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Caldo, servono città più verdi: Boeri tra i finalisti degli ‘Oscar’ Onu alla sostenibilità

Mentre l’estate 2023, tra Caronte e Caronte Bis, promette di battere anche quella, da record, del 2022, le temperature africane di questo luglio stanno ricordando anche alle città italiane quanto, di fronte alla crisi climatica, sia fondamentale prendere contromisure. Proprio a Roma, simbolo del caldo record di questi giorni, potrebbe essere premiato un progetto tutto italiano che vuole raffrescare strade ed edifici con orti urbani e giardini sui tetti: ‘Green obsession’ dell’archistar Stefano Boeri, è tra i finalisti (unico progetto italiano) degli Sdg Action Awardsgli Oscar dei 17 Obiettivi di Sviluppo Sostenibile dell’Onu.

Il progetto (in realtà, più una filosofia progettuale) dell’architetto che ha firmato il Bosco Verticale di Milano è stato selezionato tra oltre 5.000 candidature provenienti da 190 Paesi che hanno coperto l’intera gamma dei 17 obiettivi di sviluppo sostenibile.

In particolare, il ‘manifesto’ per la sostenibilità urbana di Boeri è tra i due finalisti della categoria INSPIRE, grazie a una filosofia che, oltre al Bosco verticale, ormai diventato un simbolo, nel tempo ha generato convegni, programmi pubblici e un libro.

“Green Obsession raccoglie 20 anni di idee e progetti per portare la natura vivente e in particolare gli alberi e le foreste all’interno delle nostre città. Dobbiamo portare alberi e piante ovunque sia possibile: nelle piazze, nelle corti, nei viali, sui tetti e sulle facciate delle case. Le due grandi sfide della biodiversità e della coabitazione tra specie viventi sono infatti alla base di ogni progetto di transizione ecologica e di riduzione dei danni causati dal cambiamento climatico. Green Obsession è dunque un impegno di lavoro e insieme un sentimento che vorremmo condividere con chiunque guardi con coraggio e ottimismo al futuro delle nostre città e della nostra specie sul pianeta terra” dichiara Boeri.

Città italiane bollenti e senza alberi

Il problema del verde nelle città diventa prioritario con l’aumento delle temperature, ma anche a livello di inquinamento. Le città generano oltre il 70% delle emissioni di CO2, secondo l’Onu, il che significa che affrontare l’impatto che i centri urbani hanno sul clima è fondamentale per realizzare l’Agenda 2030 delle Nazioni unite.

 

Esa temperatura Milano
Con temperature dell’aria superiori di 10 gradi al di sopra della media per il periodo dell’anno in alcune parti d’Europa, anche giugno 2022 è stato un mese da record. Lo strumento ECOSTRESS della NASA, che si trova sulla Stazione Spaziale Internazionale, ha registrato le temperature del suolo intorno a Milano, in Italia, il 18 giugno 2022. Le superfici più calde sono chiaramente visibili: le linee ferroviarie, le strade e il mercato alimentare coperto, ad esempio, appaiono di un rosso brillante. Tuttavia, è anche evidente l’effetto di raffreddamento dei parchi, della vegetazione e dell’acqua. Tra le aree verdi mostrate dalla mappa, anche quella del parco che circonda il Bosco Verticale di Boeri.

 

Le foreste assorbono infatti quasi il 40% delle emissioni annuali di combustibili fossili prodotte ogni anno, e aggiungendo nuove foreste urbane all’interno delle città sarebbe possibile contenere la CO2, ridurre l’inquinamento, risparmiare energia, combattere il caldo urbano.

E il nostro Paese? Secondo i dati Istat, in Italia ci sono 32,5 metri quadrati di verde urbano per abitante. Le aree verdi urbane e protette nei comuni capoluogo italiani coprono infatti 3.841 km quadrati, il 19,6% del territorio dei capoluoghi. Oltretutto, non tutte le aree verdi sono aperte alla fruizione diretta dei cittadini: la proporzione di quelle accessibili è di 19,5 metri quadrati per abitante.

Rispetto al 2011, dice l’Istat nel report ‘Ambiente urbano’, la superficie dedicata alla forestazione urbana è andata progressivamente aumentando (+22,2%), senza differenze di rilievo tra i capoluoghi delle città metropolitane e i capoluoghi di provincia.

In campagna, dice Coldiretti, le temperature sono fino a 3 gradi inferiori, mentre anche un parco di grandi dimensioni può abbassare il livello di calore da 1 a 3 gradi rispetto a zone dove non ci sono ombreggiature verdi; un’area verde urbana di 1500 metri quadrati raffredda in media 1,5 gradi e ha effetti positivi a decine di metri di distanza.

Non solo parchi: le soluzioni tra giardini sui tetti e orti urbani

Tra le città più bollenti d’Italia, Firenze ha 25,4 metri quadrati di verde pro capite, Torino 23, Bologna 22, Napoli 13. La Capitale, che temperature come quelle di quest’anno non le aveva registrate mai, ha solo 16,9 metri quadrati di verde per abitante. E proprio a Roma potrebbe essere premiato il progetto di Boeri: l’evento dell’Onu si terrà il 24 luglio nella Capitale.

“Green Obsession presenta la visione di un futuro in cui le città si trasformano grazie a giardini sui tetti, orti comunitari nei cortili, agricoltura urbana e filari alberati nelle strade”, afferma Maria Chiara Pastore, responsabile del dipartimento di ricerca di Stefano Boeri Architetti e Ricercatore del Politecnico di Milano. “Aumentare la connettività tra boschi, giardini e aree verdi e promuovere la creazione di corridoi ecologici sono obiettivi fondamentali della Green Obsession: un’attitudine che va oltre il singolo progetto, portando una strategia forestale urbana trasformativa e una nuova prospettiva del futuro del paesaggio urbano globale”.

“Gli UN SDG Action Awards ci offrono l’opportunità di onorare le persone straordinarie che stanno ispirando il cambiamento e stanno portando tutti noi un passo avanti verso un futuro più equo, pacifico e sostenibile”, ha dichiarato Marina Ponti, direttore globale dell’UN SDG Action Campagna. “Mentre ci avviciniamo al punto centrale dell’Agenda 2030, i premi di quest’anno svolgono un ruolo fondamentale nel ricordare a tutti di unirsi per agire per gli SDG, poiché non c’è nulla che la creatività umana non possa ottenere quando ci uniamo con una visione chiara e un senso di urgenza. I finalisti degli Awards che si uniranno a noi a Roma sono la testimonianza che un futuro sostenibile è possibile”.

 

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