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Modelli flessibili per nuove partnership tra pubblico e privato

Il PNRR sta mostrando in modo del tutto evidente quanto sia necessario “fare sistema” per mettere a terra gli investimenti e realizzare progetti, soprattutto in presenza di vincoli ben determinati e scadenze decisamente serrate.

Anche i modelli di cooperazione tra pubblico e privato, sia da un punto di vista economico-finanziario che tecnico-progettuale, devono garantire una flessibilità tale da poter supportare il sistema Paese anche in fasi in cui le evoluzioni sono talmente rapide da poter risultare brucianti.

Dall’Europa ai territori, da Invest Eu ai fondi di coesione fino agli investimenti locali da realizzare con le risorse del PNRR, è necessario trovare modalità sempre nuove di lavoro congiunto, in una logica win-win che sia sostenibile per il privato nel rispetto dell’interesse pubblico, per la piena valorizzazione degli asset e generando impatti economici e sociali per i territori.

La rapida e virtuosa crescita nell’utilizzo di modelli di Partenariato Pubblico Privato (PPP), che comprende una vasta gamma di possibilità di cooperazione (dalla finanza di progetto alle concessioni, dal leasing ai contratti di disponibilità, fino ai contratti di Efficientamento Energetico), mostra tutti i benefici di un sistema in cui il privato può mettere a disposizione le proprie capacità manageriali, commerciali e di innovazione ed il pubblico può garantire l’ottimizzazione dell’utilizzo delle risorse impegnate per la realizzazione di opere pubbliche o di pubblica utilità.

Il momento storico che stiamo vivendo, con sfide del tutto inedite da affrontare, può consentire al Paese di spingersi nella ricerca di ulteriori soluzioni, mirando ad una flessibilità sempre maggiore e ad uno snellimento amministrativo e burocratico quantomai necessario.

Al contempo, sarà fondamentale garantire la presenza di quei fattori di successo che caratterizzano stati quali il Canada, considerati leader nell’attuazione di modelli di PPP efficienti. Questi fattori possono essere rinvenuti, in particolare, in una solidità del quadro giuridico che genera indubbia fiducia nei mercati, ma anche in un sistema che garantisce facilità di accesso al mercato in un regime concorrenziale che consente di avere tassi di finanziamenti più bassi rispetto agli standard internazionali.

Oltre ai modelli giuridicamente definiti di partnership, sarà altresì importante lavorare alla costruzione di un sistema culturale di fiducia reciproca, che possa facilitare la messa a terra delle progettualità per lo sviluppo con uno spirito collaborativo sempre più forte ed orientato al pluralismo dell’economia, in una sinergia di intenti fra istituzioni, grandi aziende, start-up, territori, parti sociali.

Senza dimenticare la necessità di un coinvolgimento attivo anche del Terzo Settore, in una triangolazione con il mondo istituzionale e quello del profit, come definito nel 2019 dal documento Global Partnership for Effective Development Cooperation, nel quale si sottolinea l’importanza del coinvolgimento reciproco nella cooperazione verso l’attuazione degli SDGs (Obiettivi di Sviluppo Sostenibile) di Agenda 2030 previsti dall’ONU.

*Founder&Managing Director Futuritaly

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