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Vodafone, il piano per cambiare e tornare a crescere di Margherita Della Valle

Margherita Della Valle che manterrà anche l'incarico di direttore finanziario

La nuova Ceo di Vodafone Margherita Della Valle è convinta che in Europa il colosso delle telecomunicazioni che guida può crescere ancora. Per crescere, però, il gruppo deve cambiare. Diventare più snello e puntare sulle imprese. In Borsa l’annuncio di un taglio di 11mila posti di lavori in tre anni e le guidance prudenti, con le attese di un calo di 1,5 miliardi del free cash flow nel 2024 (atteso a 3,3 miliardi di euro) hanno provocato una pioggia di vendite e il titolo ha toccato il minimo di 81 pence (-10%) chiudendo poi in calo del 7,44% a 83,33 pence.

Il 2023 per Vodafone è stato un anno insoddisfacente anche se i ricavi sono aumentati dello 0,3% a 45,7 miliardi (quelli da servizi del 2,2%), l’utile netto è stato pari a 12,3 miliardi (non confrontabile con i 2,8 miliardi del 2022) riflettendo in gran parte una plusvalenza sulla cessione di Vantage Towers e si è ridotto il debito da 41,6 a 33,4 miliardi. L’Ebitda rettificato è diminuito dell’1,3% a 14,7 miliardi di euro con Germania e Italia ancora sotto pressione (i ricavi da servizi sono diminuiti rispettivamente dell’1,6% e del 2,9% con un adjusted Ebitda in calo del 6,1% e del 14,5%).

“Vodafone deve cambiare” sostiene con pragmaticità Margherita Della Valle. “Le mie priorità sono i clienti, la semplicità e la crescita” spiega la manager italiana presentando il suo piano. Tra le prime mosse c’è la riduzione di 11.000 posti in tre anni, sia per la sede centrale che per i mercati locali, circa il 12% della forza totale. In Italia, era già emerso a marzo, sono mille gli esuberi previsti e con i sindacati è già in corso la trattativa per una gestione non traumatica. In Germania dovrebbero essere 1.300 e per la Spagna, per la quale si parla di ‘revisione strategica’, non è esclusa la cessione.

“Crescere in Europa si può – dice Margherita Della Valle – dobbiamo partire dai nostri punti di forza, il nostro ‘heritage’ sta nella connettività Consumer ma la più grande opportunità di crescita è il Business”. “Il settore delle telecomunicazioni europeo ha tra i più bassi Roce (il rendimento del capitale investito, ndr) in Europa, accanto al più alto capitale richiesto di investimento” con un impatto sul rendimento degli azionisti spiega toccando un tasto sensibile, considerando che diversi investitori stranieri hanno accumulato posizioni importanti, tra questi e& (Emirates Telecommunication Group) già maggiore azionista con il 14,6%, che sta valutando di aumentare la partecipazione fino al 20% o al 25%,; o Xavier Niel che ha costruito una quota del 2,5% e il gruppo statunitense Liberty Global del 5% principalmente tramite derivati.

“Dobbiamo superare alcune sfide evidenti. Siamo più complessi di quanto dobbiamo essere, il che limita la nostra agilità commerciale locale” aggiunge l’ad e imposta la sua strategia su tre parole d’ordine: “clienti, semplicità e crescita”. “Cambieremo il livello di ambizione, velocità e risolutezza dell’esecuzione – conclude – Avremo mercati potenziati focalizzati sui clienti, espanderemo Vodafone Business ed elimineremo la complessità per semplificare il modo in cui operiamo”. Secondo gli analisti di Moody’s però per un’inversione di tendenza ci vorrà tempo e scommettono su “azioni inorganiche come fusioni e acquisizioni che potrebbero avere un potenziale di inversione di tendenza”.

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