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Intelligenza artificiale, i 4 trend del 2023 secondo Teoresi

Dall’auto a guida autonoma alle nanotecnologie applicate all’ambito medicale: qualsiasi sia il settore, l’intelligenza artificiale può rivoluzionarlo. Anche di questo si occupa Teoresi, società internazionale di servizi di ingegneria che sviluppa l’intelligenza delle macchine, aggiungendo ai dispositivi il ‘cervello’ che li rende smart: la società offre progettazione, sviluppo e consulenza tecnologica dall’analisi e dall’ideazione al prodotto finale. Compiuti 35 anni di vita nel 2022 e attiva nelle sue 18 sedi internazionali, Teoresi affronta ora un nuovo anno ricco di iniziative: tra gli obiettivi per il futuro c’è l’assunzione di 500 nuovi talenti e il potenziamento di tutti gli ambiti in cui opera con progettualità innovative. Ne parla Beatrice Borgia, Chief development officer di Teoresi.

Quali sono i trend e i mercati emergenti che vedete nel 2023?

Sin dalla sua nascita Teoresi considera l’automotive uno dei principali settori di sperimentazione: oggi questo mercato è sempre più ambito di innovazione nelle sue più recenti declinazioni di smart mobility, con tecnologie di guida assistita, guida autonoma e auto elettrica. Un altro settore che offre numerose opportunità è quello della mobilità aerea e dell’aerospazio, che necessita non solo di competenze tecnologiche ma anche di essere compliant alle specifiche normative di settore. Tra i trend del 2023 anche il railway, ambito nel quale Teoresi collabora con i principali player della transportation italiana e con le big tech internazionali per sviluppare progetti che nei prossimi anni saranno sempre più centrali per l’innovazione dei mezzi ferroviari. Infine le Scienze della vita: da questo settore passano alcune tra le più innovative tecnologie di frontiera sviluppate da Teoresi come l’intelligenza artificiale applicata alla telemedicina o la nanotecnologia per la diagnosi e terapia oncologica. In tutti questi ambiti, apparentemente distanti, promuoviamo lo scambio di competenze, così che ad esempio quanto acquisito nel settore transportation possa essere portato nel mondo medicale in ottica di cross fertilization, oppure la nascita di progetti cross-industry. È il caso delle sperimentazioni nate alle convergenza tra automotive e health, dove algoritmi di intelligenza artificiale monitorano i parametri vitali delle persone, ad esempio i guidatori di un’auto, per segnalare possibili colpi di sonno e prevenire incidenti. Partendo da questi ambiti di innovazione abbiamo voluto proiettarci verso il 2023 sperimentando le tecnologie di frontiera applicate alla nostra stessa comunicazione. Lavorando nell’ambito dell’intelligenza artificiale stiamo osservando attentamente il trend dell’AI art e questo ci ha ispirato a realizzare un nuovo format, per raccontaci  come azienda proiettata nel futuro: un progetto di comunicazione che utilizza il text-to-image, ovvero l’intelligenza artificiale che genera immagini a partire da parole chiave e testi, per rappresentare in quattro immagini suggestive i trend di domani. Così come Teoresi sviluppa l’intelligenza delle macchine, l’AI generativa mette alla prova la creatività della tecnologia: per questo abbiamo ritenuto questo strumento adatto a raccontare la direzione che vogliamo prendere.

Beatrice Borgia, Chief development officer di Teoresi. Nella foto in evidenza: il prototipo di smart car autonoma YOYO di Teoresi. Courtesy Teoresi

Siete alla ricerca di 500 nuovi talenti nell’ambito Stem. Come riuscite ad essere attrattivi per queste figure?

Siamo consapevoli che i talenti ambiscono a una sempre maggiore flessibilità che consenta loro di mantenere il radicamento nel territorio d’origine e vivere al contempo esperienze internazionali: per questo abbiamo sviluppato un programma di global mobility che permette alle persone di fare esperienza nelle nostre sedi estere – Germania, Svizzera e Stati Uniti – e in seguito riportare le competenze sul territorio italiano. Le figure Stem richieste, perlopiù ingegneri e laureati in matematica, fisica, informatica, avranno la possibilità di lavorare nei principali ambiti in cui Teoresi è attiva con progetti che coinvolgono tecnologie di frontiera che saranno centrali nel mercato nei prossimi 10 anni, come la smart mobility o le sperimentazioni Life Science che stanno innovando il mondo della salute. Al tempo stesso, con l’apertura dodici anni fa della sede di Napoli, abbiamo investito nel Sud Italia, stimolando lo sviluppo del distretto tecnologico locale, offrendo opportunità di carriera ai talenti presenti sul territorio e promuovendo il south working.

Le discipline Stem sono a prevalenza maschile. Come si affronta il tema della diversità e dell’inclusione in questo contesto?

Nell’ingegneria tradizionale – in settori come l’automotive o, più in generale, i trasporti – la prevalenza maschile è un fenomeno che ha origine sin dall’università: i laureati in ingegneria informatica, meccanica, meccatronica, elettronica e aerospaziali sono soprattutto uomini, di conseguenza anche nelle aziende ci sarà prevalenza professionale maschile. Non in tutti gli ambiti, però, è così: ad esempio i dati evidenziano come l’ingegneria biomedica sia tra le classi di laurea a maggiore presenza femminile. Proprio questo settore, insieme ad altre discipline Stem contigue che si aprono al mondo Life Science, quali ad esempio l’ingegneria genetica, offrono concrete possibilità di valorizzazione professionale per le donne. Lo dimostrano i progetti di Teoresi legati al life science dove oltre alla presenza femminile, varie professionalità diverse collaborano tra loro: ad esempio fisici, biologi che lavorano in sinergia con ingegneri. Nell’affrontare il tema della diversità e dell’inclusione, però, è interessante anche offrire una visione di più lungo periodo. Per un’azienda come Teoresi, che fa innovazione e si muove su tecnologie di frontiera, ‘diversity & inclusion’ è un concetto che riguarda non solo la diversità di genere: significa ibridazione, stimolo a ragionare fuori dagli schemi. Questo implica aprire nuove strade e nuove carriere in azienda così che, quando una ragazza si trova in procinto di scegliere il percorso di studi, possa immaginare per sé un percorso Stem in un’azienda di ingegneria, nel mondo dell’automotive o delle biotecnologie, al di là della prevalenza di genere o degli sbocchi professionali consigliati. Occorre inoltre decostruire i pregiudizi di genere a partire dall’ambiente familiare, accettando che non esiste l’intelligenza ‘maschile’ o ‘femminile’, ma che il suo sviluppo è fondamentalmente il prodotto di un sistema di apprendimento socio-culturale e storico. Il cammino è lungo ma è importante iniziare aprendo nuove opportunità di dialogo e occasioni per sensibilizzare su questi temi, affinché l’empowerment femminile diventi un obiettivo per la società prima ancora che un valore aziendale.

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