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Scuola quasi impossibile per disabili, inaccessibile e senza pc

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Tra stereotipi, narrazioni sbagliate e tabù, in Italia sul fronte della disabilità c’è ancora un bel po’ di lavoro da fare. A cominciare dalle scuole, che dovrebbero invece essere il primo mezzo d’inclusione per gli studenti che presentano diversi tipi di difficoltà. La conferma arriva dal nuovo report Istat riferito all’anno scolastico 2022/2023.

L’anno scorso sono stati quasi 338mila gli alunni con disabilità, in ogni scuola di ordine e grado. In proporzione, il 4,1% degli iscritti: una percentuale maggiore (+7%) rispetto all’anno 2021/2022. Tuttavia, se da un lato è migliorata l’offerta di insegnanti per il sostegno (+10%), la discontinuità didattica resta ancora una questione aperta, con il 60% degli alunni costretti a cambiare docente da un anno all’altro. O addirittura nel corso dello stesso anno scolastico (9%).

Ma non è l’unico dei problemi. Tutti i numeri sono scoraggianti. Basti pensare che le scuole che non dispongono di sufficienti postazioni informatiche adattate per gli alunni con disabilità sono il 27%, con il Mezzogiorno in vetta. Il 72% dei ragazzi disabili non partecipa alle gite scolastiche con pernottamento e soltanto il 40% delle strutture scolastiche è adeguato e accessibile per chi ha una disabilità motoria (il 17% per gli alunni con sordità o ipoacusia, l’1,2% per gli alunni con cecità o ipovisione). La mancanza di un ascensore, di un servo scala o di bagni a norma sono le barriere principali.

Il 37% degli studenti soffre di disabilità intellettiva

Il problema più diffuso tra gli studenti è la disabilità intellettiva (37%). Che comporta deficit di attenzione, di memoria, di linguaggio e difficoltà relazionali. Seguono i disturbi dello sviluppo psicologico (32%), mentre sono meno frequenti la disabilità motoria (10,5%) e la disabilità visiva o uditiva (circa 8%).

Il ‘dramma’ degli insegnanti di sostegno

Gli insegnanti di sostegno nelle scuole italiane sono circa 228mila. Rispetto all’anno 2021/2022, c’è stato un incremento complessivo (in scuole statali e non). Più di 67mila insegnanti per il sostegno però (il 30%) sono stati selezionati dalle liste curricolari. Si tratta di docenti che non hanno una formazione specifica per il sostegno ma che vengono utilizzati per far fronte alla carenza di figure specializzate.

Un ‘vecchio’ problema che rischia di avere serie ripercussioni su tutto il sistema scolastico. Sebbene, c’è da considerare, negli ultimi quattro anni la quota di insegnanti selezionati dalle liste curricolari è comunque diminuita.

Il digitale per una didattica inclusiva

In Italia, il 73% delle scuole primarie e secondarie dispone di postazioni informatiche adattate alle esigenze degli alunni con disabilità. La dotazione maggiore si registra in Emilia Romagna e nella Provincia autonoma di Trento (entrambe con l’81%), seguono Umbria e Puglia (77%), Toscana e Piemonte (76%). La Provincia autonoma di Bolzano presenta invece la percentuale più bassa (44%).

Eppure, per favorire una didattica inclusiva è importante che le postazioni informatiche, adattate alle esigenze degli alunni con disabilità, vengano collocate all’interno della classe. Non in ambienti esterni che impediscano di imparare insieme all’intero gruppo classe.

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