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ArTechnology, una parola nuova di zecca per descrivere l’arte del futuro

Il termine ArTechnology non compare (ancora) nei dizionari ma, nei fatti, è un concetto più che mai attuale: riflette un megatrend internazionale – la crescente contaminazione tra arte e tecnologia – che le OGR Torino hanno saputo intercettare fin da subito.

Hub per la cultura contemporanea e il tech, le OGR sono il punto di riferimento ideale per dare concretezza al binomio innovazione-creatività: l’arte che dialoga con la scienza, l’ingegneria, la ricerca e il settore produttivo per amplificare il proprio potere creativo; la tecnologia che si interseca con l’arte e l’entertainment per rafforzare la propria capacità di sperimentare, comunicare, innovare.

“Alle OGR Torino” spiega il Ceo Massimo Lapucci “vogliamo esplorare le frontiere dell’ArTechnology per coglierne appieno il potenziale e orientarne l’impatto sulla vita delle persone: è proprio l’intersezione tra ambiti apparentemente lontani che è spesso in grado di catalizzare il progresso in modo dirompente”.

“Per questo” continua Lapucci “alle OGR Tech la parola chiave è ibridazione: tra profit e non-profit, tra locale e globale, tra le molteplici realtà – startup, scaleup, Corporate e investor – che compongono l’ecosistema. Vediamo anche i frutti di innesti sempre più interessanti tra ambiti diversi, come metaverso e finanza, inclusione e gaming, AI, big data e impatto sociale e ambientale positivo: alle OGR i numerosi ponti – tra discipline, realtà e soggetti che, altrimenti, non si incontrerebbero – fanno convergere interessi e risorse verso obiettivi comuni”.

“Nella visione strategica delle OGR Torino”, conclude il Ceo, “il supporto allo sviluppo del Paese e all’imprenditorialità nelle OGR Tech si affianca ai processi creativi contemporanei nelle OGR Cult, per una prospettiva di futuro a beneficio della collettività. La mostra Perfect Behaviors va in questa direzione, offrendo un’ideale interpretazione umanistica delle progettualità tipiche dalle OGR Tech. E la vocazione aperta e poliedrica delle OGR ci permette di accogliere e amplificare punti di vista diversi, generando spunti di dialogo originali e fertili, per affrontare con consapevolezza e ottimismo l’incertezza tipica di ogni cambiamento”.

Samuele Piazza, Senior Curator delle OGR Torino, ci guida alla scoperta di Perfect Behaviors, una mostra dove tutti i sei artisti sono anche autori di tecnologie: scrivono software, utilizzano modelli e simulazioni, progettano elettronica, disegnano macchine. “Il tema del rapporto con le tecnologie più evolute e il modo in cui gli artisti si relazionano ad esse è stato uno dei focus costanti nella programmazione artistica delle OGR”, spiega Samuele Piazza. “Lo abbiamo fatto instaurando dei dialoghi con la parte Tech. Mi piace pensare che le nostre mostre fungano come momenti di sperimentazione e di riflessione collettiva”.

 

L’interesse per le nuove tecnologie può manifestarsi attraverso il modo in cui esse vengono usate a fini artistici ed espressivi. “Mi viene in mente”, ricorda Piazza, “una performance recentemente realizzata dall’artista sonoro Lorem per l’opening di Perfect Behaviors: un dj set accompagnato da un visual realizzato da reti neurali generative a cui era stato dato in pasto un archivio di sogni”.

Le riflessioni degli artisti possono arrivare come una sorta di controcanto critico e luogo di autocoscienza del ripensamento del rapporto tra arte e scienza, come nel caso di Trevor Paglen, una delle voci più autorevoli nel panorama contemporaneo. Nel 2021, l’artista ha portato nello spazio del Binario 1 dei satelliti/sculture di grandi dimensioni. Un progetto sviluppato con la Nasa, che considerava l’ingegneria aerospaziale come luogo di riflessione umanistica.

“Abbiamo attivato diversi progetti inediti chiedendo agli artisti di interfacciarsi con la comunità delle OGR Tech in modo diretto e collaborativo, creando dei veri e propri team”, racconta Piazza. “In questo momento stiamo lavorando con l’artista Rebeca Romero e Revibe, una delle aziende residenti nelle OGR Tech che si occupa della creazione di contenuti interattivi nel metaverso, per un progetto in collaborazione con la fiera di arte contemporanea Artissima”.

Si tratta di una nuova commissione pensata per il metaverso delle OGR Torino: le sculture digitali realizzate dall’artista e sostenute da Fondazione per l’Arte Moderna e Contemporanea CRT, che le acquisirà per le sue collezioni, inaugureranno la stagione espositiva nel metaverso. “Grazie alle idee di artisti e alle capacità di sviluppatori, stiamo sperimentando le potenzialità e i limiti di questo nuovo luogo” spiega Piazza.

C’è già stato un progetto nato dalla collaborazione tra un artista e una compagnia residente alle OGR Tech: lo sviluppo di un videogioco realizzato dall’artista Patrick Tuttofuoco con MixedBag. now/here è un videogioco a tutti gli effetti ma le dinamiche di gioco e i mondi sperimentali sono stati ideati con l’artista.

“Ci sono progetti che intendono far riflettere sull’impatto della tecnologia sulla nostra capacità percettiva”, conclude, “come il lavoro di Sarah Sze, che ospiteremo a novembre. Quando ho pensato al lavoro di questa scultrice e alle sue installazioni, che sono proliferazioni di oggetti e immagini, mi è sembrata una pratica perfetta per interrogarsi sulle dinamiche di consumo e produzione di immagini nella contemporaneità, sull’incontro tra fisico e virtuale. Il Guardian ha recentemente evidenziato come il lavoro di questa artista sembri dare corpo al flusso di immagini che scorrono continuamente sui nostri smartphone”.

 

 

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