L’Amministratore delegato e Direttore generale di Leonardo ed ex ministro della Transizione ecologica, Roberto Cingolani, aveva anticipato una partnership industriale tra due colossi italiani, Leonardo e Fincantieri, durante un’audizione alla Camera, in Commissione Difesa. La ragione principale alla base di questa collaborazione è la complessità del panorama esterno e la necessità di evitare una competizione interna che potrebbe essere dannosa per entrambe le aziende. Questa dichiarazione ha gettato le basi per un’importante intesa industriale.
Pochi giorni dopo l’annuncio, i due giganti hanno ufficializzato la loro collaborazione attraverso la firma di un Memorandum of Understanding nel settore subacqueo. Questa partnership non è casuale ma nasce in un contesto molto specifico: la recente costituzione del Polo nazionale della Subacquea, un centro italiano dedicato al potenziamento della ricerca e dell’innovazione nel settore subacqueo. L’obiettivo principale di questa collaborazione è garantire la sicurezza in questo settore e, nello stesso tempo, favorire opportunità industriali ed economiche.
Fincantieri e Leonardo hanno una lunga storia di collaborazione nel settore navale, dove entrambe le aziende sono leader mondiali nella progettazione e costruzione di navi di superficie, unità subacquee e sistemi di combattimento navale. Questi sistemi includono il comando e controllo, sensori, comunicazioni sicure e collegamenti dati, effettori, sistemi di navigazione integrati e capacità di modeling e simulazione multi-dominio.
Insieme, Leonardo e Fincantieri lavoreranno alla creazione di una rete di piattaforme e sistemi di sorveglianza subacquea, che comprenderà anche droni subacquei. Entrambe le aziende vantano esperienza nel settore delle soluzioni a pilotaggio remoto e nella loro integrazione nelle unità navali. Questa collaborazione si focalizzerà principalmente sul controllo e la protezione di infrastrutture critiche e aree marittime subacquee.
Inoltre, il partenariato mira a garantire la protezione di reti strategiche sottomarine, cavi, dorsali di comunicazione e infrastrutture offshore, nonché sistemi di allerta da minacce subacquee. Ciò contribuirà anche a garantire la sicurezza delle attività di prospezione, sea-mining ed estrattive sul fondale del mare, consentendo l’accesso a risorse minerarie preziose.
Cingolani ha sottolineato l’importanza di sfruttare le conoscenze e le competenze consolidate, come sensori e sistemi pilotati e autonomi, per affrontare le sfide delle profondità subacquee. Questa collaborazione promette di portare l’innovazione e la tecnologia italiana ai massimi livelli nel settore subacqueo, consolidando la posizione del paese come leader in questo campo in continua evoluzione.