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Moody’s taglia l’outlook cinese da ‘stabile’ a ‘negativo’, impatti profondi sul settore immobiliare e debito elevato

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Moody’s, l’agenzia di valutazione finanziaria, ha gettato un’ombra sui prospetti economici della Cina, tagliando l’outlook da ‘stabile’ a ‘negativo’. Questa mossa riflette le crescenti preoccupazioni riguardo a una crescita economica più lenta nel medio termine, i rischi di una grave correzione nel settore immobiliare e un pesante debito accumulato da amministrazioni locali e aziende statali.

Il settore immobiliare, da tempo un pilastro dell’economia cinese, è in crisi, e il declino del mercato ha un impatto significativo sui bilanci pubblici locali e sui fondi gestiti dal governo. Moody’s ha evidenziato il “ridimensionamento in corso del real estate” come uno dei motivi principali di preoccupazione. Il taglio dell’outlook è il primo segnale negativo che potrebbe precedere una revisione dei rating del paese.

Questa decisione non è arrivata a sorpresa, ma è comunque un colpo significativo mentre la leadership comunista, guidata dal presidente Xi Jinping e dal premier Li Qiang, sta cercando di rassicurare gli investitori esteri sulla resilienza dell’economia cinese. Tuttavia, il Ministero delle Finanze cinese ha risposto con fermezza, esprimendo “delusione” per il taglio dell’outlook. Il ministero ha sottolineato la resilienza e il potenziale di sviluppo dell’economia, sostenendo che i fondamenti per un miglioramento a lungo termine non sono cambiati.

Questo taglio rappresenta un cambiamento significativo rispetto alla situazione del 2017, quando Moody’s abbassò il rating del debito cinese a livello A1. Attualmente, il rating rimane confermato a questo livello per gli emittenti in valuta locale ed estera a lungo termine.

Analisti finanziari indicano che la Cina sta affrontando diversi ostacoli economici, tra cui una profonda crisi immobiliare, rischi di debito pubblico locale, crescita globale rallentata e tensioni geopolitiche. Sebbene l’economia sembri essere sulla buona strada per raggiungere l’obiettivo di crescita annuale del 5% annunciato dal governo centrale, la situazione è complessa e eterogenea.

Il Fondo monetario internazionale ha recentemente rivisto al rialzo le stime del Pil cinese per il 2023, ma ha anche rilevato un aumento significativo del debito delle amministrazioni locali, raggiungendo 92.000 miliardi di yuan (circa 12.600 miliardi di dollari), pari al 76% del PIL cinese del 2022.

In risposta alle sfide economiche, il governo cinese ha emesso titoli di Stato per 1.000 miliardi di yuan entro la fine dell’anno per stimolare l’attività economica, con un focus particolare sulle infrastrutture. Tuttavia, questo ha portato a un aumento del deficit di bilancio, che ha superato il 3% previsto, salendo al 3,8%.

Il futuro economico della Cina è ora soggetto a ulteriori incertezze, e gli sforzi del governo per mantenere la fiducia degli investitori saranno cruciali nei prossimi mesi.

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