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ChatGpt diventa (anche) a pagamento: OpenAI lancia la versione Plus

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ChatGPT, il chatbot che ha riportato l’intelligenza artificiale ‘generativa’ sotto i riflettori mondiali diventa (anche) a pagamento: OpenAI ha infatti lanciato un nuovo piano di abbonamento, ChatGPT Plus, che sarà disponibile per 20 dollari al mese.

Al momento, ChatGPT Plus è disponibile per i clienti negli Stati Uniti e nelle prossime settimane la società inizierà ad invitare le persone iscritte in lista d’attesa. “Prevediamo di estendere presto l’accesso e il supporto ad altri paesi e regioni”, ha scritto OpenAI sul suo blog.

Gli abbonati riceveranno una serie di vantaggi. Il primo è forse quello più di rilievo, almeno nel breve periodo: chi paga, non avrà problemi ad accedere a ChatGPT, anche quando il traffico sul chatbot è molto intenso. Un problema che, visto il successo del prodotto di OpenAI, è molto frequente.

Oltre all’accesso anche durante le ore di punta, gli abbonati potranno avere tempi di risposta più rapidi da parte del ChatBot alle loro richieste e un “accesso prioritario a nuove funzionalità e miglioramenti”.

Chi vuole usare ChatGpt gratuitamente non avrà questi vantaggi, ma potrà continuare ad accedere: “Continueremo ad offrire l’accesso gratuito a ChatGPT. Offrendo questo prezzo di abbonamento, saremo in grado di aiutare a supportare la disponibilità dell’accesso gratuito a quante più persone possibile”, dicono da OpenAI.

Per la società, infatti, i milioni di utenti non paganti raccolti in poche settimane rappresentano comunque un valore enorme: con i loro feedback e i loro dati hanno permesso al chatbot di migliorarsi.

“Abbiamo lanciato ChatGPT come anteprima di ricerca in modo da poter saperne di più sui punti di forza e di debolezza del sistema – si legge sul blog di OpenAI – e raccogliere il feedback degli utenti per aiutarci a migliorare i suoi limiti. Da allora, milioni di persone ci hanno fornito feedback, abbiamo apportato diversi aggiornamenti importanti e abbiamo visto gli utenti trovare valore in una vasta gamma di casi d’uso professionali, tra cui redazione e modifica di contenuti, idee di brainstorming, aiuto alla programmazione e apprendimento di nuovi temi”.

Ora, ancora una volta, il feedback degli utenti a pagamento (20 dollari al mese invece dei 42 riportati da alcuni utenti qualche giorno fa) permetterà ad OpenAi di perfezionare il prodotto e continuare sulla strada di posizionamento sul mercato che molti, finora, considerano quasi perfetta.

Ora, mentre probabilmente per lo sviluppo principale sul futuro di ChatGpt bisogna guardare in casa Microsoft, la società guidata da Sam Altman si prepara a lanciare nuove strategie di business, e a perfezionare la strategia sulle Api, le interfacce di programmazione che permettono ai programmatori di integrare il chatbot.

“Abbiamo in programma di perfezionare ed espandere questa offerta in base al tuo feedback e alle tue esigenze. Presto lanceremo anche la ‘chatGPT API waitlist’ e stiamo esplorando attivamente opzioni per piani a basso costo, piani aziendali e pacchetti di dati”.

L’opinione di ChatGpt

Ma cosa pensa il chatbot della sua versione a pagamento? Ironicamente, quando abbiamo provato a chiedere al prodotto di OpenAI la sua opinione su ChatGpt Plus, la risposta è stata un messaggio di errore, forse dovuto al traffico eccessivo sul sistema: chissà cosa il chatbot avrebbe risposto a un utente pagante.

 

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