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Pensioni statali, ora il Governo valuta un possibile ripensamento

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Il clima intorno alla manovra economica si fa sempre più teso, soprattutto per quanto riguarda la norma che prevede tagli alle pensioni di medici e dipendenti statali. La resistenza da parte dei medici e le possibili implicazioni costituzionali hanno riportato la questione al tavolo del governo, che non esclude interventi per placare le proteste.

Il ministro dei rapporti con il Parlamento, Luca Ciriani, ha dichiarato durante una sessione di question time alla Camera dei Deputati che stanno attualmente valutando possibili soluzioni nell’ottica di un intervento complessivo. Anche il ministro della Salute, Orazio Schillaci, si è detto favorevole a rivedere la norma, mantenendo un costante contatto con la ministra del lavoro Elvira Calderone.

Il sottosegretario Claudio Durigon ha evidenziato il rischio di incostituzionalità dietro la misura e ha affermato che il governo sta lavorando per rimuovere completamente la norma dalla manovra. Tuttavia, si nota che qualsiasi modifica dovrà avvenire a saldi invariati, e il Parlamento dovrà trovare le necessarie coperture.

È quasi certo che si apporteranno dei cambiamenti, con l’ipotesi di circoscrivere l’intervento alle pensioni di chi va in pensione anticipatamente, proteggendo invece le pensioni di vecchiaia per coloro che hanno raggiunto l’età pensionabile. Questa mossa potrebbe rassicurare i medici e mitigare le possibili conseguenze di una fuga di dipendenti pubblici.

La disciplina contenuta nell’articolo 33 della legge di bilancio riguarda ben 31.500 dipendenti pubblici, promettendo risparmi netti per lo Stato tra il 2024 e il 2032. Tuttavia, la sua applicazione ha generato una serie di proteste, specialmente nel settore medico.

Nonostante la manovra sia considerata “blindata,” la resistenza continua, con gli oppositori che sottolineano il rischio di perdere personale chiave nella gestione delle pratiche del Pnrr, oltre a possibili contraccolpi nelle strutture sanitarie.

La questione delle pensioni è diventata cruciale anche per il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, che punta su queste riforme per superare la valutazione delle agenzie di rating. L’incontro tra la premier Giorgia Meloni e il nuovo governatore della Banca d’Italia, Fabio Panetta, ha evidenziato l’importanza di affrontare le sfide macroeconomiche future.

Nonostante la tensione generata dalla tassa sugli extraprofitti alle banche, sembra esserci un dialogo aperto tra il governo e il settore finanziario. Tuttavia, le promesse del governo sulle pensioni non sono riuscite a placare le proteste dei medici, che hanno annunciato uno sciopero per il 5 dicembre, indicando la necessità di passare dalle parole ai fatti. La situazione resta incerta, con l’opposizione pronta alla battaglia e i sindacati che si preparano alle proteste in piazza.

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