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Space factory: con il contratto di 57 mln Asi termina l’assegnazione dei fondi Pnrr Space

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L’Italia si doterà presto di una Space Factory. Diffusa su tutto il territorio nazionale, prevede un investimento di 57 mln di euro, finanziati con una parte dei fondi Pnrr Space assegnati all’Agenzia Spaziale Italiana.

Il Pnrr ha infatti stanziato un totale 570 mln di euro all’Agenzia Spaziale Italiana, nell’ambito del finanziamento della Space economy e tech, a cui si sono aggiunti i fondi del Piano nazionale per gli investimenti complementari (Pnc), pari a 310 mln, per un totale di 880 sempre a valere dal 2021 al 2026. E a meno di un anno dall’assegnazione dei fondi, Asi ha annunciato di averne compiuto l’aggiudicazione.

Fra i  vari contratti assegnati, c’è appunto il recente stanziamento  relativo all’“Attività di ricerca e sviluppo tecnologico concernente la realizzazione della Space Factory del Pnrr in attuazione del Piano Operativo del sub-investimento M1C2.I4.3 relativo a Space Factory – Programma Space Factory 4.0”, i citati 57 mln a cui si aggiungerà una somma di pari importo cofinanziata dai contraenti, fra cui il Centro elettrotecnico sperimentale italiano (Cesi), azienda che produce celle solari per applicazione spaziale, Thales Alenia Space, che è la mandataria, e Sitael. L’investimento comprende un ulteriore contratto, con Thales sempre prime contractor, Sitael, Argotec e Centro italiano di ricerche aerospaziali (Cira).
In termini pratici, la già quotata filiera Space italiana fa ora un ulteriore passo in avanti verso l’aumento delle capacità produttive e realizzative nel settore dei piccoli satelliti.

La Space Factory

Il programma riguarda la realizzazione di asset di terra, “parliamo di fabbriche, impianti di produzione e testing, con l’obiettivo primario di incrementare la capacità produttiva delle imprese nazionali”, ci ha spiegato Marco Di Clemente, head of technology unit dell’Agenzia Spaziale Italiana, che segue il progetto, e che sottolinea: “Si parte dalle capacità produttive esistenti, che saranno implementate per rispondere al meglio alle esigenze del mercato Space”. Il Pnrr Space finanzia la realizzazione di diverse costellazioni satellitari e, ci racconta Di Clemente “questo significa che aumenta di fatto il numero dei satelliti che dovranno essere prodotti e testati a terra, e la Filiera deve garantire questo raggio di produzione”.

Immaginiamo quindi la Space factory come il luogo fisico in cui viene assemblato il satellite. Una maggiore richiesta di satelliti prevede che si incrementi la produzione di tutti gli elementi di cui sono fatti: le componenti elettroniche, le cellule solari, i sistemi propulsivi. Marco di Clemente chiarisce: “L’idea di investimento pensato va in parte a supporto della filiera, vista la necessità di incrementare la produzione degli equipaggiamenti, le componenti dei satelliti”. Attraverso il bando Asi “sono stati selezionati gli operatori che parteciperanno a questo processo, e che hanno risposto proponendo un progetto di Space factory distribuita sul territorio nazionale”. Saranno realtà diverse, ma connesse, utili a “coprire tutte le esigenze, dalla realizzazione dei piccoli satelliti, con una capacità produttiva stimata di qualche decina di satelliti l’anno, fino alla produzione dei cube-sat, i mini satelliti, che può invece stimare la realizzazione di centinaia di satelliti l’anno”. Questo approccio di sistema punta a mettere a fattore comune le infrastrutture, ad esempio per il testing, questo al fine di ottimizzare gli investimenti. Rispetto a dove saranno localizzati i nuovi impianti, l’esperto Asi ci spiega: “Le singole aziende partner realizzeranno i nuovi impianti – che spesso andranno a coprire la parte di co-finanziamento previsto dal bando per il Pnrr – presso le sedi aziendali già attive: a Mola di Bari e a Pisa, nel caso di Sitael, Argotec a Torino, Cira in provincia di Caserta, Cesi nell’hinterland milanese. Thales Alenia Space costruirà i nuovi impianti all’Aquila a Roma, dove verrà realizzato in prossimità della attuale sede di Thales, l’investimento più consistente”.

I tempi di realizzazione

Entro trenta mesi a partire da ora saranno completati gli impianti, e a quel punto verrà definito un partenariato ‘pubblico-privato’ fra Asi ed i contractor, per far sì che gli asset realizzati nell’ambito della Space factory vengano messi a disposizione anche di tutto l’ecosistema nazionale, comprese le Piccole e medie imprese che non fanno parte della struttura industriale di base che ha contribuito a realizzare la Factory. Nello specifico, la quota parte dell’Asi, pari al 50%, sarà messo a disposizione dell’intera comunità nazionale, a supporto del comparto della new space economy e delle piccole imprese che avranno accesso a queste tecnologie avanzate, a condizioni agevolate rispetto ai prezzi di mercato. Nel dettaglio, si parla di possibilità di testare i prodotti, nuovi tipi di satelliti, ma anche acquistare celle solari, ad esempio, a prezzi più vantaggiosi, proprio perché Asi ha investito nella produzione di questi materiali innovativi.

 

 

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