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Aston Martin, 9 milioni di sterline dal governo britannico per supportare la strategia di elettrificazione

La febbre dell’elettrificazione ha contagiato anche Aston Martin, che dopo aver presentato la nuova DB12 in versione Cabriolet prosegue a vele spiegate verso la totale conversione dei propri modelli. Ad aiutare il marchio in questo difficile cammino è l’Advanced Propulsion Centre, uno strumento fondato dieci anni fa per supportare tutta l’industria automobilistica britannica. 

L’iniezione di denaro di 9 milioni di sterline, assegnati a seguito di un processo competitivo, servirà a sostenere lo sviluppo della piattaforma BEV di lusso del marchio. Tantissimi soldi pubblici, ma tuttavia una goccia a confronto del mare di investimenti di 2 miliardi che la casa di Gaydon sta impegnando per sviluppare nei prossimi 5 anni le tecnologie necessarie alla totale transizione elettrica.

La prima Aston Martin full electric arriverà nel 2025, ma già l’anno prossimo l’azienda ha promesso di presentare la Valhalla, la sua prima supercar ibrida plug-in. Entro il 2026 invece, tutte le nuove linee di modelli saranno dotate di un’opzione elettrificata, con l’obiettivo a lungo termine di convertire tutta la gamma entro il 2030.

“L’assegnazione del finanziamento da parte dell’Advanced Propulsion Centre rappresenta un altro importante impulso alla nostra strategia di elettrificazione e al costante impegno per l’innovazione”, spiega Roberto Fedeli, Group Chief Technology Officer di Aston Martin. “Fornire ulteriori risorse per esplorare le possibilità della nostra piattaforma BEV (Battery Electric Vehicle, ndr) su misura, aiuterà a realizzare la nostra ambizione di essere un leader interno nel segmento ultra-lusso e ad alte prestazioni. Non vediamo l’ora di portare avanti questo progetto con i nostri partner collaborativi”.  

E a proposito di partner, fra le tante iniziative c’è anche il progetto di ricerca e sviluppo “Elevation” guidato da Aston Martin, ma nel quale confluiscono vari soggetti come il Manufacturing Technology Center, l’Expert Tooling & Automation, il Creative Composites, il Fuzzy Logic Studio e l’Università di Warwick. Al centro del progetto c’è lo sviluppo di un pacco batterie leggero da 800 V e di una doppia unità elettrica anteriore (EDU) da applicare a una piattaforma BEV modulare, che servirà sia alle future supercar che ai Suv del brand. 

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