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LinkedIn, il 90% delle donne riceve messaggi inappropriati

Su LinkedIn chiunque può espandere la propria rete professionale, offrire opportunità di lavoro o chiedere consigli. E’ normale che gli estranei avviino tra di loro conversazioni per presentarsi. In effetti, la piattaforma è stata originariamente progettata proprio per questo.

Tuttavia, è emersa una tendenza preoccupante, soprattutto per le donne, poiché le loro caselle di posta sono sempre più inondate di avance non richieste da parte di uomini che utilizzano la piattaforma come mezzo per avvicinare (e non per lavoro) professioniste.

“Scusa se sono diretto, ma che taglia di reggiseno porti? Devo comprare un reggiseno alla mia manager, è bella. Non quanto te, ma il suo seno è mostruoso proprio come il tuo”. Amelia Sordell, fondatrice dell’agenzia di marketing Klowt, ha condiviso un messaggio inquietante che ha ricevuto da un uomo su LinkedIn.

Molte donne si sono rivolte a Fortune per condividere le proprie esperienze relative a messaggi inappropriati. Purtroppo, non si tratta di nulla di sorprendente. Una  ricerca recente indica che oltre il 90% delle donne riferisce di aver ricevuto almeno un messaggio indesiderato sulla piattaforma.

Katie Taylor-Thompson, amministratore delegato della società di copywriting Katie Lingo, ha notato un aumento significativo del numero di messaggi “molto, molto espliciti” durante il 2020. Un periodo che lei descrive come il “periodo di punta per i brividi”. I messaggi inappropriati venivano inviati anche negli anni precedenti la pandemia, tuttavia, i vari lockdown sembrano aver aggravato il problema. Probabilmente perché, suggerisce Taylor-Thompson, gli uomini non potevano uscire e abbordare donne per strada.

Sfortunatamente, nonostante il ritorno alla normalità,  ciò che accade sulla piattaforma non pare sia cambiato. E sebbene questi messaggi non siano un vero ‘abuso’, anche perché con la barriera protettiva di uno schermo non ci si sente ‘fisicamente’ minacciati, le attenzioni indesiderate lasciano in chi le riceve un senso di disagio.

Quale pericolo si nasconde dietro a un messaggio?

Sebbene Sordell e Taylor-Thompson adottino spesso un approccio spensierato nei confronti dei messaggi di cattivo gusto che ricevono, entrambe si sono preoccupate quando sono state contattate nei loro messaggi diretti da importanti professionisti locali.

In genere si immagina che gli individui dietro ai messaggi intrusivi siano giovani burloni, bot spam o persone che si trovano in paesi lontani, dove magari il movimento #metoo non ha ancora avuto risonanza. Tuttavia, la realtà è diversa.

La conversazione sui reggiseni ricevuti da Sordell proveniva da un ex impiegato finanziario del NHS, mentre Taylor-Thompson è stata definita “in forma” da un ex professionista della Sony.

In entrambi i casi, i messaggi sono stati segnalati ai datori di lavoro di questi uomini e le donne affermano che sia il servizio sanitario nazionale che Sony hanno preso provvedimenti, sebbene Sony non abbia risposto alla richiesta di commento di Fortune.

Taylor-Thompson spiega: “Molte delle persone che mi inviano messaggi provengono da luoghi lontani, quindi sono consapevole che non possono avvicinarmi fisicamente. Tuttavia, questa persona in particolare era residente nel Regno Unito e le informazioni sulla mia posizione sono facilmente accessibili online. Anche se può sembrare improbabile che venga a casa mia, se ci fosse anche il minimo accenno di potenziale pericolo, è importante affrontarlo”.

Nadzeya Sankovich, vicepresidente della comunicazione presso il sito web di benessere Health Reporter, si è ritrovata proprio in questa situazione. E non ha potuto in alcun modo bloccare l’uomo che solo qualche settimana prima aveva iniziato a complimentarsi per il suo aspetto fisico su LinkedIn. Per una semplice ragione: lavorano insieme.

Nonostante quest’uomo non si sia mai impegnato più di tanto in chiacchiere alle feste aziendali, la piattaforma di networking in qualche modo lo ha incoraggiato a confondere i confini tra convenevoli professionali e avance indesiderate.

Ora Sankovich è costretta a trovare percorsi alternativi nelle aree comuni dell’ufficio per evitare di incontrarlo. “Situazioni come questa sono davvero frustranti e inizi a provare una piccola ma costante ansia”, dice.

Le donne stanno prendendo in mano la situazione

LinkedIn afferma che avance romantiche indesiderate e molestie violano le sue regole e che ci sono policy precise che delineano il tipo di contenuti non consentiti sulla piattaforma, ha riferito un portavoce a Fortune.

L’azienda ha inoltre rafforzato le sue funzionalità di sicurezza che aiutano a bloccare le molestie sul nascere, prima ancora che un utente possa vedere il contenuto offensivo.

“Se riscontri qualsiasi forma di molestia su LinkedIn, segnalalo. In modo che il nostro team possa aiutarti a proteggere te e gli altri”, ha affermato il portavoce.

La ricerca ha dimostrato che quello dei messaggi inappropriati non è un problema esclusivo di LinkedIn: accade su tutti i social media. Tuttavia, il rischio specifico di LinkedIn è che le donne escano dalla piattaforma lasciando un vuoto di rappresentanza femminile nell’app.

Secondo un sondaggio di Passport Photo Online, circa il 74% delle donne ha interrotto la propria attività su LinkedIn almeno una volta a causa dei messaggi inappropriati che ha riferito di aver ricevuto. E se le professioniste riducono la loro presenza sulla piattaforma, potrebbero avere più difficoltà a connettersi con persone nel loro campo, costruire il proprio brand personale online ed essere assunte.

Tuttavia, la maggior parte delle donne con cui Fortune ha parlato continuerà senza esitazioni a utilizzare la piattaforma. Insomma, pare che le donne stiano prendendo in mano la situazione.

Sankovich ha affrontato di persona il suo collega in ufficio, Sordell blocca e segnala gli utenti offensivi a LinkedIn e Taylor-Thompson continua a denunciarli sui social media.

Queste piattaforme possono essere davvero utili per costruire la propria carriera. È stato assolutamente determinante per me, quindi per favore: se sei una donna non lasciare che qualche mela marcia ti rovini”, è il consiglio di Taylor-Thompson.

“Adoro LinkedIn e non permetterò mai che i messaggi stupidi delle persone sminuiscano la mia strategia, ovvero pubblicare contenuti per far crescere la mia attività”, replica prontamente Sordell.

“Puoi lasciare che siano le opinioni e le azioni degli altri a dettare i tuoi sentimenti, oppure puoi andare avanti per la tua strada”, conclude.

L’articolo originale è disponibile su Fortune.com

 

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