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Non è mai troppo tardi per parlare di educazione finanziaria

E’ iniziato da qualche giorno il mese dell’educazione finanziaria. Un mese, quello di ottobre, individuato per esigenze simboliche di calendario e caratterizzato da circa 30 giorni di eventi, convegni ed iniziative orientate alla diffusione dell’educazione finanziaria. Tuttavia occorre sottolineare come questo lasso di tempo in realtà dovrebbe avere riverberi educativi capaci di protrarsi per tutto l’anno e per gli anni a venire. Essere in possesso delle giuste competenze e conoscenze finanziarie spesso significa: qualità della vita migliore, programmazione della terza età (es. previdenza complementare), risoluzione di criticità finanziarie, scelta degli investimenti opportuni e soddisfazione personale legata alla propria capacità di spesa.

Sentiamo spesso parlare ultimamente di educazione finanziaria per i giovani e gli studenti. Intendiamoci, questo è un aspetto profondamente positivo e meritorio. Molto è stato fatto soprattutto attraverso le brillanti sinergie tra Banca d’Italia, Comitato Edufin, ABI (Feduf) e altri attori privati. Ma vi è una tematica centrale a volte sottovalutata, vale a dire il collegamento tra l’educazione finanziaria e gli aspetti legati alla terza età. Ciò è facilmente desumibile poiché viviamo in un contesto di profonde trasformazioni sociali, economiche e geopolitiche. Come è noto si vive più a lungo del passato e ciò impatta – ed impatterà – le future generazioni anche nella sfera economica, del risparmio e della previdenza, visto l’aumento notevole dell’età media. In un mondo in cui le pensioni tradizionali saranno sempre meno sicure e la longevità aumenterà, acquisire conoscenze finanziarie diventa quindi cruciale per garantire la propria stabilità economica nell’anzianità.  

Mentre in passato le pensioni erano considerate il pilastro della sicurezza finanziaria dopo il periodo lavorativo e produttivo, oggi questa percezione sta rapidamente cambiando. Molti sistemi pensionistici tradizionali sono sotto pressione a causa dell’invecchiamento della popolazione e dell’assenza di un mercato del lavoro solido e redditizio per i giovani. Questo rappresenta indubbiamente uno dei problemi cardine del cambiamento sociale dei nostri tempi. La pianificazione del risparmio dunque dovrebbe iniziare il prima possibile attraverso alcuni suggerimenti basilari forniti dai programmi generali di educazione finanziaria, quali: 1) Il risparmio costante 2) Gli investimenti informati 3) La pianificazione per la pensione 4) La gestione del debito. 

Educazione finanziaria significa quindi avere le capacità e le competenze per trasformare i risparmi in investimenti, gli investimenti in crescita, e la crescita in nuove garanzie per il futuro.

Acquistare un immobile, organizzare gli studi dei figli, decidere una spesa o un investimento considerevoli, garantirsi un tenore di vita consono nella terza età: sono tutte situazioni che chiamano in causa la capacità di impiegare in modo corretto il proprio patrimonio monetario.

Una maggiore educazione finanziaria deve quindi coinvolgere tassativamente anche le persone più fragili e vulnerabili – tra le quali rientrano le donne e le famiglie con un basso reddito – poichè proprio con una maggiore cultura su questi argomenti possono raggiungere un migliore benessere economico.

Conoscere alcuni meccanismi finanziari o possedere nozioni basilari è dunque un’esigenza strategica e indispensabile almeno quanto saper leggere e scrivere, considerato il loro impatto pratico sulla vita, a breve e a lungo termine.

Il nostro Paese, ad esempio, ha da sempre una grande propensione al risparmio. Questa energia, chiamata risparmio, dovrebbe però essere messa a sistema ed investita, affinché possa fruttare e creare guadagno. Invece abbiamo perso nell’ultimo anno oltre 80 miliardi di risparmi, ritirati per far fronte all’inflazione a due cifre, alle spese crescenti di questo periodo difficile e complesso. Sono soldi che non produrranno altro denaro, energia persa. 

In un periodo in cui i tassi d’interesse sui conti deposito e sui conti liberi raggiungono cifre considerevoli rispetto al passato, ciò rappresenta una dissipazione inopportuna. Anche per questo le nozioni legate all’educazione finanziaria e al risparmio diventano centrali e assolutamente indispensabili. Non è mai troppo tardi per aumentare queste competenze finanziarie.

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