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Gli italiani e l’educazione finanziaria: non preparati ma attenti agli investimenti

In materia di educazione finanziaria, gli italiani non raggiungono la sufficienza. Lo rivela l’Edufin Index, il primo osservatorio promosso da Alleanza Assicurazioni, fondazione Gasbarri e Sda Bocconi, che indaga la consapevolezza ed i comportamenti finanziari e assicurativi degli italiani. Il report fornisce un dato interessante: l’indice di educazione finanziaria degli italiani si ferma a 55 su 100, non raggiungendo la sufficienza, che è di 60 su 100.

“L’educazione finanziaria e assicurativa riveste elevata rilevanza sociale – spiega Davide Passero, CEO di Alleanza Assicurazioni e Country Chief Marketing & Product Officer di Generali Italia -, per questo chi fa assicurazione deve interpretare un ruolo centrale e complementare al sistema pubblico. Oggi presentiamo Edufin Index 2022, che mostra quanto l’educazione finanziaria e assicurativa possa essere una leva per promuovere equità sociale e benessere”.

La peculiarità dell’Edufin Index è quella di essere il primo studio che pone in relazione le conoscenze finanziarie e assicurative degli italiani con il loro comportamento, il ‘sapere’ viene messo in rapporto col ‘fare’. L’osservatorio verte, in questa sua prima edizione, sull’indagine della consapevolezza e dei comportamenti finanziari e assicurativi degli italiani.

L’indice si compone di due pillar, indagati in scala da 1 a 100. L’Awareness Index, ovvero quanto gli italiani ‘sanno’ e come si valutano. Questo dato segna una maggiore insufficienza, e raggiunge un livello di 51 su 100.
L’altro pillar è rappresentato dal Behavioural Index, cioè come si comportano e cosa ‘fanno’ gli italiani quando prendono decisioni relative alle proprie finanze. Questo punto si avvicina maggiormente alla sufficienza, e si attesta su un livello di 58 su 100.

In sintesi si può affermare che, se da un lato gli intervistati si mostrano consapevoli del loro gap di conoscenza economico-finanziaria, dall’altro adottano comportamenti attenti quando si tratta di investire e assicurare le proprie finanze, quasi l’80% dichiara infatti di rivolgersi a professionisti del settore, consulenti assicurativi e banche. Altrettanto importanti sono i due sotto-indici che misurano il comportamento e l’attitudine, e raggiungono rispettivamente quota 64 e 62 su 100.

L’osservatorio fa emergere, poi, la presenza di gruppi “più fragili”, le casalinghe/i, che raggiungono un livello di 48 su 100, i non occupati, con un livello di 48 su 100.
Interessante il dato che riguarda gli studenti ed i giovani, fino ai 25 anni, la cosiddetta ‘generazione Z’ che ha bassi livelli di conoscenze e comportamenti poco strutturati, raggiunge infatti un livello dell’index pari a 51 su 100. I giovani però si informano su siti internet e app finanziarie, e investono in criptovalute più della media (16% vs 7%).
Ci sono poi le donne, che dimostrano un elevato interesse ad informarsi e a comprendere le tematiche finanziarie e assicurative, tendono ad affidarsi maggiormente a specialisti del settore, e si attestano su un livello di 52 su 100.

Gli italiani sono quindi consapevoli del fatto di non avere una conoscenza finanziaria ‘completamente adeguata’, reputano importante il tema della gestione e assicurazione delle proprie finanze, e quindi investono e si assicurano spesso facendosi guidare. Quello che però l’osservatorio rileva è che il livello di “percezione del rischio” è molto basso, di 47 su 100, in particolare la percezione soggettiva del rischio è molto distante da quella oggettiva.

Oltre alla ricognizione sulla popolazione italiana, per la prima volta nel nostro Paese l’osservatorio indaga la conoscenza e l’alfabetizzazione finanziaria e assicurativa su un campione di ‘nuovi italiani’ (cittadini filippini, sudamericani e rumeni residenti in Italia e intervistati in lingua madre), che rappresentano una quota sempre più importante della popolazione (8,7% secondo i dati Istat 2022). L’indicatore che misura il loro livello di conoscenza legato a questi temi ha raggiunto un livello pari a 46 su 100. I livelli più elevati sono stati registrati tra coloro che hanno una buona padronanza della lingua italiana (65 su 100), un alto reddito (73 su 100), vivono da molti anni nel nostro Paese e risultano ben integrati nella comunità in cui vivono (59 su 100).

L’Edufin Index è stato presentato in chiusura del mese dell’educazione finanziaria, organizzato dal Comitato di Educazione Finanziaria e sostenuto dal MISE.

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