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Trasporto aereo in ripresa nel 2022, 164 mln di passeggeri in transito negli aeroporti italiani

Le strategie di sviluppo del trasporto aereo italiano giocano un ruolo importante nel rilancio dell’economia.  164,5 mln di passeggeri sono transitati negli aeroporti italiani, nel 2022, segnando un netto recupero del settore dopo lo stop imposto da Covid e la successiva emergenza geopolitica. Lo rivelano i dati diffusi dall’Ente nazionale aviazione civile (Enac), che anticipano la ricerca di settore annuale solitamente pubblicata ad aprile.

Sintesi di un particolare biennio

Nell’anno 2020 la pandemia Covid ha portato al blocco dei voli, e un calo di -73% passeggeri rispetto al 2019. Nel 2021 si sono persi 81 milioni di passeggeri, pari a -58% rispetto al 2019. Nel 2022, dopo una partenza lenta dovuta alla variante Omicron, e aggravata dal conflitto in Ucraina – a gennaio il sistema aeroportuale italiano segnava ancora un -49,8% rispetto al 2019 – l’estate 2022 ha fatto ripartire il traffico aereo, con uno spin che si è protratto per tutta la seconda parte dell’anno, anche grazie alla progressiva apertura di alcuni mercati ai viaggi non essenziali, tanto che a dicembre 2022 il gap con il 2019 si è ridotto al -10,1%. Più rapida è stata la ripresa del mercato domestico e intra-europeo, mentre i collegamenti intercontinentali hanno risentito maggiormente degli effetti della crisi pandemica e delle restrizioni di viaggio. I movimenti aerei hanno superato la soglia di 1,4 milioni, segnando un miglioramento rispetto al 2021 del 55% e recuperando sul 2019 quasi il 90%.

Il forte e rapido recupero del settore

Eurocontrol è l’organizzazione intergovernativa che coinvolge 41 Stati europei con lo scopo di efficientare il controllo del traffico aereo a livello europeo, affiancando le autorità nazionali dell’aviazione civile, come Enac. Eurocontrol ha stimato il pieno recupero dei volumi di traffico aereo pre-pandemia al 2025. E l’Italia si attesta in controtendenza con i dati del 2022 che forniscono un risultato positivo, anche sull’andamento annuale.  Il settore ha infatti già recuperato più dell’85% del traffico pre-pandemia. In numerosi scali europei, soprattutto durante i mesi estivi, si sono registrati pesanti ritardi e disservizi riconducibili alla carenza di organico, mentre il sistema aeroportuale italiano ha retto, grazie anche alle misure di salvaguardia dei livelli occupazionali adottate in Italia, come cassa integrazione e fondo trasporto aereo. “Siamo soddisfatti anche di come siamo riusciti a gestire le situazioni di difficoltà, perché il nostro successo viene da lontano”.

Pierluigi Di Palma, presidente Enac, che abbiamo raggiunto telefonicamente all’estero, ha sottolineato come: “Siamo stati l’unico paese europeo a comprendere che questa crisi, già come avvenne per le torri gemelle nel 2001, sarebbe stata repentina. Noi abbiamo mantenuto un presidio utile del settore, richiedendo al Governo degli interventi che hanno consentito di non disperdere la forza lavoro, puntando sulla fidelizzazione dei lavoratori aeroportuali, che sono la vera ricchezza del settore, anche in termini di formazione”.

Una crescita diffusa

Il settore ha saputo reagire. “I dati dimostrano come sia forte e consistente la domanda di trasporto” ha detto Pierluigi Di Palma commentando i dati e aggiungendo che: “Il sistema italiano ha registrato una crescita consistente in tutti gli aeroporti, con punte di eccellenza che segnalano una diversità di traffico: gli scali del sud crescono anche più degli altri”. Dopo Covid, il Sud Italia è diventata la meta preferita per le vacanze, con la riscoperta dei bei luoghi, dei servizi utili a un costo adeguato. Il traffico aeroportuale in Puglia e Sicilia è esploso, in ragione di questo rinnovato interesse nazionale delle vacanze.
“Sono dati di trend che andranno poi confermati nella stagione invernale, la più difficile per il trasporto aereo, in ragione di quelle che sono le difficoltà del caro carburante, alle situazioni geopolitiche e difficoltà delle relazioni con paesi asiatici e rotte rispetto a traffico aerei”, continua Di Palma. In generale, si cerca di rafforzare la qualità degli aeroporti, perché è la qualità del servizio che richiama i clienti, unitamente all’attenzione e alla tutela dei passeggeri.

Vediamo nel dettaglio la situazione di alcuni dei maggiori aeroporti italiani.

