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L’Italia crescerà di più nel 2024, spread ai minimi da due anni

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Il Pil italiano è cresciuto dello 0,2% nel quarto trimestre del 2023 rispetto al trimestre precedente: l’Istat conferma le stime per l’economia italiana nel 2023 (rispetto a quelle preliminari di inizio gennaio) e le aggiorna nel caso del confronto con il 2022. In questo caso la variazione passa da +0,5 a +0,6%. Si alza anche la variazione acquisita da inizio 2023, allo 0,2%.

Tra le stime aggiornate dall’istituto anche quella sulla variazione acquisita per il 2024, pari a +0,2% dal +0,1% di gennaio.

I dati sul Pil sono di segno opposto in Germania, ricorda Istat. Proprio oggi lo spread tra titoli italiani e tedeschi è sceso al minimo degli ultimi due anni.

I motivi della crescita per l’Istat

Secondo Istat la crescita del 2023 è spiegata soprattutto dagli “investimenti, dalla domanda estera netta e dalla spesa delle amministrazioni pubbliche che hanno fornito contributi positivi pari rispettivamente a 0,5, 0,4 e 0,1 punti percentuali”. Tra i segni positivi si segnalano quelli relativi a importazioni (0,2%) ed esportazioni (che crescono dell’1,2%).

Occhio ai consumi

Dall’altra parte i consumi delle famiglie e delle ISP, le istituzioni sociali private, hanno sottratto 0,8 punti percentuali alla crescita del Pil, “mentre il contributo della variazione delle scorte è risultato nullo”, dice Istat.

Nel quarto trimestre del 2023 la spesa delle famiglie ha registrato una diminuzione (in termini congiunturali, quindi rispetto al trimestre precedente) dell’1,2%. In particolare gli acquisti di beni durevoli sono cresciuti dello 0,8%, quelli di beni non durevoli sono diminuiti dello 0,1%, quelli di servizi del 2,2%, mentre quelli dei beni semidurevoli sono diminuiti dell’1,3%.

Tra i dati positivi si segnala la crescita dell’1,1% del valore aggiunto dell’industria, “per via del forte incremento delle costruzioni cresciute del 4,7%”, dice l’istituto.

Sono in lieve calo sia l’agricoltura, sia i servizi. “In crescita dello 0,8% sono risultate le ore lavorate, dello 0,5% le posizioni lavorative, dello 0,6% le unità di lavoro e dello 0,4% i redditi pro-capite”, si legge nel report

Il confronto con l’estero

Nel quarto trimestre, dice Istat, il Pil è cresciuto in termini congiunturali dello 0,8% negli Stati Uniti e dello 0,1% in Francia, mentre è diminuito dello 0,3% in Germania. In termini tendenziali si è registrata una crescita del 3,1% negli Stati Uniti e dello 0,7% in Francia, mentre in Germania si è registrata una diminuzione dello 0,2%.

E il confronto Italia-Germania sui dati si riflette anche sullo spread: il differenziale tra Btp e Bund decennali tedeschi scende a 137 punti, il livello più basso da gennaio 2022.

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