basti pensare che gli analisti di Citigroup prevedono che l’inflazione nel paese salirà fino al 18.6% a gennaio prossimo.

Secondo un recente sondaggio condotto dalla rivista The Morning Advertiser, l’aumento dei costi energetici potrebbe spingere quasi tre quarti dei pub del Regno Unito fuori dal mercato entro il prossimo inverno.

L’articolo originale è su Fortune.com

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