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Confindustria, rallenta la crescita dell’economia: il Pil del 2024 al +0,5%

Il centro studi di Confindustria ha presentato le sue previsioni economiche autunnali per il prossimo anno, rilevando che l’economia italiana sta vivendo un periodo di rallentamento. Le stime per il 2023 indicano un modesto aumento del PIL dello 0,7%, un incremento che si è già verificato a metà anno. Tuttavia, nel 2024 ci si aspetta un ulteriore peggioramento con una crescita stimata del PIL dell’0,5%. Questo rappresenta una significativa riduzione rispetto alla previsione del +1,2% fatta lo scorso marzo.

Gli economisti di Confindustria osservano che il Paese, dopo un periodo altalenante negli ultimi tre anni, sta nuovamente scivolando verso i modesti ritmi di crescita tipici dei decenni precedenti. La crescita economica è principalmente trainata dai consumi delle famiglie, seppur rallentati, che rimangono deboli ma resilienti. L’occupazione segue il passo del PIL, con una previsione di crescita dell’1,1% quest’anno, che dovrebbe scendere allo 0,2% nel 2024.

Il rallentamento dell’economia è in gran parte attribuito agli effetti negativi dei tassi di interesse elevati e a una dinamica negativa nel commercio internazionale. Il centro studi sottolinea che nella recente manovra economica, solo l’8% è dedicato agli interventi sulle imprese, un importo giudicato insufficiente da Carlo Bonomi (nella foto in evidenza), il presidente di Confindustria. Gli imprenditori italiani devono affrontare l’aumento dei costi dell’energia e una contrazione nel commercio internazionale. Inoltre, devono investire notevolmente nelle transizioni green e digitali.

Il presidente Bonomi ha sottolineato l’importanza di considerare questi fattori nel rinnovo dei contratti e ha espresso la necessità di un dialogo con i sindacati per trovare una soluzione. Se il contesto attuale non cambierà, sarà difficile implementare aumenti salariali, soprattutto in assenza di incrementi nella produttività. Bonomi ha dichiarato che, in caso di misure di stimolo agli investimenti tanto attese dagli industriali, sarà possibile trovare un terreno comune con i sindacati.

Le previsioni economiche di Confindustria indicano che il 68% della manovra economica è incentrato sul sostegno alle famiglie, il che riflette la richiesta di sostenere i redditi medio-bassi. Tuttavia, solo l’8% è destinato alle imprese, che Bonomi ha considerato una carenza significativa. I promessi stimoli agli investimenti non sono mai arrivati, lasciando un vuoto di supporto alle imprese.

Il Governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco, presente all’assemblea, ha commentato la situazione, sottolineando che la sfida non è persa e che le politiche monetarie da sole non sono sufficienti senza una politica di bilancio efficace. Ha inoltre evidenziato il ruolo delle parti sociali nel contribuire al rinnovamento economico.

Visco ha affrontato le preoccupazioni degli industriali riguardo all’aumento dei tassi d’interesse e alla frenata nel settore del credito, sottolineando che le imprese dovrebbero considerare alternative come il ricorso ai mercati dei capitali oltre alle banche.

La Bce, con la sua stretta monetaria, si sta adattando alla tendenza di raffreddamento dell’inflazione, e l’inflazione, attualmente al +5,8%, dovrebbe rallentare nei mesi finali del 2023, avvicinandosi all’obiettivo del +2,0% fissato dalla Bce a fine anno.

Le previsioni di Confindustria riflettono la preoccupazione per l’attuale situazione economica italiana e la necessità di adottare misure mirate a sostenere la crescita e l’industria del paese.

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