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Passafiume Alfieri (Ad Cnp Vita Assicura): 2023 un anno difficile, ma le opportunità sono tante | VIDEO

Il 2023, per le polizze Vita, è stato un anno complesso. Tra il rialzo dei tassi d’interesse (con i clienti attirati dai rendimenti dei Btp), vicende che hanno intaccato la fiducia nel comparto (come la situazione di Eurovita) e banche che spingono per internalizzare il segmento, come ha fatto Banco Bpm. Secondo l’Ad di Cnp Vita Assicura Marco Passafiume Alfieri, però, “every cloud has a silver lining”. Insomma c’è sempre un lato positivo e nuove opportunità da sfruttare. Per questo la compagnia parte del Gruppo Cnp Assurances ha presentato il nuovo piano strategico decennale per il mercato italiano, che punta alla diversificazione, ai settori del Risparmio e nella Protezione, ma anche ai clienti del segmento Private. Un piano bilanciato tra “prudenza e ambizione” per “cogliere le opportunità e saper gestire bene la crescita”, dice l’Ad. Una crescita che parte da quanto fatto lo scorso anno.

Le sfide del 2023

Il 2023 è stato complesso, ma anche pieno di iniziative. La compagnia ha presentato il piano nella sede milanese in cui si è trasferita a fine anno (il palazzo moderno e sostenibile di via Arbe a Milano) e dopo aver completato, a inizio gennaio, l’incorporazione di Cnp Vita Assicurazione in Cnp Vita Assicura. Intanto lavora al rilancio di un brand che secondo l’Ad Marco Passafiume Alfieri può essere ancora più riconoscibile, nonostante i clienti siano già 1,4 milioni. Gli asset in gestione nel 2023 ammontano a 27 mld di euro per la compagnia del Gruppo Cnp, parte del grande polo finanziario pubblico francese e controllato da La Banque Postal (a sua volta di proprietà dello Stato e della Cassa depositi e prestiti francese). “Il nostro assetto societario porta con se una grande solidità, confermata dal rating A+ e A1 dato dalle principali agenzie di rating”, ricorda il Ceo arrivato il 27 settembre. Passafiume Alfieri ha superato 100 giorni di mandato nei quali è stato sviluppato “un piano strategico in 3D”, che segue tre parole chiave: in francese ‘Développement’, ‘Diversification’ e ‘Désensibilisation’.

Un piano in 3D

Sui primi due pilastri il piano prevede lo sviluppo di nuove partnership e una maggiore diversificazione dell’offerta con l’obiettivo di raggiungere una crescita annua del 9% nel segmento protection e un ulteriore sviluppo delle unit linked. E poi ci saranno le iniziative di cross-selling tra le filiali del Gruppo in Italia (Cnp Vita Assicura, Cnp Assurances rappresentanza generale per l’Italia, Cnp Luxembourg) e l’ampliamento dei canali distributivi, con un ruolo importante per le piattaforme informatiche. “Siamo stati scelti da partner che lavorano sul digitale come Moneyfarm”, spiega il Ceo.

Il terzo pillar serve a proteggere la compagnia da rischi esterni, come quelli del 2023. Oltre alla diversificazione degli investimenti ci sarà una revisione dell’asset allocation, soluzioni per la copertura contro possibili aumenti dei tassi di interesse e la creazione di una nuova Gestione separata con Fondo utili.

I numeri del piano

Secondo il Ceo di Cnp Vita Assicura “la qualità delle compagnie assicurative e l’ampiezza dell’offerta rappresentano caratteristiche sempre più importanti nelle scelte di tutela e sviluppo del proprio patrimonio”. Per questo fino al 2033 la compagnia punta a una crescita media annua della nuova produzione e delle riserve matematiche pari rispettivamente all’8% e al 6%, con medie superiori ai trend del mercato, sottolinea il Ceo. Obiettivi legati alla conquista di “almeno dieci nuovi distributori”. Sugli investimenti, il mix di produzione dovrà raggiungere una quota del 50% Unit Linked vs Gestioni Separate. Intanto, il personale crescerà del 13% entro il 2028.

La scommessa sul private banking

L’Ad racconta di essere “entrato in punta di piedi in un Gruppo che nel 2023 aveva preso scelte che vanno preservate: dobbiamo fare cambiamenti, se vogliamo crescere, ma rispettando una certa coerenza”.  Il piano riparte anche da quello che l’azienda sa fare, cioè bancassurance (con 18 accordi in piedi) e specializzazione in risparmio, polizze vita tradizionali e prodotti di investimento assicurativo, distribuiti dal canale bancario.

Tra i distributori (il principale è Fineco per volumi e riserve, seguito da Unicredit e Banca Patrimoni Sella & C.) ci sono banche, agenti, broker, con un’offerta Vita diversificata. Ora, ribadisce il Ceo, l’ambizione è quella di essere la compagnia di riferimento “su clientela affluent e private banking”. Ai clienti del segmento Private si punta anche con le polizze Vita tradizionali: “In Italia si fa ancora l’errore di credere che con tanti risparmi da parte si possano fronteggiare i rischi, ma anche un cliente ricco invece può avere convenienza in una polizza Vita tradizionale”.

Il lato positivo

L’Ad è convinto che “mai come nel 2023 abbiamo valorizzato l’appartenenza a un grande Gruppo che ci ha sostenuto nella gestione di un contesto di mercato molto difficile”. Un contesto in cui i tassi sono saliti molto velocemente e in cui i rendimenti Btp hanno iniziato a minacciare il posizionamento Vita. Senza contare il trend del mondo bancario, con Banco Bpm che ha riacquistato le compagnie Vita che aveva in joint venture con Cattolica e Generali. La solidità del Gruppo ha aiutato la resilienza, dice il Ceo, di fronte all’aumento significativo dei tassi di riscatto. Con l’abbassamento dei tassi e i dati della raccolta in miglioramento negli ultimi mesi del 2023, dice l’Ad, il “silver lining” si inizia già ad intravedere. Inoltre il Btp rimane uno “strumento di investimento volatile, mentre i nostri prodotti hanno poca volatilità. Abbiamo lanciato un’offerta con bonus che aumenta il rendimento offerto al cliente per due anni e questo è un segnale della volontà di investire sull’Italia”, che dopo la Francia è il secondo mercato europeo del Gruppo.

 

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