Il diritto alla salute in Africa continua a essere un privilegio per pochi. Tra conflitti, sfollamenti di massa, carenza di cibo e acqua (oltre agli impatti dei cambiamenti climatici), per le persone è estremamente complicato accedere ai servizi sanitari di base e di prevenzione.
Più della metà dei 2,71 milioni di bambini africani del Corno d’Africa di età inferiore ai cinque anni non ha mai ricevuto un vaccino. Adesso, grazie al programma di Immunizzazione a Dose Zero (ZIP), nato nel 2021 e finanziato (per oltre 100 mln di dollari) da Gavi, the Vaccine Alliance e guidato dall’International Rescue Commitee (IRC), “i bambini che vivono in comunità difficili da raggiungere hanno una possibilità di lottare per un futuro migliore”.
Nello specifico, in Etiopia, Somalia, Sudan e Sud Sudan sono state somministrate un milione di dosi di vaccino. Ad affermarlo è Thabani Maphosa, direttore generale dei programmi nazionali di Gavi. L’IRC, insieme a Flowminder, ThinkPlace e altre organizzazioni della società civile locale, ha messo a disposizione di ZIP la propria esperienza umanitaria per fornire vaccini a chi vive in ambienti fragili, fuori dalla portata dei servizi della sanità pubblica. Inizialmente, solo il 16% delle aree interessate era accessibile, mentre gradualmente si è arrivati al 77%.
“Attraverso strategie innovative e partenariati strategici, il consorzio Gavi REACH guidato dall’IRC sta colmando il divario di equità nell’immunizzazione, estendendo i programmi di immunizzazione del Ministero della Salute alle popolazioni in contesti fragili”, ha detto il direttore del progetto Gavi REACH Shiferaw Demissie.
“L’IRC è impegnato non soltanto a espandere la copertura vaccinale ad alcune delle popolazioni più vulnerabili, ma anche a utilizzare Gavi REACH come gateway per estendere a queste comunità ulteriori servizi critici, come l’assistenza sanitaria di base, la nutrizione e altri servizi”, ha aggiunto.