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Stop al piano Tim con Cdp, il Governo apre a opa parziale 

Tim ‘discute’ col Governo. Si confronterà sul tema della rete. Ribadisce, però, anche quali sono i suoi obiettivi, quelli fissati dal piano e urgenti: abbandonare il modello verticalmente integrato e ridurre il debito. Quali le strade percorribili non è chiaro, il Memorandum con Cdp (Cassa depositi e prestiti) è decaduto.

Un’opa dello Stato sul 100% è stata esclusa. Una offerta da parte di un fondo straniero deve essere vagliata alla luce del Golden Power. La sfida del 31 dicembre, termine che si è dato il Governo per trovare una soluzione, appare quanto mai impegnativa.

L’opa parziale del Governo

“Il Memorandum per la rete unica, non si è afflosciato per il volere del governo, ma mancavano condizioni economiche” spiega il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Alessio Butti . Ma d’altro canto, continua Butti, “parlare ora di opa totalitaria è fantasia”. La reazione in Borsa è negativa. Il titolo cade e a fine seduta il tonfo è del 5,24% a 0,20 euro. L’ipotesi di un’opa parziale (l’acquisto fino al 60% concesso in alcuni casi dal Tuf) non piace. Anche se è l’unica ipotesi che prospetta Butti e per la quale afferma “gli strumenti evidentemente saranno individuati”.

Cdp e Macquarie si sono chiamati fuori in attesa di partecipare al tavolo di lavoro del Governo e il cda di Tim non ha potuto far altro che prenderne atto e manifestare al Governo “la propria disponibilità al confronto nelle sedi istituzionali” sul progetto di creazione di una Rete Nazionale. Ma il piano di separazione degli asset presentato dall’ad Pietro Labriola (nella foto Ansa in evidenza) al mercato non si ferma. Tim va avanti “a valutare tutte le opzioni strategiche che consentano di perseguire al meglio gli obiettivi del superamento dell’integrazione verticale e della riduzione dell’indebitamento”.

Definire una politica industriale 

Occorre “avere una politica industriale perché non abbiamo definito una politica industriale o se definita non ha raggiunto gli obiettivi. Le aziende sono in difficoltà negli investimenti” ha ribadito l’ad Pietro Labriola in occasione del convegno 5G Italy e “c’è poi un tema di economia di scala. È in grado il mercato di reggere 5 operatori mobili? Abbiamo creato un modello di competizione irrazionale che ha ridotto i ricavi e capacità di investimenti. Bisogna capire come far recuperare redditività alle aziende di tlc per fare certi investimenti”, conclude.

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