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Bomba d’acqua e colate di fango su Casamicciola: morti, dispersi e distruzione

È una donna la prima vittima accertata della frana di Casamicciola. Il bilancio provvisorio delle colate di acqua e fango sull’isola è di 11 dispersi. I soccorritori scaveranno per qualche giorno nel fango per ritrovare quelle che potrebbero essere vittime dell’ennesima tragedia figlia dei cambiamenti climatici. Lo smottamento del fianco della montagna di Casamicciola, è stato preceduto da tanti segnali premonitori. All’alba di un sabato bestiale sull’isola d’Ischia, sono venuti giù tra i 120 e i 155 millimetri d’acqua. Una quantità impressionante d’acqua. 

Su una terra fragile dal punto di vista geologico, la bomba d’acqua ha prima inzuppato, poi frantumato un pezzo di montagna, quindi l’ha trasformato in colate di fango che nello scendere a valle hanno spazzato via strade, case, auto, travolgendo tutto e tutti. Prima del disastro la gente ha udito boati, rumori fortissimi.

Le frane piene di terriccio e massi del peso di diverse centinaia di chili rotolavano giù, in un turbine di detriti che provenivano dalla parte alta di Casamicciola Terme, dal Rarone, fino ad arrivare in Piazza Bagni, nella zona del Maio (area già devastata dal terremoto dell’agosto del 2017), per poi giungere al mare, sul fianco sud del Porto di Casamicciola.

Siamo in una zona dove negli anni scorsi si sono già verificate alluvioni con morti, frane e persino, come dicevamo, un disastroso terremoto. Porto chiuso al traffico passeggeri per la presenza di auto e detriti in mare. I soccorsi sono stati immediati. All’alba sul luogo della frana c’era vigili del fuoco, carabinieri e protezione civile isolana a mettere in salvo decine di persone e ad isolare l’area a rischio. 

Già in mattinata da Napoli, nonostante le condizioni meteomarine avverse, sono arrivati altri mezzi dei vigili del fuoco e della Protezione Civile regionale e nazionale. L’obiettivo primario, subito centrato, era quello di mettere in salvo persone, mettere in sicurezza l’area dello smottamento e altre aree a rischio. In attesa che si chiarisca l’entità del bilancio di sangue di questa tragedia figlia del cambiamento climatico e della scarsa cura della terra su cui viviamo, si contano un centinaio di persone sfollate presso il palazzetto dello sport di Ischia. È il primo punto di smistamento. Altre 30 persone sono state collocate in strutture alberghiere ancora aperte.

Numeri, anche questi, destinati a cambiare, perchè gli sfollati potrebbe aumentare ancora. La speranza è che le condizioni meteorologiche migliorino nelle prossime ore.  

Nella zona del disastro sono arrivati i ministri dell’Interno Piantedosi, quello della Cultura Sangiuliano e già in mattinata sull’isola è sbarcato anche il Capo della Protezione Civile Fabrizio Curcio.  

La premier Giorgia Meloni ha rinnovato la solidarietà personale e dell’intero governo alle vittime, agli sfollati e a tutti coloro che sono stati in qualche modo colpiti dalla frana a Casamicciola. Ed ha fatto sapere di essere in costante collegamento con i ministri che si trovano a Ischia e con il Prefetto di Napoli. È la Prefettura che ha la responsabilità del coordinamento dei soccorsi e della messa in sicurezza dell’area. 

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