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Ita Airways, non c’è accordo sulle retribuzioni: la trattativa si sposta va al ministero

ita airways alitalia

Non c’è accordo tra Ita Airways e i sindacati di categoria sugli aumenti salariali per i dipendenti della compagnia. Il confronto ora si sposta al ministero del Lavoro. I sindacati, pur riconoscendo “alcune disponibilità” dell’azienda “a fare passi avanti”, sottolineano tempistiche non certe e “contenuti non ancora sufficienti a raggiungere gli obiettivi minimi retributivi e organizzativi” ritenuti necessari.

La richiesta resta quella di un innalzamento degli stipendi per i lavoratori della newco che, denunciano i sindacati, rapportati alla media delle altre compagnie europee sono tra i più bassi del continente. Un confronto che prosegue proprio nei giorni in cui la trattativa tra il Tesoro e Lufthansa, per la vendita di una quota di Ita, sembra avere imboccato una direzione più netta con la firma di una lettera d’intenti “propedeutica”, ha spiegato il ministero dell’Economia e delle Finanze in una nota, ad “aprire la trattativa privata tra le parti”.

A tracciare il percorso è stato anche il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti indicando in “due mesi” il margine di tempo necessario per chiudere con il vettore tedesco che, secondo indiscrezioni, dovrebbe mettere sul piatto tra i 250 e i 300 milioni attraverso un aumento di capitale riservato per rilevare una quota del 40% e poi salire al 100% della compagnia italiana.

Resta sul tappeto il tema degli ex dipendenti di Alitalia che chiedono di essere assunti da Ita. Ipotesi per la quale, come ha ricordato il viceministro alle Infrastrutture e Trasporti, Galeazzo Bignami, il governo ha già espresso la “ferma volontà” che ci sia un riassorbimento in Ita del personale impegnato precedentemente in Alitalia.

Buone notizie invece dal traffico aereo con numeri che certificano una robusta ripresa nel 2022: sono stati 164,6 milioni i passeggeri transitati negli aeroporti italiani lo scorso anno, più del doppio del 2021 quando, tra effetti della pandemia e restrizioni alla circolazione, i viaggiatori furono solo 80,7 milioni. I volumi, per il sistema nazionale, sono pari all’85% di quelli del 2019 e a trainare la ripresa, spiega Assaeroporti, sono stati gli aeroporti medi e piccoli, molti dei quali hanno superato i livelli del 2019.

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