Milan Bergamo Airport

È un aeroporto a spiccata vocazione internazionale, con 140 destinazioni su 39 paesi. Nel 2022 ha recuperato fortemente, superando i 13 mln di passeggeri, un dato che equivale al 95% del traffico del 2019. La previsione per l’estate 2023 è di 148 destinazioni in 38 paesi. “Abbiamo recuperato gradualmente, e possiamo dire che negli ultimi due mesi dell’anno sono stati i migliori di sempre, ed anche il gennaio appena trascorso”, ci ha raccontato Emilio Bellingardi, direttore generale della Sacbo, la società per l’aeroporto civile di Bergamo Orio al Serio. Londra e le capitali europee sono le più gettonate, la Ryanair è il player principale, seguita da Wizair, Wasy Jet, Volotea. Di recente è stato aperto il collegamento con Air Arabia che fa scalo a Sharja, a mezz’ora di auto da Dubay, e il 10 marzo partirà il volo diretto per Dubai con Flydubai del network Emirates, portando a due i voli giornalieri per gli Emirati Arabi. L’obiettivo è quello di raggiungere i 14 mln di passeggeri già nel 2023.
Sono due i voli giornalieri per Istambul, con la Pegasus Airlines e Turkish airlines, e pare che il forte terremoto dei giorni scorsi non abbia portato problemi nei collegamenti con Istanbul, perché ha interessato maggiormente la regione dell’Anatolia.
A causa del conflitto russo-ucraino sono stati sospesi i collegamenti con Kiev, Leopoli, Kharkiv, stessa sorte del volo diretto per Mosca, e per il collegamento con San Pietroburgo, che era stato programmato per il 2022.
“Il dato più significativo è che la ripresa di Bergamo è stata costante, da marzo 22 in abbiamo consolidato il terzo posto, in Italia dopo Fiumicino e Malpensa”. Ha continuato Bellingradi: “La nostra ripresa è costante perché meno caratterizzata dalla stagionalità degli altri aeroporti. I due che ci precedono hanno avuto tasso di ripresa più basso del nostro, probabilmente a causa del traffico intercontinentale”, laddove i collegamenti con Asia, Nord America, Russia, hanno risentito del contesto geopolitico. Anche la Cina ha riaperto i confini solo nell’ultima parte anno.
“Per il futuro siamo positivi, il sistema Italia ha tamponato, e Bergamo ha creduto nella ripresa”. Bellingradi ci da poi una lettura interessante sull’interconnessione fra gli hub internazionali: “Bisogna capire se gli stakeholder europei saranno in grado di far fronte al traffico in aumento. A livello internazionale la crisi ha portato a licenziamenti diffusi, e il personale che lavora in aeroporto non si forma in tempi brevi. In Italia abbiamo chiesto la cassa integrazione, a Bergamo abbiamo stabilizzato i contratti a tempo, per creare un clima di fidelizzazione in vista della ripresa. E questo ci ha premiati”.

Aeroporto di Bergamo

Aeroporti 2030

L’associazione nasce nel 2021 e riunisce gli aeroporti di Roma Fiumicino, Ciampino, Venezia, Treviso, Verona e Brescia, con l’obiettivo di tutelare, rappresentare e valorizzare, le società aeroportuali e di promuovere lo sviluppo sostenibile, intermodale, innovativo e digitale degli aeroporti. La presiede Alfonso Celotto, che ha puntato l’attenzione sulla “forte ripresa dei volumi di traffico aereo, rispetto agli ultimi anni, coincisi con l’avvio di importanti iniziative di transizione green, innovazione tecnologica e connessione intermodale del comparto, che consentono di guardare con slancio allo sviluppo del sistema aeroportuale italiano”.
Nella visione di Celotto: “L’aeroporto del futuro è smart e sostenibile, ed è già realtà: dobbiamo lavorare in questa direzione per favorire lo sviluppo del sistema aeroportuale nazionale, intercettare le nuove opportunità che la transizione green e l’innovazione tecnologica ci offrono per costruire insieme un percorso di crescita e sostenibilità”.
Il 2022 infatti è stato anche l’anno che ha visto il concreto avvio di importanti progetti e partnership tese a costruire gli aeroporti del futuro: sempre più interconnessi, intermodali, sostenibili e smart, in vista dell’obiettivo Net Zero che l’Agenda europea ha fissato per il 2050.
Nel 2022 è stato lanciato anche il Patto per la decarbonizzazione del trasporto aereo, promosso da Aeroporti di Roma, che coinvolge i principali player industriali, stakeholder istituzionali ed associazioni per il raggiungimento dei target di sostenibilità del comparto aereo.
Anche l’implementazione di carburanti alternativi ha subito un’accelerazione: l’aeroporto di Fiumicino, primo scalo italiano a disporre di Sustainable Aviation Fuel (SAF), ha visto l’avvio di due tratte – Roma-Venezia e Roma-Barcellona – alimentate con biocarburante per l’aviazione ricavato da materie prime rinnovabili. L’aeroporto di Venezia è stato il primo scalo italiano a siglare un accordo per la promozione dell’utilizzo dell’idrogeno come vettore energetico sostenibile nel settore aeroportuale e nel trasporto aereo.  “Il perseguimento di tali obiettivi richiede non solo un’accelerazione nello sviluppo sostenibile delle infrastrutture aeroportuali, nell’utilizzo di bio-fuels, nella digitalizzazione dei servizi e delle operazioni, ma impone al sistema del comparto aereo uno sforzo che deve essere portato avanti con determinazione e con l’adeguato sostegno pubblico”, conclude il presidente Celotto.

