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Generali Italia ottiene la certificazione per la parità di genere

La certificazione della parità di genere è una attestazione che avrà sempre più peso per le aziende di ogni ordine e grado. E intercettando il trend, Generali Italia è stata la prima compagnia di assicurazioni del Paese a conseguire l’attestazione, che valorizza l’impegno concreto e la virtuosità dell’azienda nel creare un ambiente di lavoro inclusivo e rispettoso della parità in tutti i processi aziendali. Il riconoscimento. Rilasciato da Rina – multinazionale di certificazione attiva in più di 70 paesi – premia il lavoro pluriennale intrapreso dal Gruppo per l’introduzione di politiche di gender equality e di empowerment femminile nelle sei aree strategiche della UNI/PdR 125:2022.
Parliamo di: cultura e strategia, governance, processi Hr, opportunità di crescita e inclusione delle donne in azienda, equità remunerativa per genere, tutela della genitorialità e conciliazione vita-lavoro. Con la contrattazione collettiva integrativa e le policies aziendali, Generali Italia ha adottato già da tempo misure innovative in questi ambiti, ed è inoltre al lavoro sull’empowerment femminile e sulla riduzione del gender gap: il risultato atteso è il 40% di donne nelle strategic position e di azzerare il gender pay gap alla fine del piano industriale 2024. Queste sono solo alcune delle iniziative che hanno contribuito all’ottenimento della certificazione di parità, uno dei pilastri della Strategia italiana per la parità di genere 2021-2026 e uno degli obiettivi centrali del Pnrr, utili a favorire l’uguaglianza di genere.

L’ottenimento di questa certificazione è un traguardo fondamentale per Generali Italia, come sottolinea Gianluca Perin (nella foto in evidenza), Country General Manager, che parla anche “dell’inizio di un percorso sempre più qualificante, che ha richiesto l’adozione di un vero e proprio sistema aziendale di gestione per la parità di genere”. Un processo basato sulla cultura della misurazione costante dei risultati raggiunti nell’ottica di un miglioramento continuo, continua Perrin,  “con l’obiettivo di costruire per tutti i nostri dipendenti un ambiente che garantisca rispetto, equità ed inclusione. È responsabilità delle imprese, e del sistema produttivo in generale, favorire un cambiamento culturale attraverso azioni virtuose e un impegno diretto verso la piena uguaglianza di genere sul lavoro”.

Il percorso di certificazione è stato condotto con l’ausilio di un gruppo di esperti, coordinato da Silvia Ciucciovino, ordinaria di Diritto del lavoro nell’Università degli studi Roma Tre. L’ottenimento di questa certificazione è una grande soddisfazione – è il commento della  Ciucciovino –  il risultato di Generali Italia è molto significativo per tutto il mondo assicurativo e si inserisce in una strategia più ampia intrapresa da Ania, in collaborazione con Labchain-Centro di studi avanzati su innovazione tecnologica e lavoro e l’Università Roma Tre, per promuovere la gender equality nel settore”.

Generali Italia è l’assicuratore più conosciuto in Italia con oltre 28mld di euro di premi totali, 15 mila dipendenti e una rete capillare di 40 mila distributori, oltre ai canali online e di bancassurance. A Generali Italia fanno capo Alleanza Assicurazioni, Das, Genertel e Genertellife,  Generali Welion, Generali Jeniot, Leone Alato e le attività della Business Unit Cattolica.

 

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