PGIM_970x250_HEADER

Bt licenzierà 55 mila dipendenti nei prossimi 7 anni 

PGIM_970x250_ARTICOLO
Velasco25 Articolo

Il gruppo telefonico britannico BT annuncia tagli draconiani alle spese e al personale. Per la forza lavoro sono previsti fino a 55 mila posti da eliminare entro il 2030. La società, in passato di proprietà statale e nota come British Telecom, punta così a una forte revisione dei costi interni tramite una riduzione della forza lavoro, come ha dichiarato l’amministratore delegato Philip Jansen.

Da tempo il colosso britannico, come del resto le altre società del settore, è impegnato in una vasta riorganizzazione, accelerata dalla difficile congiuntura economica nel Regno Unito. I licenziamenti previsti rappresentano il 42% della forza lavoro di BT: la società conta su 130.000 dipendenti, assunti in modo diretto o tramite intermediari. Il gruppo vuole ridurli portandoli a un numero compreso tra 75.000 e 90.000.

Fino a un quinto di questi tagli riguarderà i servizi ai clienti e il personale in esubero verrà così sostituito dall’utilizzo di nuove tecnologie tra cui l’intelligenza artificiale. L’annuncio di BT è stato fatto dopo la pubblicazione dei risultati annuali, con un calo del 12% dei profitti a 1,7 miliardi di sterline e una conseguente flessione del titolo nella Borsa di Londra, e arriva a due giorni da quello di un altro gigante britannico della telefonia.

Vodafone infatti ha reso pubblici i suoi piani per tagliare 11.000 posti, un decimo del personale, in tre anni. Gli ingenti tagli programmati dalle due società si inseriscono in un quadro economico difficile per il Regno fra l’inflazione ancora superiore al 10%, la più alta tra i Paesi del G7, e un tasso di disoccupazione ancora su livelli bassi al 3,9% ma salito negli ultimi mesi. Del resto l’obiettivo di Jansen è quello di tagliare le spese per 3 miliardi di sterline entro il 2025. Per farlo ha anche puntato sulla fusione delle sue divisioni Global e Enterprise in BT Business, e si augura di vedere un miglioramento dei risultati, sebbene restino le pressioni rappresentate dal caro vita.

Vodafone, il piano per cambiare e tornare a crescere di Margherita Della Valle

All’annuncio dei vertici del gruppo è seguita la risposta dei sindacati. Il Communications Workers Union (CWU), che rappresenta la maggioranza dei lavoratori di BT, non è sorpreso dal piano di esuberi visto quanto accaduto negli anni precedenti a fronte dei mutamenti tecnologici ma ha avanzato la richiesta di privilegiare quanti dipendono direttamente dal gruppo rispetto alle imprese intermediarie. Mentre Prospect, l’union di riferimento per le migliaia di manager di BT, ha espresso “grande preoccupazione” per l’entità dei tagli previsti nei prossimi sette anni.

PGIM_300x600_ARTICOLO side
PS25 Box

Leggi anche

Ultima ora

Iscriviti alla nostra Newsletter

ABBIAMO UN'OFFERTA PER TE

€2 per 1 mese di Fortune

Oltre 100 articoli in anteprima di business ed economia ogni mese

Approfittane ora per ottenere in esclusiva:

Fortune è un marchio Fortune Media IP Limited usato sotto licenza.