Aeroporto Leonardo Da Vinci – Fiumicino

Aeroporto internazionale di Napoli Capodichino

10,9 mln di passeggeri transitati dall’aeroporto di Napoli nel 2022 segnano la ripresa del traffico pre covid, con circa 7 mln sul segmento internazionale e 3,9 sul nazionale. Nel 2022 sono diventate 109 le destinazioni raggiungibili con volo diretto da Napoli, di cui 17 nazionali e 92 internazionali, fra cui Monaco, Parigi, Francoforte, Londra Heathrow, Istanbul, Madrid,  Dubai e New York. Le ultime due ripristinate nel 2022, anno che ha anche segnato un ulteriore sviluppo del network verso aree emergenti del Medio Oriente, grazie all’attivazione del volo per Abu Dhabi.
Il motore principale di questa crescita è stato il segmento internazionale, soprattutto intra europeo, che rappresenta la principale tipologia di offerta dei quattro vettori low cost con base a Napoli: Ryanair, easyJet, Wizz Air e Volotea.
Nel corso del 2023, il network crescerà ulteriormente con 113 tratte, principalmente internazionali, e diverse novità: Belgrado, Danzica, Karpathos, Memminghen, Pafos, Pola, Porto, Riyadh, Shannon, Tirana.
L’estate 2022 è stata caratterizzata, a livello globale, dal fenomeno del ‘revenge travel’, il viaggio di rivalsa dopo mesi di blocchi e chiusure. L’aeroporto di Napoli ha saputo estendere la coda lunga di questo fenomeno anche per sei mesi consecutivi, da aprile a settembre 2022, diventando l’aeroporto europeo che ha registrato la maggiore crescita nella categoria 10-25 mln di passeggeri/anno. Anche sul fronte della sostenibilità, nel 2022 Napoli ha ottenuto il livello 4 + transition dell’airport carbon accreditation, la massima certificazione ambientale in campo aeroportuale, riconosciuta a 18 società di gestione aeroportuale al mondo.  Inoltre, a partire da fine febbraio 2023, grazie ad uno studio congiunto con Enav (Ente nazionale per l’assistenza al volo), gli aerei seguiranno nuove rotte per minimizzare gli impatti acustici (30% in meno della popolazione esposta) e l’emissione di gas climalteranti (11mila tonnellate/anno).

Aeroporti di Puglia

Con oltre 9 milioni di passeggeri, divisi fra i 6.190,490 di Bari e 3.058.999 di Brindisi, il polo aeroportuale pugliese conta un incremento del 12,45% rispetto al 2019. Guardando al traffico di linea nazionale, tra Bari e Brindisi, si registra una cresciuta del +17,06%; mentre quello internazionale ha segnato un +8,12% rispetto al 2019.
L’aeroporto di Bari ha superato un traguardo storico: nel 2022, infatti, i passeggeri in arrivo e partenza sono stati il +11,91% rispetto al totale 2019. Di questi 3.503.774 (+16,57%) sulle tratte internazionali.  Eccellente anche il dato di Brindisi dove nel 2022 i passeggeri sono stati +13,56% rispetto al 2019. Di questi 2.290.634, cioè il 17,81%, in più rispetto al 2019, si riferiscono ai voli di linea nazionale. A questi si aggiungono i circa 7.100 passeggeri in arrivo e partenza da Foggia dall’avvio dei voli di linea dal mese di ottobre.
“Un dato inaspettato, ma al tempo stesso straordinari” è il commento del presidente di Aeroporti di Puglia, Antonio Maria Vasile, che continua: “Questi numeri da record, secondo le previsioni, avremmo dovuto raggiungerli nel 2026. Invece siamo andati al di là delle aspettative, grazie al lavoro di tutta la squadra di AdP, della Regione Puglia e all’avvio di nuove rotte. Lavoriamo costantemente per migliorare e accrescere il network delle rotte nazionali e internazionali e per offrire maggiori e migliori servizi ai passeggeri in transito nei nostri aeroporti. E il nostro impegno è stato premiato attraverso il raggiungimento di indici di crescita superiori alla media registrata dal sistema aeroportuale nazionale”.

Trasporto merci

Confermata anche la crescita del settore della merce trasportata, che ha fatto registrare un incremento del (+1,7%), rispetto al 2021 e addirittura (+1,3%), rispetto al 2019. Anche il numero dei movimenti si conferma in crescita rispetto al 2021 (+54,8%) con progressivo avvicinamento ai livelli del 2019. Il gap verso il 2019, si attesta, infatti, a -10,5%.  “Il trasporto merci in Italia riguarda soprattutto Malpensa, noi indichiamo anche Brescia-Montichiari, come sviluppo futuro” , torna sul punto Pierluigi Di Palma, presidente Enac, che sottolinea: “In generale il comparto, in Italia, è meno sviluppato che in altri paesi. E’ un ulteriore percorso che stiamo cercando di fare, che sarebbe utile a togliere inquinamento dalle strade, sviluppato in regime di compatibilità ambientale del trasporto aereo”.

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