Le compagnie aeree Ryanair ed EasyJet hanno inferto un duro colpo al governo italiano in seguito all’approvazione di un decreto che ha fissato un tetto alle tariffe per i collegamenti verso le isole, definendo questa decisione come un grave errore che comporterà conseguenze negative per il settore dell’aviazione e i passeggeri.
Ryanair ha annunciato concretamente la sua opposizione al decreto, prendendo misure drastiche e tagliando le rotte invernali verso la Sardegna, una mossa che colpisce direttamente il programma di voli e la connettività tra l’isola e il continente. Queste azioni includono la cancellazione di tre rotte nazionali verso Trieste da Cagliari, Bari da Alghero e Treviso anch’essa da Alghero. Inoltre, la compagnia ridurrà la frequenza su altre sette rotte, comprese quelle cruciali verso Roma, Milano, Catania, Napoli, Venezia e Bruxelles Charleroi.
Il direttore commerciale di Ryanair, Jason McGuinness, ha dichiarato che questa decisione è una diretta conseguenza del decreto governativo che considerano “totalmente illegale” e che avrà l’effetto di ridurre la connettività, ostacolando l’accesso agli aeroporti italiani e alzando i prezzi. McGuinness ha fatto appello al governo affinché ritiri il decreto e ha sollecitato l’eliminazione di una tassa denominata “addizionale municipale” su tutti gli aeroporti italiani, con l’obiettivo di rendere l’Italia più competitiva nel settore dell’aviazione.
EasyJet si è unita a questa opposizione e ha incontrato il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, per esprimere le sue preoccupazioni riguardo al decreto. La compagnia britannica ha dichiarato che se il contenuto del decreto venisse confermato, ciò potrebbe portare a una riduzione dell’attrattività del mercato italiano per le compagnie aeree, riducendo l’offerta e la connettività e causando inevitabilmente un aumento dei prezzi dei voli. EasyJet ha sottolineato che il decreto è in contrasto con il principio di libertà tariffaria stabilito dalla normativa dell’Unione Europea.