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Agro-food Italia, primi al mondo per riconoscimenti Unesco

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Il primato mondiale dei riconoscimenti Unesco nel settore dell’agro-food. Con 5 sui 68 totali assegnati a livello globale, l’italia si posiziona al primo posto nella classifica. A seguire ci sono il Marocco con 4 riconoscimenti Unesco, 3 a Turchia e Azerbaigian, 2 a Belgio, Francia, Spagna, Tunisia, Giappone, Corea e Messico. I rimanenti sono 1 a testa nei vari altri Paesi. Questi i dati del rapporto su cibo e cultura presentato in occasione della conferenza a New York sul futuro della Dieta Mediterranea promossa dalla rappresentanza d’Italia presso le Nazioni Unite.

Le 5 “medaglie” Unesco dell’Italia nel settore agro-food (su 15 totali in varie categorie) riguardano Dieta Mediterranea, arte dei pizzaiuoli napoletani, cava e cerca del tartufo, transumanza, pratica agricola della coltivazione della vite ad alberello di Pantelleria. E sulla Dieta Mediterranea: “Il riconoscimento Unesco segna un punto di svolta assoluto – dice Petrillo – perché da allora il cibo è stato percepito dalla comunità mondiale non solo come prodotto ma come fenomeno culturale ed identitario di uno stile di vita, di un modo di essere”.

Il primo riconoscimento di sempre nella storia Unesco in ambito di cibo e pratiche alimentari. In ambito internazionale, dal 28 novembre al 2 dicembre prossimi, a Rabat, in Marocco, si riunirà il Comitato Unesco del Patrimonio Culturale Immateriale che dovrà decidere, tra l’altro, sulla baguette francese e il tè cinese. “L’Italia, da questo punto di vista, è una potenza mondiale”, ha spiegato mondiali dell’Unesco Pier Luigi Petrillo, professore di Cultural Heritage alla Luiss Guido Carli e direttore della Cattedra Unesco dell’Università Unitelma Sapienza. Bilancio che arriva nella giornata in cui alla Farnesina si festeggia la cucina italiana nel mondo che durante questi giorni ha avuti eventi in tantissimi Paesi del mondo.

Il Governo, con i ministri degli Esteri, Antonio Tajani, dell’Agricoltura e Sovranità alimentare, Francesco Lollobrigida, e della Salute, Orazio Schillaci, blinda la tradizione italiana a tavola contro il cibo sintetico (ieri è arrivato dalla Food and Drug Administration Usa il via libera alla carne sintetica) e contro sistemi di etichettatura, come quella a semaforo del Nutriscore, che rischia di piegare uno strumento che nasce per la salute dei cittadini “alle logiche di marketing” dice il ministro Schillaci.

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