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OpenAI, inchiesta della Sec su Sam Altman e le comunicazioni interne

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OpenAI, l’azienda di intelligenza artificiale nota per il suo impatto rivoluzionario nel settore tecnologico, è ora al centro di un’indagine condotta dalla Securities and Exchange Commission (Sec) degli Stati Uniti. L’attenzione si concentra sulle comunicazioni interne dell’amministratore delegato Sam Altman, nell’ambito di un’inchiesta finalizzata a determinare se la società abbia o meno ingannato gli investitori.

Nonostante OpenAI sia una no profit, possiede una divisione “for profit” che conta tra i suoi investitori dipendenti della stessa azienda e Microsoft. La Sec ha avviato l’indagine chiedendo informazioni a manager ed ex manager di OpenAI, dopo la decisione del consiglio di amministrazione di rimuovere Altman dalla carica di CEO e dal consiglio di amministrazione.

La rimozione improvvisa di Altman avvenuta lo scorso novembre ha scatenato un periodo convulso all’interno dell’azienda, durante il quale alcuni manager hanno segnalato mancanze di trasparenza e coerenza nelle comunicazioni dell’ex CEO.

OpenAI (Credit Image: © Taidgh Barron/ZUMA Press Wire)

L’indagine della Sec si aggiunge ai vari problemi che OpenAI sta affrontando, non solo in America ma anche a livello internazionale, in seguito al successo della sua tecnologia e ai rischi ad essa associati. In particolare, le autorità stanno monitorando da vicino i rapporti tra OpenAI e Microsoft, che ha investito ingenti capitali nella società, portandola a raggiungere un valore di mercato di 80 miliardi di dollari e a posizionarsi come la terza startup tecnologica più valutata al mondo, dopo ByteDance e SpaceX.

Sam Altman è stato l’artefice della svolta dell’IA generativa nel 2022, con l’introduzione di ChatGPT, e ora punta a rivoluzionare anche l’industria dei chip. Con un ambizioso progetto, Altman mira a raccogliere fino a 7.000 miliardi di dollari per trasformare radicalmente il settore degli AI chip.

L’iniziativa di Altman si pone l’obiettivo di risolvere i problemi legati alla disponibilità limitata e ai costi elevati dei chip necessari per l’intelligenza artificiale, che costituiscono un ostacolo alla crescita di OpenAI e al progresso verso l’AGI (Artificial General Intelligence), ovvero un’intelligenza artificiale superiore a quella umana.

La Sec continua a indagare sulle attività di OpenAI e su eventuali violazioni normative, mentre l’azienda e i suoi dirigenti si preparano a fornire tutte le informazioni richieste dalle autorità competenti.

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