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Getir, parla il general manager in Italia: Siamo qui per restare

davide tronzano getir

Prima di arrivare in Getir, l’azienda dei fattorini viola che si incontrano tutti i giorni sulle strade di Roma, Milano o Torino, il nuovo general manager per l’Italia Davide Tronzano aveva già iniziato a studiare l’unicorno turco della consegna ultra-veloce della spesa.

“Trovo che sia un business estremamente umano. Esorto a provare questo servizio più di una volta per capire effettivamente cosa è”, spiega Tronzano. “L’ho usato anche io 3 o 4 volte, fino a che non ho capito che una cosa del genere cambia il tuo modo di vivere. La prima volta il passaggio mentale è: ‘mi manca lo spazzolino alle dieci di sera e lo ordino’, ma non sta succedendo solo questo. Sta succedendo che ora liberi il tempo normalmente dedicato alla spesa per fare qualsiasi altra cosa. Penso che queste consegne siano la nuova frontiera dell’ecommerce”.

Secondo Tronzano, con Getir si elimina anche la programmazione necessaria con gli altri meccanismi della spesa online: ti serve la frutta, il pane, il bagnoschiuma? Tra pochi minuti ti arriva, grazie a una rete di magazzini e punti di distribuzione che la startup turca ha messo in piedi in pochi mesi: a settembre ha festeggiato un anno in Italia, ma secondo il General manager siamo solo all’inizio.

Tronzano non commenta sulla possibilità che i fattorini viola arrivino in altre città oltre alle 3 attuali (“ci stiamo concentrando sulla crescita a Milano, Torino e Roma”).

Ma a guardare gli altri numeri e la velocità con cui Getir ha invaso l’Europa (in pochi mesi è sbarcata in quasi una decina di Paesi), fare previsioni su una maggiore presenza nel nostro Paese non sembra azzardato.

Soprattutto se si avvereranno le indiscrezioni rivelate da Bloomberg qualche settimana fa, con Getir vicina all’acquisizione di Gorillas, operatore parte del Gruppo Delivery Hero (lo stesso di Glovo) che nei mesi scorsi ha annunciato l’abbandono del mercato italiano.

Sul quale invece Getir dice di voler puntare.

I numeri di Getir

Tronzano non è un debuttante, ma il quick commerce per lui è una sfida nuova: prima del suo ingresso in Getir, è stato general manager di Uber Eats in Italia, ma l’esperienza nel retail inizia ancora prima, nel 2006, in LVMH come Retail Analyst. In Inghilterra è stato consulente per diverse startup attive nel settore dell’ecommerce. Tronzano (che non commenta le voci sull’acquisizione di Gorillas) ha preso recentemente la guida del team italiano dell’azienda pioniera del quick commerce, prendendo il posto di Vishal Vermah: “Ho trovato dei numeri più grandi e più solidi rispetto a quelli che mi ero immaginato per una società così giovane”, dice a Fortune Italia il manager della società che ha aperto il suo primo store in Italia a settembre 2021.

Secondo i numeri forniti da Uiltucs – Unione italiana lavoratori turismo commercio e servizi, raccolti durante un tavolo con i rappresentanti di Getir dello scorso luglio (prima della nomina di Tronzano), questa estate la startup aveva 775 dipendenti in Italia “tutti con un contratto di lavoro subordinato con applicazione del Ccnl Terziario, Distribuzione e Servizi Confcommercio”. A questa cifra Getir è arrivata dopo una fase di contrazione all’inizio dell’anno che ha portato a non rinnovare i contratti a tempo determinato di una parte dei dipendenti.

“Penso che il problema sia stato legato non tanto alla società in sé ma a un momento storico in cui c’è stato un cambiamento macroeconomico dipendente da molti fattori”, spiega Tronzano. “Questo ha fatto sì che la quantità di investimenti e la velocità di crescita che le società tech si aspettavano è stata ridotta per cui alcune società hanno dovuto fare un cambio di rotta e un rallentamento dei piani di investimenti”.

Tronzano, che non fornisce il numero attuale di dipendenti, dice però che ora “i numeri sono di nuovo in aumento, abbiamo assunto 60 nuovi collaboratori nelle prime 3 settimane di ottobre”.

Aumentano i contratti a tempo indeterminato

In una dichiarazione, Tronzano dice che, per quanto riguarda l’impegno sull’inquadramento dei fattorini, “l’azienda si è presentata sin dall’inizio nel Paese con un forte impegno per far coincidere la crescita del business con quella delle sue persone; il modello di impiego scelto da Getir è sempre quello del lavoro subordinato, che si è tradotto principalmente nella forma di contratti a tempo determinato nella fase di startup dell’azienda – di una durata media che ha superato gli otto mesi – e quindi nella loro trasformazione in contratti a tempo determinato nella successiva fase di consolidamento”.

Questa estate, secondo Uiltucs, l’84% dei dipendenti era a tempo determinato ed erano in corso con i sindacati le trattative sulla stabilizzazione del personale. Più o meno la percentuale coincideva con quella di chi lavora ‘sul campo’, dai rider ai supervisori, che corrispondeva a un 87% dei dipendenti. Il 13% lavorava invece in ufficio.

Secondo Tronzano, invece, ora i lavoratori a tempo indeterminato sono una maggioranza: al 6 novembre 2022 i contratti a tempo indeterminato di Getir superano il 52%, a fronte del 16% di luglio 2022 riportato nel report di Uiltucs. A questo, Tronzano aggiunge che “attualmente, più del 40% dei lavoratori a tempo indeterminato di Getir (che rappresentano una significativa maggioranza del personale impiegato in Italia) sono persone che hanno iniziato il loro percorso in Getir con un contratto a tempo determinato”.

Getir, insomma, “è in Italia per restare, e vuole proseguire sulla strada di una progressiva stabilizzazione delle sue persone di pari passo al consolidamento dell’azienda: si tratta di un obiettivo chiaro, rafforzato anche da precisi impegni presi con le parti sociali e le organizzazioni sindacali maggiormente rappresentative.”

“Confermo che la stabilizzazione sta avvenendo”, dice Tronzano a Fortune Italia. I contratti sono una delle “tre cose su cui lavoro costantemente: stabilizzazione dell’organico, sicurezza, training sul lavoro. Abbiamo tanta voglia di continuare a investire. I numeri stanno salendo e probabilmente saliranno sempre di più”.

L’obiettivo, dice Tronzano, “è recuperare la contrazione. Abbiamo consolidato la presenza nelle città in cui operiamo e il mio obiettivo è poter raggiungere ancora più consumatori, e mi aspetto di vedere una fase di crescita”.

Intanto, spiega, si lavora sulla rete di partner, le società da cui Getir compra i prodotti che poi rivende tramite la sua app, distribuisce tramite i suoi store, e consegna con i suoi fattorini. “Di recente abbiamo stretto una nuova partnership con Lavazza, di cui sono molto contento”, dice Tronzano. “Lavoriamo sula selezione dei prodotti che offriamo. I prodotti freschi stanno andando molto bene e continuiamo ad aggiungere fornitori: c’è una continua ricerca e innovazione per poter servire i clienti”.

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