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Eurobond per la difesa comune, Ecofin ci pensa ma Berlino frena

Nel cuore dell’Unione Europea delle Finanze, una serie di discussioni e confronti sono emersi riguardo a una vasta gamma di questioni, dalle prospettive degli Eurobond alla creazione di una difesa comune europea, fino allo sblocco degli investimenti per liberare il potenziale economico dell’UE.

L’idea degli Eurobond, vista da alcuni come uno strumento per sostenere gli investimenti nella difesa comune europea, è stata accolta con diverse opinioni tra i ministri delle Finanze dell’UE. Mentre il ministro belga delle Finanze, Vincent Van Peteghem, ha sottolineato l’importanza di esplorare nuove opportunità strategiche, inclusa la possibilità di Eurobond per la difesa, il suo omologo tedesco, Christian Lindner, ha espresso una visione più cauta, affermando che al momento non ritiene necessari Eurobond per finanziare gli investimenti nella difesa, sottolineando le responsabilità nazionali in materia di spesa militare.

Un altro punto di tensione riguarda la creazione di una difesa comune europea, con l’Europa divisa tra membri NATO e non-NATO, che portano a differenti approcci e priorità. Tuttavia, vi è un consenso sull’urgenza di investire di più nella difesa e nella sicurezza, soprattutto considerando il contesto geopolitico internazionale.

Un aspetto cruciale emerso dalle discussioni è l’urgenza di sbloccare gli investimenti europei. La presidente della BCE, Christine Lagarde, ha sottolineato la necessità di investire ingenti risorse per rispettare gli impegni ambientali e di difesa. Lagarde ha anche evidenziato l’importanza di sbloccare l’Unione dei mercati dei capitali, un obiettivo considerato fondamentale per liberare la ricchezza latente nell’UE.

L’incontro dei ministri delle Finanze dell’Eurozona e dell’UE a Gand, in Belgio, ha rappresentato un’occasione per discutere ulteriormente questi temi e per avanzare verso una dichiarazione concreta al prossimo Euro Summit. Tuttavia, rimangono ancora molte incertezze su come procedere e su quali strumenti adottare per raggiungere gli obiettivi stabiliti.

In questo contesto, l’appello del ministro delle Finanze francese, Bruno Le Maire, per una “unione dei mercati dei capitali volontaria” con meccanismi di vigilanza e garanzie comuni, ha aggiunto ulteriori spunti alla discussione. Tuttavia, resta da vedere come questa proposta verrà accolta dagli altri Stati membri.

In conclusione, mentre l’UE si trova di fronte a molteplici sfide e opportunità nel campo delle finanze e degli investimenti, resta fondamentale trovare un terreno comune e avanzare con proposte ambiziose e concrete per liberare il pieno potenziale economico del continente.

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